Decreto 13 maggio 1989

CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI
DECRETO SULLE VIRTÙ
TEOLOGALI, CARDINALI E ANNESSE
ESERCITATE IN GRADO EROICO DAL SERVO DI DIO GIUSEPPE ALLAMANO SACERDOTE FONDATORE DELL'ISTITUTO MISSIONI CONSOLATA
(1851-1926)

 

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"Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi " (Gv 20, 21). Queste parole del Signore rivelano l'identità profonda e la vocazione propria della Chiesa che " per natura sua è missionaria, perché nel disegno di Dio Padre trae la sua origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo " (Ad Gente s, 2). Perciò, è suo impegno portare a tutti gli uomini l'annuncio del vangelo, secondo il comando di Gesù: " Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura " (Mc 16, 15).

Nella mirabile schiera di Servi di Dio fioriti nella Chiesa Torinese, dei quali alcuni già canonizzati o beatificati, il sacerdote Giuseppe Allamano si distinse per aver percepito il dovere di ogni Chiesa locale di aprirsi alla missione universale.

Egli nacque a Castelnuovo d'Asti, poi chiamato Castelnuovo Don Bosco, il 21 gennaio 1851. Sua madre Anna Maria era sorella di S. Giuseppe Cafasso, di cui il Servo di Dio proseguì l'opera nella formazione del clero e, soprattutto, ne riprodusse vividamente lo spirito. Il giorno seguente la nascita fu battezzato con i nomi di Giuseppe Ottavio. Educato alle virtù cristiane dalla madre, sulla quale gravò il peso della famiglia dopo la morte del marito quando il Servo di Dio aveva appena tre anni, e poi dallo stesso S. Giovanni Bosco come alunno per quattro anni dell'Oratorio salesiano di Torino, sentì la chiamata al sacerdozio. Vi rispose con volontà pronta e decisa, entrando nel seminario metropolitano di Torino nell'ottobre 1866. Negli anni di seminario si propose fermamente di diventare un sacerdote non solo buono ma santo. Si distinse tra i compagni per l'impegno nello studio e la pietà, l'osservanza delle regole e l'intensità di vita spirituale. Ponendo Gesù Cristo come " regola di ogni azione e pensiero ", si proponeva di fare tutto per lui, sempre con Maria.

Ordinato sacerdote il 20 settembre 1873, fu destinato dal Vescovo alla formazione degli alunni dello stesso seminario da cui usciva. Egli obbedì, dimostrando, nonostante la giovane età, ottime qualità di formatore. Nello stesso tempo conseguì la laurea in teologia presso la Facoltà teologica di Torino e l'aggregazione al corpo accademico della medesima. Nel 1880 fu nominato Rettore del celebre santuario mariano " della Consolata ", che fino alla morte, per 46 anni, divenne il campo di azione di tutte le sue attività sacerdotali. Rinnovato completamente con ingenti opere di restauro e di ampliamento, curato nell'attività pastorale e liturgica e attraverso numerose associazioni, il fatiscente santuario divenne presto il centro non solo della devozione mariana ma anche della vita spirituale e delle iniziative pastorali della Diocesi.
Riaprì il Convitto ecclesiastico per l'iniziazione al ministero dei giovani sacerdoti della diocesi e lo diresse fino alla morte, facendo rivivere in esso lo spirito del Cafasso, di cui promosse la conoscenza, ne iniziò e patrocinò la causa di Canonizzazione. Ne continuò l'opera anche nella direzione degli esercizi spirituali per il clero e i laici presso il santuario di Sant'Ignazio a Lanzo.

Dotato del dono di consigliare e confortare, fu uomo di speranza e di consolazione. Era ricercato da ogni ceto di persone: vescovi, sacerdoti, nobili e gente del popolo accorrevano a lui per ogni situazione bisognosa di direttiva, di sollievo o sostegno. Attento ai bisogni del tempo, incoraggiò le iniziative pastorali per la promozione dell'azione sociale della Chiesa, la stampa cattolica, la difesa e l'assistenza del clero, le associazioni operaie. Fu canonico della cattedrale, superiore di comunità religiose, membro di commissioni e comitati diocesani.

Tanta attività non ne limitò la visuale entro i confini della Diocesi. Comprese quello che il Concilio Ecumenico Vaticano Il proporrà ai sacerdoti: " Il dono spirituale che i presbiteri hanno ricevuto nell'Ordinazione non li prepara a una missione limitata e ristretta, bensì a una vastissima missione di salvezza, fino agli ultimi confini della terra (Atti 1,8). Infatti, qualunque ministero sacerdotale partecipa della stessa ampiezza universale della missione affidata da Cristo agli Apostoli " (Presbyterorum Ordinis, 10). Ritenendo che " il sacerdote è missionario per natura sua " volle facilitare la realizzazione di questa dimensione del sacerdozio, fondando nel 1901 l'Istituto Missioni Consolata, composto di sacerdoti e fratelli laici. Nel 1910 diede avvio a quello delle Suore Missionarie della Consolata. In ambedue i casi fu determinante la comunione con il suo Arcivescovo, Card. Agostino Richelmy, che ne condivise lo zelo per la salvezza delle anime, l'amore ardente per la Vergine Consolata e il vi-vissimo desiderio di propagarne la conoscenza e il culto. Per la fraterna comunione tra il Vescovo e il Servo di Dio Giuseppe Allamano la Diocesi vibrò di spirito missionario, rendendo visibile uno dei compiti che il Decreto conciliare Ad Gentes assegna ai Vescovi, cioè: di far sì " che tutta la Diocesi diventi missionaria " (n. 38). E la Vergine Maria che diede al mondo Cristo Signore, unica vera Consolazione del genere umano, indicata da Paolo VI come " Stella dell'evangelizzazione " (Evangelii Nuntiandi 82), nella profonda convinzione del Servo di Dio è la vera Fondatrice dell'Istituto missionario, perché fu lei a volerlo e sostenerlo.

