È bene che qualche volta ci vediamo a
quattr'occhi e ci diciamo le cose così, a tu per tu, proprio come sono, come io le sento. Vedete, non voglio
farvi un rimprovero, no, ma è per prevenire affinchè non entri in nessuno di voi il cattivo vizio di
voler criticare, giudicare. Sapete che il collegio dovrebbe essere affatto separato dal Seminario, ma ora che non è possibile, la vostra relazione cogli studenti deve essere solo del puro
necessario... quelli che hanno a fare scuola la facciano, quelli che hanno altri incarichi, ... ma poi non dovete
giudicare né l'Assistente né il Vice Assistente, nessuno di voi ne ha la grazia. Vedendo tanti
giovani ad andarsene qualcuno pensa: Ma, non sanno prenderli... quei giovani... se li trattassero altrimenti ecc... no,
no! Non tocca a voi, e poi talvolta quando l'Assistente o il Vice Assistente eseguiscono una cosa, danno una disposizione
può darsi che noi l'abbiamo studiata e ripensata tanto tempo... e poi
volete vedere le cose come chi essendo stato preposto a quegli uffizi ne ha pure la grazia e gli aiuti? Volete che
ammettiamo a vestir l'abito chiericale degli individui che da tre, quattro anni sono qui, e non si sa se siano
freddi o caldi? se abbiano vocazione... non è qui il luogo da cercare i
segni... vadano a cercarli altrove... il portone c'è anche per gli studenti, e vedrete che alla fin
d'anno ne partiranno molti altri... e se giungessimo a fare come quel Padre della
Piccola Casa, che due volte, che le cose non andavano come dovevano, licenziò tutti quei del collegio, anche noi lo
faremo... speriamo che non ce ne sarà bisogno.
Ma questo falso
spirito di giudicare gli altri, e sui compagni e i superiori... io faccio le cose
più grosse di quel che sono, esagero, perché sono sicuro che quello spirito non è generale ne
radicato, ma è per prevenire, vedete; questo spirito di borbottamento su quello che faccio io, il Vice
Rettore, il Sig. Prefetto, non voglio che entri. Non voglio essere giudicato da nessun inferiore, qui judicat me
Dominus est, non voglio e non devo essere giudicato da voi... senza superbia,
dobbiamo rendere noi conto a Dio.
So che c'è in qualcuno questo
brutto vizio di trovar a ridire: «io farei così... Oh se fossi io ... io non farei ... io ... io ...!
»; questo è superbia, superbia grossa, e m'ha fatto molto pena che
questo sia avvenuto anche sul Vice Rettore...Se sapeste quanto ha fatto e fa per voi, per l'Africa, se non fosse
stato lui, forse io non avrei avuto la forza di incominciare e proseguire quest'opera. Neppure voglio che si trovi a
ridire sulle disposizioni che abbiamo prese, e il Ch. Gallea deve essere ubbidito come un superiore nei lavori manuali pei
chierici e altre cose,... è un incarico già troppo spinoso:
sapeste quanto costa comandare... quindi non voglio che diciate: «Ma se mi fosse comandato in questa o in
quella maniera, non con parole tanto aspre... no, non dovete guardare a chi comanda e come, dovete ubbidire e
nient'altro... Qui torniamo a quello che dico sempre sull'ubbidienza... Vedete, in Africa si trova poi a borbottare, a
ridire anche sulle decisioni e sugli ordini di Monsignore... Ecco perché non si fanno miracoli... con un
po' più d'umiltà e d'ubbidienza... Non dico che vi dobbiate affatto
disinteressare della Casa, no; il bene ed il male dell'Istituto riguarda tutti
indistintamente; e quindi, quando qualcuno vede qualcosa che non va, si vede chiaro che è un disordine, ne
riferisca all'Assistente, al Prefetto, anche a me; ma contentarsi di borbottare, di trovar a ridire, quasi di
nascosto, no, no... Questo non è fare la spia: in questa casa non ci sono mai state delle spie... è
anzi una carità, un dovere, che tutti abbiamo... Dunque, cacciamo via
questo brutto spirito, tanto dannoso a chi l'ha, e a tutti; e su qualunque disposizione che saremo per prendere e
sugli studenti e sui coadiutori, non voglio che alcuno voglia dare il suo giudizio, non tocca a voi... voi ora dovete
ubbidire, fare come vi dicono e basta...
Preghiamo dunque in questo
triduo che ancora ci resta alla festa del S. Cuore e nei giorni della novena della nostra Consolata, che ci venga tolto, se mai l'avessimo, questo brutto spirito... vedete che esagero,
perché son sicuro che non è generale neppure radicato,... ma voglio prevenirvi... preghiamo il S. Cuore che
ci faccia umili, la Madonna ci faccia ubbidienti... e tutto andrà bene. Il Signore ci benedirà e le
nostre cose prospereranno, ognuno sarà contento del suo posto, del suo uffizio... vi dò la mia
benedizione... Benedictio Dei Omnipotentis descendat super vos et super me et maneat
semper! Amen!