In risposta ai vostri augurii pel compimento
del 71 anno di mia vita, ringraziandovi, specialmente per le preghiere che avete fatto per me, voglio farmi
il mio elogio. Fece il proprio elogio S. Paolo, dicendo delle fatiche e dolori che soffrì pel nome di
N.S.G. C. : Ter virgis caesus sum, etc. anzi: Plus caeteris (Apostolis) laboravi etc. Racconta
di essere stato assunto al terzo Cielo ecc. — Come si spiega tanta lode a se stesso? Anche S.
Agostino, S. Teresa, S. M. Alacoque ed il Ven. D. Bosco si scrissero la vita — Non per
superbia, ma per verità, tutti così fecero, per dare gloria a Dio ed umiliare se
stessi...
Io parlerò della mia nascita. Il Signore disse: In
charitate perpetua dilexi te, ideo attraxi te miserans tui. Il buon Dio pensò a me sin dall'eternità,
quando nessuno pensava a me, neppure i miei genitori, che non esistevano. Vi pensò non per necessità o
bisogno che avesse, ch'Egli è assolutamente felice e beato in sé. Vi pensò per solo amore di
me. In charitate, ed avendo compassione del mio niente: miserans tui. Pensò a me da tutta
l'eternità, e per sola bontà e compassione, e fra tante creature possibili che poteva creare,
determinò di lasciarne tante altre, e creare me. E notate che fra tante creature possibili nella sua eterna
prescienza, vedeva che altre sarebbero state più riconoscenti di me, avrebbero meglio di me corrisposto al Suo
amore, meglio conoscendolo, amandolo e servendolo. Vide anche le mie tante infedeltà ed i miei peccati. Eppure
quel buon Padre non diede indietro, e continuò a volere me e non tanti altri. Veramente: Aquae multae (di
incorrispondenza) non potuerunt extinguere charitatem!
Applichiamo
al caso l'elezione di Davide a Re (V. Libro dei Re I, c. 16). Aggiungo: Sarebbe già stato insigne favore, che
essendo nulla,
Dio mi avesse creato una pietra, una pianta una bestia,
anche queste creature inanimate o irragionevoli sono nel loro possibile riconoscenti al Signore e ne fanno
impreteribilmente la volontà: Omnia serviunt tibi... Stellae dederunt lucem, et laetatae sunt;
— Ventus et mare obediunt Ei.
No, il Signore volle essere più
generoso con me: non si contentò di crearmi una pietra...; ma si propose di crearmi una creatura ragionevole,
dotata di mente, capace di conoscerlo, e di cuore fatto per amarlo e servirlo.
Il buon Dio decretando di crearmi, stabilì nel tempo l'anno, il giorno in cui mi avrebbe dato
l'essere, ed ogni altra circostanza: Ideo attraxi te. Ed eccomi nato il 21 Gennaio del 1851, alle ore sei e
mezzo di sera. Deo gratias! Dunque ho compiuto 71 anni dalla nascita, che significano tanti anni, giorni e
minuti di altrettante nuove creazioni, di cui mi colmò il buon Dio. Poteva essere morto appena nato, ed era
già una grazia di Dio; poteva morire in seguito; ma no, il Signore mi conservò finora per Sua misericordia e
bontà, perché lo amassi e servissi fedelmente. L'ho io fatto? Di questo mi intesi ieri sera
con Gesù Sacramentato nella lunga visita fattagli alla presenza della nostra cara Consolata. Voi nei
vostri auguri domandate al Signore meriti e non anni...
P. P. Borello, quad. 23-24
Pensieri del M.R. Signor Rettore. 22 Gennaio 1922 Ringraziando delle preghiere per lui in occasione del suo
compleanno
E un dono di Dio anche la longevità, tanto più se
piena di opere buone. Adesso voglio parlarvi un po' di me! Sono nato nel 1851. Molti Santi si son scritti la vita (S.
Agostino... S. Teresa, S. Margherita Maria Alacoque): ciò non è stata superbia, ma un inno che essi hanno
innalzato a Dio. Lo stesso S. Paolo ha detto di sé: «ho lavorato più d'ogni altro Apostolo; fui
sollevato fin al terzo cielo». Ma la conclusione? «Tutto questo è la grazia di Dio che l'ha fatto in
me». Non neghiamo il vero, ma attribuiamolo a Dio. Adunque tanti anni fa (cioè fin dall'eternità)
Iddio ha pensato a me con amore: «in charitate perpetua dilexi te; ideo miserans tui attraxi te». Prima dei
parenti, prima ancora che fosse il mondo Iddio già pensava a me con pietà ed amore. E pensava a crearmi
un essere ragionevole, capace di conoscerlo, amarlo e servirlo. Poteva Egli benissimo crearmi una pietra (un
diamante): ed io sarei esistito! Poteva crearmi una pianta, una bestia: ed avrei già avuto una gran missione,
quella di narrare la gloria del Creatore. Invece senza nessun mio merito, senza che avesse bisogno di me... m'ha creato
un uomo. Poteva creare un altro al mio posto, che avrebbe corrisposto ben più con slancio, invece ha voluto fare
proprio come a Davide, (I Re cap. XVI) eleggendo il più piccolo, il più debole! È un atto di
pura sua bontà!...
La vocazione solo nell'eternità comprenderemo che cos'è! Non
crediamo d'essere noi a fare un atto di degnazione verso Dio, se corrispondiamo alla sua chiamata, ma è Dio che si
degna scegliendoci fra tanti, a suoi Apostoli!...
La meditazione è un lavoro della mente per scaldare
il cuore: non basta semplicemente ragionare, ci vogliono pur gli affetti!...