Veramente aspettavo i complimenti non a me, ma ai due nuovi
Sacerdoti (Don Ferrero e Don Maletto), ma tuttavia li accetto volentieri, di tutto cuore e vi ringrazio di tutto.
Adesso una parola a 15.000 Messe. Ecco, non sono proprio tante così,
perché per permissione di Dio ebbi a fare due malattie e perciò bisogna diminuire questo numero di
circa tre mesi, perché c'è ancora molte mattine in cui non potei dirla per l'emicrania ecc. Ebbene, vedete
quante messe! Ogni santa messa, come dice il Ven.le Beda, da gloria alla SS.ma Trinità, gloria infinita, onore agli
Angeli e Santi del paradiso, di sollievo alle anime del purgatorio e con verte i peccatori.
Chi la celebra ha un merito specialissimo; una Messa basterebbe a render felice chiunque giunge a
celebrarla. Anche che dovessimo prepararci 15 o 20 anni per celebrare una sola Messa, oh, quanto saremmo già
felici! Sarebbe già molto gran compenso! E dirne tante! Che felicità!...
Un dì un santo udì che era morto un sacerdote e domandò quante Messe avesse celebrato e gli
fu risposto: Una!" — "Oh, rispose egli, quale conto deve renderne al Signore!". Certamente si
deve renderne conto, perché è una cosa grande una Messa, ma io penso diversamente. Che c'è da
render conto, sia, ma se uno ha cercato di prepararsi bene nello studio, pietà, virtù, etc. anche che si
trovi alla vigilia un po' sprovveduto, si mette nelle mani di Dio, ed Egli aiuta la nostra miseria e: fecit mihi magna,
come diceva la Madonna. Allora si sentiva l'Ancella del Signore, ma tuttavia faceva la sua volontà... E
così se dopo vive proprio da sacerdote in modo che volontariamente non manca a niente, che cosa ha da
render conto!...
Oh, felicità! dire una Messa! E quando c'è da
dirne 3, c'è un gusto! Una messa serve di preparamento all'altra. È una gioia!
Un anno m'è venuto l'emicrania dopo la prima e non ho più potuto dire le altre e sentivo
un dolore, rincrescimento... Oh, il piacere che si prova quando si fa tutto quello che il Signore vuole.
Voi piccoli (c'erano anche i giovani) forse pensate: C'è tempo!
No, bisogna che vi mettiate subito, uno sarà poi contento. - Un Diacono cadde infermo, e desiderava tanto
di celebrare la Messa, che fu consacrato; e celebrò e poi guarì, ed il Signore accettò quel desiderio
grande di dire la messa e gli restituì la salute. Ecco che cos'è dire una messa!
Così essi (Don Ferrero e Don Maletto) hanno preso Messa ieri, quella
è già una vera messa, ma si suole dire prima messa quella di oggi. E’ capitato come a me: ai 20
fui consacrato e ai 21 ho cantato la Messa dell'Addolorata.
E poi
dice la lettura che forse nella prima messa è stato l'inizio delle Missioni, oh, sì, io era chierico e
pensava già alle Missioni, ed il Signore nei suoi imperscrutabili decreti ha aspettato il giorno e l'ora.
Conclusione: vi ringrazio veramente; non volevo farlo il quarantennio, e
non l'ho detto a nessuno della Consolata, e mi son trovato tutte le candele accese di qua e di là e tutto in
aria. Ho detto: vi dò il permesso di fare il 50° anno ma se ci sono ancora.
Rallegratevi coi nuovi sacerdoti. Tutte le volte che il Signore ci dà dei Sacerdoti ci fa
una grande grazia. Come da benedizioni speciali ad un paese così ad una Comunità; e poi moltiplicandosi le
Messe si moltiplicano le grazie... che abbondanza di grazie.
Coraggio dunque! 8, 10, 11 anni è niente! Cominciate col fare bene gli Esercizi spirituali e non solo
uno, due, tre giorni, ma otto giorni. E che cosa si fa? Si prega, si tiene la lingua inchiodata, ma non secca, sapete, e
non si consuma. Vi sono quattro prediche al giorno, due santi sacerdoti che erano Avvocati, e poi hanno studiato
da Sacerdoti, zelanti dicono delle cose pratiche, fanno per noi. Dunque: buona volontà, se no è inutile
fare gli Esercizi; costi quel che vuole, stare attenti in Chiesa, un po' composti, tutto volentieri e quando viene un
po' di noia, no, ditelo a Gesù, se no Gesù può dirvi: credi di farmi un favore a stare qui, sono io
che ti faccio la grazia degli Esercizi.
Costi quello che vuole,
farli bene, esami, prediche della mattina e della sera; corrispondenza ecc...
Secondo: facendo gli Esercizi, nel tempo di silenzio ditelo al Signore: O Signore, fatemi sentire che son
venuto qui per farmi santo e dotto: Signore parlate, io voglio fare quello che voi volete, che mi direte anche per mezzo
del Confessore etc.
Dunque 1° volontà di ferro.
2° Parlare al Signore coll'indifferenza di fare quello che
vuole.
3° Silenzio e puntuali in tutto; poi comincerete sul
serio. Ricordate colui che diceva entrando in chiesa: O pensieri miei, mie cure, adesso state fuori, vi riprenderò
poi dopo. Siete buoni a far questo? Io voglio che sulla fine degli Esercizi, dopo gli otto dì, possiate ciascuno
dire: Ho fatto quello che ho potuto.
Pregate e poi fino da domani mattina
pensarvi e pregare il Signore: Datemi la grazia di farli bene, mi voglio mettere davanti a voi. Riposare la testa ed
il cuore, stare lì davanti a Gesù.
Me lo promettete. - Io vi
dò la mia benedizione, ed il Signore la confermi per me, per i nuovi Sacerdoti, per tutti!