DOPO LA PARTENZA

7 maggio 1922

 

XVI.37

Dopo la partenza di cinque missionarie. (V . Quad. IV, pag.20).

IV.20 [vedere al 26 gennaio 1919]

 

 

SR:CARMELA FORNERIS

(Il nostro amatissimo Patre ci rivede per la prima volta dopo la partenza delle sorelle, ed entre in laboratorio dicendo:.se io fossi una mosca andrei laggiù a vedere tutti e poi ritornerei…, ma non sono una mosca, e ringrazio il Signore di non essere una mosca. Sarebbe già una grazia essere una mosca…: per fare una mosca, per crearla ci vuole l’Onnipotenza di Dio. Sei capace te? (volgendosi ad una sorella) a fare una mosca? È poi piccola!…

 

Questi (alludendo al giorno della partenza )sono giorni che fan provare pena e dolore. Mi viene una cosa (portando la mano al cuore), mi viene una cosa quando vanno via…Negli ultimi giorni mi son sempre vicini, sempre attorno, han sempre bisogno ancora di una parola; voi non tanto, perché non potete venire in camera mia, ma i missionari son sempre là… Certo non ci vedremo più su questa terra, perché non posso venire di 120 anni. Ah! Non vorrei venire di questa età: si è poi senza cognizione… si è poi di quei vecchi… borbottoni, e poi? Perché aspettare tanto?

Quando c’è qualche partenza si prova contento e pena ad un tempo. Piacere perché vanno laggiù ad aiutare le sorelle che ancora non conoscono e poi anche perché, poverette, da tanti anni aspettano questo giorno; ma tuttavia si sente un misto di piacere e dispiacere che fa stare in un modo…E poi lasciano un vuoto: par sempre di vederle girar per casa… e non ci son più…

 

Questi pensieri, questi ricordi son buoni sapete! Non voglio mica che li mandiate via!…Questa partenza vi farà pensare a quando andrete voi, non è vero? Guai a chi non è affezionato a Casa Madre. Guai a chi ha la smania di scappare:Un desiderio d’andare va bene perché siete venute per questo,ma la smania non va bene.

Ma intanto, piuttosto, pensiamo ad una cosa. Facciamo un po’ questo esame, oggi che è ritiro mensile. Quando sarà il mio giorno, che cosa penseranno di me i Superiori? Che cosa penseranno le sorelle? Che cosa penserò io? E, più di tutto, che cosa penserà Iddio?. E’ una meditazione in regola, sapete.

I Superiori e tutti quelli che han lavorato per voi dovranno poi dire: Ma, abbiamo fatto tutto quello che abbiam potuto per allevarla bene, per perfezionarla, perché fosse idonea a partire, ma mi pare che non sia riuscita fino al punto che doveva riuscire. Oppure: ma, quella li non ha ancora il fagotto ben pieno, farà poi bene laggiù, o sarà poi causa di tristezza, di amarezze?

 

Vedete, anche se io non vengo tanto sovente qui, potrei già dire (quando partono) di quella lì son sicuro, ancdrà giù, sarà una suora di spirito; non si lascierà abbattere dalle miserie, vincerà tutto, farà del bene… Invece, che pena se di un’altra dovessi dire: Non ha ancora virtù bastante,; ha detto tante volte che voleva essere umile, che voleva essere più diligente… ha sempre promesso, ma si è emendata poco. Arriverà in Africa che sarà lì,lì…Non è abbastanza formata… Si dovrebbe ancora aspettare qualche anno e mandarla; eppure bisogna aver pazienza…mandarla anche così… è già tanti anni che è qui…e poi, anche ad aspettare, tanto sarà sempre con i suoi difetti; non ha mai messo buona voglia, non ha mai avuto costanza di emendarsi… Ed allora ad aspettare non c’è niente da guadagnare. Andrà giù, speriamo che si rimetta là, che quello che non ha fatto qui, lo faccia là; speriamo … ma… io ho poca speranza…laggiù si va giù, purtroppo, ma non si monta…

Un libro sui seminaristi dice che se uno è stato santo in seminario c’è da sperare che continui ad essere santo quando sarà sacerdote e andrà nel mondo; chi invece in seminario è solo lì liì non sarà più un buon sacerdote. L’esperienza dice quello: non si sale ma si discende. Allora si sospira a mandare in missione una su cui si fanno questi pronostici, e si prega il Signore che empia Lui quel fagotto di quello che non c’è. Proprio molte volte penso a questo, perché quello che qui è piccolo, là vien grosso. Non basta far del bene: si va là per fare il maggior bene e non solo per tenere un posto. Se un giorno qualche nero potesse dire: Oh, quella suora è impaziente, come sono impaziente io; prega meno di quanto prego io. – Ah! Ma dove andiamo?… Là, sapete, vivono più di esempi che di parole. Per essi ci sarà il Padre buono e il Padre cattivo, la Suora buona e la Suora cattiva. E’ vero che si pensa a tutto prima di mandarle giù, ma poi bisogna decidere: o mandarle in Africa o mandarle a casa.