Nonostante la sempre malferma salute che più volte ne mise in pericolo la vita stessa, con eroica fortezza il Servo di Dio adempì ai suoi molteplici ed onerosi compiti, primo fra tutti la formazione del clero, dei Missionari e delle Missionarie. A questi ultimi egli propose l'ideale di servire le missioni con totale dedizione di mente, di parola e cuore, fino a donare la vita. Egli stesso ne diede l'esempio, consumando fino all'ultimo respiro energie, beni e vita per il regno di Dio, per la Chiesa e le sue missioni.

Morì santamente a Torino presso il santuario della Consolata, il 16 febbraio 1926. Il suo corpo, inumato nel cimitero comunale di Torino, nel 1938 fu traslato con solenni onori in un'apposita cappella della Casa Madre dei Missionari della Consolata, frequentemente visitata da molte persone. La fama di santità crebbe non solo all'interno delle famiglie missionarie da lui fondate, ma anche nelle Diocesi del Piemonte, in Europa e nelle varie parti del mondo dove è giunto l'annuncio del vangelo ad opera dei suoi missionari.

Maestro e benefattore del clero, mente aperta alle necessità ed esigenze pastorali del suo tempo, inculcò il segreto della fecondità sacerdotale: cercare " Dio solo ", curare la formazione assidua, fare proprio l'assillo dell'apostolo Paolo " Guai a me se non predicassi il vangelo " (1 Cor 9, 16) e la sua sollecitudine per tutte le Chiese.

Uomo dal silenzio operoso, perseguì l'ideale della santità nel " bene fatto bene " e " senza strepito ", nell'essere " straordinari nell'ordinario ", nel darsi generosamente al servizio della Chiesa e dei fratelli. La ricerca della volontà di Dio e della sua Gloria fu il movente costante di tutta la sua esistenza. Volle sempre essere in perfetta sintonia con il Vescovo e con il Papa e trovava la sua consolazione nell'aver agito in ogni circostanza secondo le loro direttive.

Sacerdote di grande equilibrio, seppe bilanciare la sua intensa attività con un vivissimo spirito di preghiera. Agli stessi missionari la proponeva come " primo dovere ". Realizzò l'anelito di vivere continuamente alla presenza di Dio con una intensa devozione eucaristica. Per lui la Messa " è il tempo più bello della vita " e considerava come il più grande sacrificio la sua privazione o l'impossibilità di sostare a lungo in adorazione davanti al Sacramento. Una cura particolarissima ebbe per il decoro degli edifici di culto e per la liturgia celebrata con dignità e fervore, uniformando ad essa le pratiche della vita spirituale. Si tenne sempre sotto lo sguardo di Maria a cui guardò come tenera madre, modello del vero discepolo di Cristo, protettrice e consolatrice.

La Causa di Canonizzazione, fu istruita nella Curia Arcivescovile di Torino negli anni 1944-1951. L'esame degli scritti fu compiuto dalla Congregazione dei Riti che ne emise il relativo decreto il 19 dicembre 1960. Considerate le " Osservazioni " del Promotore Generale della Fede e raccolte nuova documentazione e testimonianze riguardanti la vita, l'attività e le virtù del Servo di Dio, è stata preparata la " posizione sulle virtù " e si pervenne alla prescritta discussione su di esse. Ciò fu fatto il 18 ottobre 1988 nel Congresso particolare dei Teologi, sotto la presidenza del Rev.mo Mons. Antonio Petti, Promotore Generale della Fede;
quindi, il 4 aprile 1989, nella Congregazione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi, in cui fu Ponente Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Paolino Limongi, Arcivescovo tit. di Nicea Minore. In ambedue le riunioni è stata data unanime risposta affermativa alla richiesta se il Servo di Dio Giuseppe Allamano esercitò le virtù in grado eroico.

Di tutto è stato minutamente informato il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II dal sottoscritto Cardinale Prefetto. Sua Santità, accolti i voti della Congregazione per le Cause dei Santi, ha ordinato di preparare il Decreto sulle virtù eroiche del Servo di Dio.

Ciò fatto, chiamati in data odierna il sottoscritto Cardinale Prefetto e il Ponente della Causa, me Vescovo Segretario della Congregazione e le altre persone solitamente convocate, davanti a tutti il Santo Padre ha solennemente dichiarato: consta che il Servo di Dio Giuseppe Allamano, sacerdote, Fondatore dell'Istituto Missioni Consolata, ha esercitato in modo eroico le virtù teologali: Fede, Speranza, Carità verso Dio e verso il prossimo; nonché le virtù cardinali: Prudenza, Giustizia, Temperanza, Fortezza, e le virtù ad esse collegate.
Ha pure stabilito che il Decreto relativo sia pubblicato e inserito negli atti della Congregazione per le Cause dei Santi.

Dato a Roma, il 13 maggio 1989.

ANGELO Card. FELICI
Prefetto

+ TRAIAN CRISAN Arcivescovo tit. di Drivasto
Segretario

giuseppeallamano.consolata.org