LA TIEPIDEZZA

6 agosto 1916

 

XII. 3-4

Altro regalo che vi portai dagli Esercizi di S. Ignazio sono alcuni pensieri d'una predica sulla tiepidezza. Quest'argomento venne trattato nell'anno passato ai Sacerdoti, ed in quest'anno ai laici. E’ per noi della massima importanza. Vediamo in che consista la tiepidezza e quali i segni per conoscerla in noi; la sua malizia e dopo i rimedi.

1. E’ difficile dare la definizione della tiepidezza, come del fervore. Tiepido, dice il Martini (Comm. Apoc. cap. 3) è colui che ondeggia tra la virtù e il vizio, vorrebbe vivere santamente, e fuggir i peccati, ma non si risolve a combattere generosamente, e teme la fatica della virtù. Segni o sintomi della tiepidezza sono: 1) fare abitua mente peccati veniali deliberati; - 2) fare le nostre preghiere d'obbligo come per mestiere e necessità, quindi trovare le scuse e le sentenze più larghe di morale per ometterle; - 3) trovare esagerazione nella vita dei confratelli ferventi, e sparlarne; - 4) perdere la stima e l'amore al nostro stato e vocazione, quasi pentiti, quindi cercare godimenti nel mondo e suoi interessi e nelle conversazioni coi secolari (P. Righini).

2. Lo stato del tiepido è sommamente pericoloso perché, dice Cassiano, degli uomini freddi e carnali... ne abbiamo frequentemente veduti giungere al fervore dello spirito; dei tiepidi non ne abbiamo veduti (Martini I. cit.). Consideriamo questo stato nelle parole dell'Apocalisse rivolte all'Angelo della Chiesa di Laodicea (Cap. III, v. 15-16). Il Faber trova rappresentato il tiepido nell'ammalato di etisia (P. Giaccardi).

3. 1 rimedi per togliersi da questo stato sono indicati da Dio stesso all'Angelo di Laodicea: Nescis... (v. 17-18): 1) Rientrare sinceramente in noi stessi e domandare al Signore di conoscerci profondamente. Dicis quod dives es..., et nescis... - 2) Svegliamo in noi ardente amor di Dio, perciò pregare bene, fare ogni giorno la S. Meditazione ecc.: - Suadeo tibi, ... ut locuplex fias. - 3) Guerra continua ai peccati veniali, confessandosi sovente e coll'uso dei sacramentali: et vestimentis... - 4) Uso degli esami di coscienza ben fatti: collyrio... Ut vides (P. Gíacc.). Il P. Righini aggiungeva la divozione al S. Cuore di Gesù secondo la promessa fatta alla B. M. Margherita Alacoque: I tiepidi s'infervoreranno.

 

 

QUATTRO SORELLE

Domani partirete qualcuna per S. Ignazio. Vorrei che nessuna desiderasse di andare o dí restare, ma di fare come vuole il Signore e di essere indifferenti in qualunque modo. Chi va, andrà per ubbidienza, per pregare e sollecitare la guarigione della superiora; chi resta farà altrettanto. Andiamo poche perché la casa è sempre in aria, tuttavia pare che ci dimentichino. Deo gratias! è la terza volta che respingiamo le insidie. Siamo intese, quelle che vanno, andranno con lo spirito di pellegrinaggio. Saluterete Gesù in tutte le chiese che incontrerete, e arrivate lassù pregherete per tutte S. Ignazío vostro patrono.

V'avevo detto che avevo portato dei pensieri da S. Ignazio. Abbiamo già visto il primo sulla carità; ora diciamo qualche cosa sulla tiepidezza, argomento più importante del peccato mortale e dell'inferno perché ci tocca più da vicino. Ci son di quelle che son tiepide tutto l'anno, alcune per delle settimane, altre solo per qualche ora; invece non devono esserci neppure dei minuti. Vedremo: l° che cosa è la tiepidezza; 2° i caratteri e i segni per conoscerla; 3° i rimedi.

 

Che cos'è? Nessuno sa definirla' come non sanno definire il fervore. Tiepido è colui che ondeggia tra la virtù ed il vizio; vorrebbe evitare i peccati, vivere santamente, essere fedele a tutto, ed intanto non si risolve mai, non è generoso. Vorrebbe essere santa, ma portata; non ha la forza di vincere, di combattere. Il Signore dice: Fa' il primò sforzo, un po' di coraggio, poi io faccio il resto! Alla sera la persona tiepida dice: Non sono contenta di me. Non ha fatto peccati veniali, ma il Signore le ha fatto sentire di essere più generosa; ma non si è scossa. Il tiepido è come il pigro: vuole e non vuole. Vorrebbe praticare la virtù, camminare per la via dei santi, ma non si risolve o si dimentica subito; teme la fatica delle virtù, ha paura che il Signore lo metta in circostanze di fare atti di umiltà di terzo grado. Non pensa che il Signore all'occasione dà la grazia. S. Cassiano dice: Si son visti dei freddi che si son risoluti e fatti santi, ma è ben difficile vedere un tiepido che si scuota.

