LA S. MESSA

21 settembre 1919

 

XV. 5-6

L'anniversario della mia prima Messa mi offre l'occasione d’intrattenervi su questo importante argomento. Voi ogni' giorno assistete al S. Sacrifizio ed anche a varii, e ve ne dimostrate avide, come un Can. Re ed un P. Bruno. Quegli sin dal mattino correva a varie Chiese, aspettava che si aprissero per ascoltarne le Messe, celebrava poi la sua ed assisteva alla Messa Canonicale, ed ancora a mezzodì andava alla Consolata per udire l'ultima. Eppure aveva tanto lavoro di studii e del confessionario. Il P. Bruno a S. Ignazio si poneva dal coretto del predicatore, e di là sentiva le 18 Messe che si celebravano nello stesso tempo, e dopo altre 18 e di seguito...

Mons. Gastaldi nelle Visite pastorali non lasciava mai la predica sulla Messa, affinché i fedeli vi accorressero e vi assistessero con divozione.

 

Gesù nella S. Messa dà a noi tre lezioni; di obbedienza assoluta; - di sacrifizio completo; - e di ardentissimo amore.

1) Non è tanto d'ammirare nella transustanziazione il miracolo del cambiamento della sostanza del pane e del vino nel corpo e sangue di N.S.G.C.; piuttosto ammiriamo la sua obbedienza alla parola del sacerdote, che lo chiama dal Cielo in terra. Avendo Gesù dato il potere al sacerdote di celebrare la S. Messa colle parole: Hoc facite in meam commemorationem, Egli discende sui nostri altari alle parole sacramentali; e non può non obbedire alla voce che lo chiama; e riflettete: ubbidisce a tutti i sacerdoti. quante volte essi lo vogliono, ubbidisce ai santi sacerdoti, anche ai tiepidi ed anche ai cattivi e sacrileghi; obbedisce sempre ed a tutti.

Che rimprovero per noi, che nell'obbedire siamo così renitenti, abbiamo tante restrizioni secondo le doti di chi ci comanda, il loro modo di comandare... Gesù vive di ubbidienza cieca, e noi? Domandiamo ogni volta che ascoltiamo la S. Messa la grazia di ben imitarlo in sì necessaria virtù.

2) La seconda lezione di N.S.G.C. è di perfetto sacrifizio di se stesso al suo Et. Padre. Egli si è qui annientato sino alla morte per la sua sacramentale separazione del corpo e del sangue, benché realmente uniti. L'immolazione di Gesù vuole che noi lo imitiamo. Quale è la nostra immolazione? intiera come la sua, continua tutti i giorni... nelle cose grandi e nelle piccole? Ah! quelle ripugnanze a sacrifizii spesso da nulla (V. Borgo)... Gesù C. ci insegna una vita totale di sacrifizii...

3) Terza lezione è l'offerta che nella S. Messa Gesù fa di tutto se stesso a noi nella più intima unione di cibo e bevanda; e ciò fa perché noi pure ci doniamo tutti a Lui senza riserva. E noi come Gli corrispondiamo? Amore esige amore, unione unione; sono tali tutte le nostre Comunioni? Possiamo noi dire di ogni Comunione: il mio diletto si dà tutto a me, e con S. Paolo: vivo io, non sono più io che vivo, ma vive in me G.C. (V. Mons. Gaduel: gli Anniversari).

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

(Il nostro Ven. Padre, dopo aver parlato un po' circa il cambiamento delle stagioni, dice:) Il tempo cambia, ma l'essenziale è di farci santi... Non morire, ma vivere molto per farci santi; S. Alfonso è morto dopo i novant'anni. Fin che si sta su questo mondo, sicuramente si fan delle miserie ma qualche cosetta di buono si può sempre fare, perciò il sospiro del Paradiso è giusto e, guai a chi non lo sospirasse, non lo desiderasse. Ma far del bene qui è ancor meglio.

Oggi è l'Anniversario della mia prima Messa. In quell'anno era la festa dell'Addolorata. Oggi ho detto Messa e meditando questo mistero mi son venuti tre pensieri e mi son stati ben fissi in mente. 1° L'ubbidienza di N. Signore nella S. Messa; 2° Lo spirito di sacrificio di N. Signore nella S. Messa; 3° L'amore che N. Signore porta a noi nel S. Sacrificio della Messa. Son tre pensieri che servono tanto bene a dire sempre bene la Messa e, per voi, ad assistervi e fare la S. Comunione.