 

Ciò che non avete fatto, proponetevelo tutti i giorni: State attente a lavorare su voi stesse: attende tibi [ pensa a te]. Bisogna incominciare: fa bene, sapete, questa meditazione. Io con questo non voglio alludere a nessuno. Non va male, ma potrebbe andar meglio.; qualcuno si è sollevato ed ora è un vero missionario di prima classe. Non ci son mica dei delitti, ma non basta non esserci dei delitti

Questo è il giudizio dei Superiori. Voi altre state attente, che alla vostra partenza i Superiori possano dire: Per quanto delle miserie ce né saran sempre, quella lì è idonea. – Quando prima di una partenza della suora possono dirmi: Quella lì è idonea ,io mi consolo.

E il giudizio delle compagne? Le compagne non devono giudicare, ma lo sapete benissimo che vi conoscete meglio tra di voi di quanto possano conoscervi i Superiori, alle volte. Mi ricorderò sempre di un missionario, diceva: - Ma come?!… scriverò subito che ti mettano con quello là. –Non si va d’accordo. - Ma guarda di andare tu d’accordo. Ah!, mai che io debba pensare a non mettervi quella o quell’altra assieme: io voglio seminarvi come si semina il grano. Se manca qualche cosa alla tua compagna, fallo tu.

 

Lo sapete quel che dice il Signore: Se presentandoti all’altare ti ricordi, mentre fai l’offerta, (e noi la Comunione) che qualcuno ha qualche cosa contro di te,, va’ e riconciliati e poi torna a farmi l’offerta. Non dice: Se tu hai qualche cosa con tuo fratello o col compagno, no no: se il tuo compagno ha qualche cosa con te.- Uno potrebbe dire: Io non ho niente, ma pregherò per lui. No, il Signore non ragiona così; dice che tocca a te lasciare la Comunione e andarti a riconciliare col fratello. Avete capito? Così metterete a posto la compagna, la quale potrà dirvi: Ma non sei stata tu, son io. – Eh!, se non sei venuta tu, son venuta io, potrete dire voi: -Ah!, guai se fossero contente quando una sorella parte! Che pena se dovessero dire: Oh! Finalmente è anddata via quella seccatura; adesso la comunità andrà avanti bene. Invece se provano rincrescimento quando qualcuna parte, questo è buon segno: Vedete, in certo qual modo il giudizio delle compagne è da stimarsi più di quello dei superiori. Ah! Quando sospirano che una vada via…Io prego per lei purchè vada via… Che brutta cosa sarebbe!

 

Terzo giudizio: che cosa penserò io? Sarò contenta? Potrò poi dire: ho fatto tutto quello che ho potuto, mi son preparata abbastanza bene; qualche miseria ce l’ho ancora ma ho sempre avuto una volontà di ferro… ho fatto, per quanto mi era possibile, tutto quello che ho potuto, perciò vado in nomine Domini [nel nome del Signore]…, vado tranquilla. Ah! Poter dire così. Invece se si dovesse dire: non mi sono mai emendata…sono stata poco amante della perfezione…ebbi delle dissipazioni, anche un po’ volontarie… ho fatto lì una vita…ah! Vorrei incominciarla di nuovo…eppure adesso bisogna partire.

 

Ah! Se aveste queste pene non sareste preparate. S:Francesco Zaverio era preparatissimo. I Superiori diranno ancora: Va’ il Signore ti aiuterà (quando non lo dicono solo per incoraggiare perché tanto è lo stesso). Ma io invece di essere umile, invece di essere contenta dell’ultimo posto, vado giù con tutta la mia superbia. –Oh! Entra un pavone diranno. – A me devono dare il primo posto:io che ho fatto un po’ di studio… che so qualche cosa…che so perfino un po’ d’inglese…! – Non son mica cose poetiche sapete! Son cose che succedono! Ah! Quella superbia, quella superbia! Muore solo con noi, ma bisogna bastonarla tutti i giorni, bisogna pestarla. E nella carità? Son sempre la stessa: guardo solo le altre e non me stessa. Così nell’obbedienza. Di confidenza poi non ne ho niente. Una persona una volta doveva partire (non parlo di voi) e le rincresceva perché non aveva mai avuto confidenza coi Superiori. Quando si va giù (in missione) così, c’è solo da non più scrivere e tutto è finito. Ah! Quella gente che ha sempre paura e che non apre il cuore!…Quelle mezze bugie non lasciano il cuore tranquillo…