Vediamo ora i segni per conoscere se siamo nello stato di tiepidezza: l° Quando una fa peccati veniali abitualmente e deliberati, non ne fa caso e non sta attenta a praticare la virtù. – 2° Far le preghiere per mestiere e per necessità, quando ci vien data l'occasione; non se ne accorge neppure quando le lascia. Così anche riguardo alla lettura, alla visita: non si va con trasporto, ma solo così perché si è incanalati. Se fosse fuori per un giorno non la farebbe... Questo è un segno cattivo. Non dico,distrazioni o aridità, ma la volontà. – 3° Trovare un po' di esagerazione nel ben operare delle nostre sorelle ferventi. Oh! quella vuol andare al terzo cielo!... Com'è brutto pensare così! – 4° Perdere la stima e l'affetto al proprio stato, alla propria vocazione. Bisogna avere anche gran venerazione al S. Abito. Diceva il Card. Cagliero che l'abito sacerdotale o religioso è il secondo Angelo custode. Noi ne abbiamo due: uno il vero, uno il santo Abito. L'abito è come la corteccia dell'albero che non può aver vita lunga senza questa, o almeno vive poco. I Salesiani sempre ed in qualunque luogo portano la talare, e dove non possono portarla non vanno. Non è l'abito che fa la suora, ma non vi è suora senza l'abito.

 

Nell'Apocalisse sta scritto, e sono parole dirette ad un Vescovo, all'Angelo di Laodicea: Conosco le tue opere, come non sei né freddo né caloroso: di grazia, fossi tu o freddo o caldo! ma perché sei tiepido, comincerò a vomitarti dalla mia bocca: imperocché vai dicendo: Sono ricco e dovizioso e non mi manca niente; e non sai che tu sei meschino e miserabile, e povero e cieco, e nudo... E continua: Per scuoterti da questa tiepidezza ti consiglio:

1° - Di comperare da me l'oro puro, e sarai ricco. Che cos'è quest'oro puro? L'amor di Dio, la carità; non dice solo argento, ma oro ignitum, probatum: passato al fuoco. Se amate nostro Signore la tiepidezza scompare; l'amor di Dio è caldo e scalda. Bisogna domandare, insistere per averlo; non il sensibile, ma di quello fermo. Ama e fa' quel che vuoi. Compiacerlo è conseguenza dell'amor di Dio. Infiammarci nell'amore, non solo di affetto, ma vero. Quando questa fiamma entra in una casa, tutto va in aria. Ripetiamo spesso: Dolce Cuor del mio Gesù, fa' ch'io t'ami sempre più.

2° - Vestitevi colle vesti bianche, cioè togliere e purificarci dai peccati che solo imbrattano queste vesti e avere desiderio di vestirsi di tutte le perfezioni possibili.

3° - Prendete un collirio per pulire gli occhi. Un tiepido non ha la vista buona. Stiamo attenti a purificarci l'occhio bene e stia fisso sempre sulla retta intenzione, poiché è l'occhio che fa l'intenzione. Se l'occhio è semplice, dice il Vangelo, tutta la sua vita sarà pura. E a ciò riusciremo mediante la meditazione e gli esami di coscienza. Domine, ut videam [Signore, fa' ch'io veda]! Entriamo in noi stessi e non dire: Oh, là, non sono poi mica tanto cattiva!... Peccati mortali non ne faccio... oh, là!... Ma noi siamo tenuti alla perfezione e dobbiamo andare a fondo e vedere che non siamo come dovremmo essere. Non dite: Io sono tiepida tutto l'anno! - Oh io non voglio neppure che siate un'ora.

Andate a S. Ignazio, mettete là i proponimentí e ditegli: è qui che son state dette queste cose; aiutatemi ad osservarle.

 

SR. EMILIA TEMPO

Ondeggia tra la virtù e il vizio, vuol evitare i peccati, anche i veniali, evitare tutto il male, vivere santamente, ma non si risolve mai, non è generosa! Il Signore le dice: Su coraggio, svincolati da quello... Ma son sempre lì... Alla sera non sono contenta. Si domanda: Ma hai fatto peccati? No, ma non mi sono scossa... Vuole e non vuole, teme la fatica della virtù, ha paura di essere troppo santa... è lì, e non è contenta di se stessa. Il Signore non la vede generosa; ebbene, è riservato anche lui nel dare.

 

Segni: 1° Fa abitualmente peccati veniali deliberati. – 2° Fa le preghiere per mestiere, per necessità. – 3° Trova esagerazione nelle sorelle ferventi. – 4° Perde la stima e l'affetto al proprio stato (l'abito non fa il monaco, ma non c'è monaco senza l'abito). L'abito è il secondo Angelo Custode del religioso. – 5° Gusta più le cose del mondo che le spirituali. Il tiepido fa ributtare.

 

Rimedi: l° Comperate dell'oro purificato; oro e non argento; oro d'amor di Dio. Non abbiate timore d'averne troppo. – 2° Vestitevi di vesti bianche; cos'è che impedisce all'aníma di essere bianca? Il peccato; ebbene, togliete il peccato e vestitevi di virtù. – 3° Ungete gli occhi di collirio: coll'esame e meditazioni. L'occhio che cosa è se non la purità d'intenzione? Guardate bene e per diritto.

Voi direte: Io non son sempre tiepida. Ma neppure un giorno dobbiamo esserlo, neppure un'ora.

giuseppeallamano.consolata.org