 

1. Vedete N. Signore nello stabilire la Messa ha voluto dare una gran prova di ubbidienza che noi dobbiamo imitare. Non basta che abbia fatto un miracolone nel cambiare il pane ed il vino in Se stesso, ma è l'ubbidienza che ha dimostrato N. Signore e che dimostra tutti i giorni nella S. Messa... Vedete, ha costituito il sacerdote ed a lui ha dato una tale autorità da comandare a Lui stesso. Ecco: comandare a N. Signore! Egli ha detto, dopo aver stabilito il S. Sacrificio: fate questo in mia commemorazione, la farete sempre a ricordo mio; quindi ha dato ordine di farlo. Ora, il sacerdote ha proprio autorità di imporre a N. Signore che discenda sotto le specie del pane e del vino, e N. Signore si piega a questa ubbidienza, e mai una volta che dica di no. Quindi i sacerdoti da essere santi a non essere santi, fanno discendere N. Signore sull'altare, e il Signore non si rifiuta mai. Noi siamo certi che qualunque sacerdote dicendo la Messa, fa discendere N. Signore sull'altare in Corpo, Sangue, Anima 1 Divinità. Non dobbiamo cercar altro; siamo sicuri che ogni volta che si celebra la S. Messa è obbligato a ubbidire e discendere sull'altare. Guardate che ubbidienza fa tutti i giorni, e questo fino alla fine dei secoli, e lo fa in tutti i posti. Fosse anche un sacerdote sacrilego che lo chiama, fa lo stesso; il Signore si è obbligato ed obbedisceanche alla voce di questo sacerdote. E noi che siamo così riluttanti all'obbedienza... che promettiamo sempre di farla e non la facciamo mai... o la facciamo più o meno pronta, più o meno generosa... Lui invece la fa sempre cieca, non guarda mai nessuno, è il sacerdote che chiama e basta...

 

Alle volte certa gente dice: « Vorrei un bravo sacerdote... »; ma poveretti! fa lo stesso; fosse anche scomunicato dal Papa, fa lo stesso. Certo, se è un bravo sacerdote può sempre aggiungere qualche sua devozione, ma in quanto alla sostanza, fa lo stesso. N. Signore poteva fare delle eccezioni e dire: ubbidirò quando il sacerdote sia giusto, quando faccia bene. No, no, non l'ha detto.

Supponiamo che un sacerdote volesse consacrare tante volte al giorno - cosa che non deve fare - e Lui discenderebbe sempre sull'altare, ed in qualunque luogo, in qualunque capanna. Che grado di ubbidienza quella di N. Signore! Dovrebbe animare anche noi ad essere ubbidienti. Senza cercare il motivo Egli discende: Anche in mano ai cattivi io discendo lo stesso. - Quindi l'ubbidienza senza badare alle qualità di chi comanda, né al modo di chi comanda. Ecco tutte le qualità dell'ubbidienza. Comandano tutti a N. Signore; comandano e basta.

Prendete tutte questa lezione che ho preso anch'io questa mattina: l'ubbidienza assoluta, perfetta, cieca di N. Signore verso il sacerdote. Quindi anche voi tutte le volte che sentite una Messa rinnovate questo proposito di voler ubbidire sempre, senza eccezione: quella è una via regia, siamo sicuri di far la volontà di Dio.

 

La seconda è lo spirito di sacrificio di N. Signore nella S. Messa a discendere sull'altare. Nella Messa si ripete sempre il sacrificio della Croce tale e quale; se N. Signore non fosse morto sulla Croce, morirebbe ogni giorno sull'altare. E’ un sacrificio incruento quello della S. Messa, senza spargimento di sangue, ma si sacrifica ugualmente; e questo è rappresentato dal Sangue dviso dal Corpo. Vedete, si rappresenta proprio la morte di N. Signore ogni volta che si celebra la Messa. Il Signore si sacrifica all'Eterno Padre per i nostri peccati, per ottenere le grazie di cui abbiamo bisogno; si offre al Padre ed è sempre una vittima, un olocausto. Si sacrifica tutto intiero e questo deve ricordarci la poca generosità che abbiamo noi a fare i sacrifici. Certi momenti saremmo disposti a lasciarci tagliare la testa, e poi... lungo la giornata, per una piccola cosetta... per un po' di ripugnanza... non sacrifichiamo quella parola... non vinciamo noi stessi... Ah! questa poca generosità!

 

Dobbiamo imitare N. Signore che si sacrifica sempre, ogni volta che si celebra. Pensiamo, ogni volta che la sentiamo, al sacrificio, alla generosità, all'offerta che fa di tutto Se stesso. Domandiamo che dia anche a noi la forza di essere più generosi; lo spirito di sacrificio lo vogliamo tutti, ma all'atto pratico non l'abbiamo. Essere generosi nello spirito e nel lato materiale; e quella volontà!...

C'è poca generosità. Pensiamo che il Signore si sacrifica giornalmente per noi. Domandiamo la grazia di sacrificarci con Lui, a sua imitazione; sacrificarci in tutto, nell'amor proprio in special modo... Ah, questo bisogna sacrificarlo...

 

Terzo. L'amore che porta a noi nel sacrificio della S. Messa. La S. Messa è ordinata alla S. Comunione. Il celebrante si comunica sempre nella S. Messa; senza questa Comunione il Sacrificio non sarebbe completo. E voi che vi comunicate infra Missam [durante la Messa] ringraziate il Signore, perché prendete più parte al Sacrificio. Non è necessario questo, ma uno si unisce di più.