 

Quando si parte è duro dover dire : Ma non mi conoscono mica i superiori. – Basta poco a conoscere la gente, sapete; ma non bisogna avere paura di compromettersi. Qui dentro non bisogna avere quella paura, perché qui non si mandano via quelle che non vogliono correggersi, emendarsi, e non vogliono lasciarsi formare, e poi quelle che non hanno salute; e queste non siamo noi a mandarle via: loro stesse dicono: Che cosa faccio qui?

Ma torniamo a noi, al giudizio di noi stesse. Adesso parto, ma non sono desiderata in comunità oppure dicono: Ka vada,Ka vada pura [se ne vada, se ne vada pure] E poi? Siam pronte per partire? Ah! Che non sia per vostra negligenza che non siete preparate.

 

E il giudizio di Dio? Che cosa dirà il Signore in quel momento? Io l’ho scelta tra tante creature nel mondo che potevano far benissimo: l’ho presa di preferenza; le ho fatto sorvolare tante cose, tanti pericoli, non ho badato a niente; nella mia mente fin da tutta l’eternità si è presentata questa, e non quella là, e voglio questa. – Ma gli angeli avranno detto: Questa non ha energia, non prende le cose sul serio, non utilizzerà le grazie. Ed il Signore: No, no farò come per il fico: lo farò concimare e spero che farà frutti. – Passato un anno o due il fico era sempre lo stesso; produceva dei frutti intisichiti, ma il Signore non si è stancato,: Voglio farlo fruttificare. E se poi non riesce? Ho perduto tutto, direi quasi, mi sono sbagliato: Credevo di avere una santa missionaria…- Al Signore rincresce perché poi da questo nascono tanti difetti in comunità; forse quella lì va a sconcertare una comunità che dovrebbe essere così unita.

E la responsabilità delle anime? Che cosa le dirà il Signore quando si presenterà al tribunale? Ti ho assistita, sostenuta in tante occasioni… Hai passato 30 o 40 anni in missione. Avresti potuto convertire tante anime con il tuo spirito di mortificazione, di povertà, di mansuetudine… Qualche cosa hai fatto… c’era da dare qualche battesimo, sei andata… ma perché non ti sei fatta tutta quella violenza per corrispondere?…

 

Non per rammaricarvi che vi parlo così chiaro, ma per dire le cose come sono. Non son mica cose poetiche!…Quando partono io vedo che chi ha la benedizione del Signore; comprendo.

E guai a chi desidera cavarsi dalla disciplina! Quella è un essere infelice! E’ la Sacra Scrittura che lo dice, Chi desidera la missione, questo va bene, ma che si parta di qui senza che rincresca di dover partire, ah!…Ricordati della pietra dalla quale sei stata staccata…: Memento petram de qua excissus est.

 

Poi, quando si parte, non bisogna solo conare gli anni… Quando io avrò tutte le virtù teologali e morali… allora i superiori vedendo che il sacco è pieno, diranno: Ma, lasciamola andare… - E allora si partirà: ma finchè non siamo a quel punto ci siano anni o non anni fa lo stesso.

Pensate bene e spesso al giudizio dei superiori, delle sorelle, di voi stesse e di Dio. Questa è una predica!… L’ho già fata altre volte ma è tanto pratica che lo farò sempre. E’ la risoluzione? Che cosa bisogna fare per consolare i superiori? Per edificare le compagne e aver la pace del cuore e far si che persino le muraglie di questa casa possano dire: Brava, hai fatto bene, hai lasciato in mezzo a noi il profumo delle tue virtù…?

 

Dunque, preparatevi per gli Esercizi, e, … costi quel che vuole, voglio farmi santa missionaria. Finchè i superiori non mi vedono santa…tiro dritto… costi quel che vuole… son venuta per questo. Pensare che non c’è niente di più consolante che volerci far sante! C’è la pace del cuore: E’ poi tutto di lì che dipende lo star bene. Il Signore è contento di noi…e allora vada un po’ tutto il resto: che abbia più o meno salute, che abbia un’occupazione o un’altra fa tutto lo stesso… Ed allora?!… Nunc coepi [adesso incomincio]…

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org