Domani
è la festa di S. Francesco Zaverio. Chi è S. Francesco Zaverio?
È un protettore, un patrono, dei Missionari e della Propagazione della Fede.
È un patrono particolare nostro, e perciò bisogna raccomandarglisi in modo
particolare domani; che ci ottenga molta grazia. Siamo sempre lì: due cose bisogna fare: pregarlo e imitarlo. Tutti
i giorni dovete pregare questo santo: ma in modo speciale nelle invocazioni che farete a questo santo domani, dovete
raccomandargli le missioni e la vocazione vostra. Vedete, questo Santo ha solo fatto
il missionario dieci anni, ed è morto a quarantasei, ed ha fatto un bene immenso. Egli ha convertito tutta
l'India; e nel Giappone rimangono ancora dei cristiani nascosti, convertiti da lui e che conservano la
fede nascostamente. Ad ogni modo ha talmente convertito che la fede si è
conservata lunghissimo tempo. Vedete, in dieci anni ha fatto talmente, che aveva il
desiderio di passare in Cina, in Russia, e fare ritorno in Europa convertendo gli eretici, e poi in Italia e poi passare
in Africa; ma il Signore si è contentato del suo desiderio. Voi direte: ma noi non siamo capaci, lui era un santo,
faceva miracoli. Sì, ma ha dovuto farsi santo prima di esserlo; e poi pregava molto. Sapeva a fare una
cosa e l'altra; pregare e lavorare. Di giorno convertiva e di notte pregava. Faceva tanti sacrifizi. Sì,
perché il Signore le grazie particolari, le concede a chi lo prega e cerca di vincere se stesso; e faceva con
tanta umiltà che scriveva al suo superiore S. Ignazio che mandasse un altro a correggere i suoi difetti; e scrivendo scriveva inginocchiato per
rispetto al suo superiore e allo spirito di ubbidienza. Da tutto questo ne viene di pregarlo perché è
il santo delle Missioni; e imitarlo in tutto. Non nei miracoli; verranno se ce ne sarà bisogno; ma lui non li ha
mai domandati; rallegrarci con lui della sua santità, e nei nostri
bisogni pregarlo. I miracoli verranno se ce n'è bisogno; ma di regola il Signore non si serve per fare tanto bene
che di santi; ed è forse per questo che tanti missionari non fanno tutto quel
bene che dovrebbero.
Dovete domandare di corrispondere alla vostra
vocazione, e come si fa per corrispondere alla vostra vocazione. Facendo tutto il vostro dovere: in chiesa pregando; in istudio studiando; non per
superbia e poi i miracoli se sono necessari li farete. Non vivere da sbadato, non
vivere come si vivrebbe in un altro collegio. E così lui è venuto un santo missionario. E così noi
preghiamolo ed imitiamolo ed egli ci benedirà, qui e in Africa.
Un autore della sua
vita diceva: Totus Dei et totus proximi, et totus sui. Era tutto Dio, era tutto del prossimo, ma era anche tutto di se
medesimo. Non come dicono: Oh, tanto se salvo un’anima salvo la mia; si, ma prima bisogna essere santi. Se non
saremo santi non saremo buoni né per noi, né per gli altri. Al mattino chi farà la Comunione la
faccia per suo onore; e così alla sera avrete la benedizione, e lungo il dì raccomandatevi a lui e pregatele
per voi e per le missioni. Così si fanno le feste dei santi.
Questo non disturba
niente quello che avete da fare e intanto attira su di voi le benedizioni del santo.