Ma quello che vi voglio far osservare è l'amore immenso con cui il Signore viene nel nostro cuore, l'amore immenso che il Signore ha verso di noi. Avrebbe potuto benedirci e poi basta, invece no, ha trovato modo di unirsi a noi. Il cibo si converte nella sostanza di chi lo mangia, il Signore lo dice: Chi mangia me, vive per me. Questo è l'amore immenso che ha avuto per noi. Non ci ha solo dimostrato il suo amore col darci un regalo, ma col darci tutto Se stesso... Sapien- tissimus, plus dare non habuit... Essendo sapientissimo non seppe darci di più, essendo potentissimo, non poté darci di più.

 

1. l Signore è generoso; per amore si dà tutto a noi, e noi ci daremo sempre con qualche riserva? Il Signore dopo la Comunione ci domanda il cuore e ci dice: Dammelo tutto, non riservarti niente; io mi do tutto a te. - L'amore di N. Signore al sacerdote, non solo, ma anche ai fedeli, è tutto amor di Dio che non sapendo il modo di dimostrarci il suo amore, si è immedesimato con noi. Questo è il punto principale. Pensiamo all'amore assoluto che ha per noi il Signore; Egli non si è riservato nulla e così dobbiamo fare anche noi. Non è un amore sensibile che ci vuole, no no; si può amare il Signore anche nelle aridità, nella noia; l'amore consiste nella volontà, non nel sentimento; si può amare tanto il Signore e non sentire niente, anzi sentir ripugnanza. Aver una gran volontà di amarlo!

 

Io vi ricordo questi tre pensieri che ho avuto questa mattina; bisogna prendere tutte le occasioni che arrivano.

Il Signore dà tre lezioni ogni volta che si celebra una Messa. Siate desiderose di sentirle. I Santi capivano l'importanza ed amavano tanto la S. Messa. Bisogna essere avidi della Messa; non la comprendiamo abbastanza noi quest'importanza. Se il Signore è venuto per darci un esempio così straordinario di ubbidienza assoluta, è perché lo imitiamo. Se egli ripete tale e quale il sacrificio del Calvario è perché lo imitiamo nel sacrificio. Se ha trovato il modo più intimo di unirsi a noi, è perché dobbiamo corrispondere al suo amore. Questo vi ricordi la preziosità della S. Messa, e quando siete fortunate di sentirla, sentitela volentieri.

Fate così, rinnovate sempre la buona volontà di sentirla bene e di ricavarne i frutti, equesti frutti che ho ricavati io, ricavateli sempre anche voi.

 

SR. EMILIA TEMPO

(Anniversario della prima Messa del nostro Ven.mo Padre. Quell'anno là, era la festa dell'Addolorata).

Oggi nel dire la S. Messa mi son venuti tre pensieri e mi si son fissi ben in mente:

l° L'ubbídienza di N. Signore nella S. Messa; 2° Il suo spirito di sacrificio nella S. Messa; 3° L'amore che porta a noi in questo sacrificio.

 

Questi tre pensieri servono tanto bene a dir sempre bene la S. Messa e per voi ad assistervi e far la S. Comunione.

1° - Ubbidienza; ha dato al sacerdote l'autorità di comandare a Lui stesso. Egli si piega all'ubbidienza del sacerdote, e mai una volta che dica di no, si rifiuti; mai, sia santo o no il sacerdote, fosse anche sacrilego... il Signore si è obbligato ed ubbidisce sempre e dovunque.

E noi che siamo così.riluttanti all'ubbidienza!... [continua come il sunto precedente].

 

SR. MARIA DEGLI ANGELI VASSALLO

Ubbidienza - sacrificio - amore - di N. Signore nella S. Messa. E noi che siamo tanto riluttanti nell'ubbidienza! Quando ascoltate la Messa pensate a quello. Il Signore poteva fare eccezione e dire: ubbidirò quando sarà conveniente - no, anche che il sacerdote mi profani ubbidirò lo stesso.

Questi sono esempi da imitare. Non guardare alle qualità di chi comanda e alle sue virtù. L'ubbidienza è via regia.

Sacrificio. In certi momenti sarei disposta a lasciarmi tagliare la testa ... e poi... quando si tratta di vincere quella cosetta, una storiella ... Essere generose in tutto, sia nel materiale che nello spirituale. Sacrificarsi in tutto senza eccezione, ma specialmente nell'amor proprio.

 

Ringraziate il Signore che fate la Comunione infra Missam. Quello che voglio farvi osservare è l'amore immenso col quale il Signore viene a noi - e noi ci daremo sempre con riserve? fino a un certo punto? Quest'unione è tutto amore intimo. - Corrispondere con amore intero, assoluto - non amore sensibile - si può amare tanto senza sentire niente, anzi sentire ripugnanza.

Bisogna essere avidi di Messe; rinnovare sempre la buona volontà di sentirla bene e di ricevere frutt che i ho detto.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org