La S.
Chiesa oggi c'invita a godere:
Gaudeamus; e vuole che tutti, nessuno eccettuato, siano santamente allegri e gioiosi: gaudeamus omnes in Domino.
E perché? perché si celebra la solennità di tutti i Santi: diem f.c. omnium. E per
animarci a fare festa ci porta l'esempio degli Angeli, i quali oggi si
rallegrano coi Santi che raggiunsero il Paradiso, a riempire le sedi
lasciate vuote dagli Angeli ribelli; ed Angeli e Santi insieme danno lode incessante al Figlio di Dio, N.S.G.C., per i Cui
meriti ottennero il gran premio. Ascoltiamo l'invito della Chiesa. Già con questo spirito vi siete preparati a
questa solennità, e ne avete passata una parte. Ma perché la nostra letizia sia stabile e porti frutti di
santificazione, consideriamo brevemente come dobbiamo noi regolarci coi Santi.
I Santi meritano onore, invocazione ed imitazione e noi dobbiamo onorarli,
pregarli ed imitarli. Così facendo anche noi arriveremo un dì a godere in Paradiso della loro felicità.
1. Dobbiamo onorarli i Santi: perché i
medesimi sono tanti Principi della Corte Celeste, i quali cum Christo regnant in aeternum; perciò la
ragione e la fede esigono che noi prestiamo loro onore. Essi sono gli amici
di Dio, e come Dio li onora: nimis honorati sunt amici tui Deus, così
desidera che siano pure onorati da noi. I Santi sono nostri fratelli maggiori e benefattori; e chi è che non ubbidisca e rispetti i più vecchi e coloro che ci fanno del bene?
Es. il patriarca Giuseppe onorato e fatto onorare dal Re Faraone. (V. Conf.
P. Bruno).
2. Dobbiamo in 2°
luogo, invocarli pregarli i Santi nei nostri bisogni. Il Signore li
collocò nostri intercessori presso il Suo trono, e possono e vogliono ajutarci, ed ottenerci le grazie di cui
abbisognarne. Ricorriamo perciò al loro patrocinio con fede, con
fiducia e con amore. Anche in questa terra coloro che stanno presso i grandi ottengono favori a quei che loro
ricorrono, tanto più in Cielo... Es. Onia e S. Lorenzo
Giust.
3. In terzo luogo i Santi
dobbiamo imitarli. Essi sono i nostri modelli,
datici da N.S.; modelli di imitazione per tutti, perché varii nella loro vita e nell'eroismo delle virtù.
Anch'essi provarono quaggiù tribulazioni e tentazioni: omnes sancti quanta passi sunt... Ebbero molti
anche difetti e commisero peccati, come S. Agostino, ma colla grazia di Dio si scossero e si fecero Santi. Diciamo a
noi stessi con S. Agost.: si isti et illi cur non ego? Ecco il frutto che possiamo e dobbiamo rie. dall'od.
solennità.
Ma debbo pure rivolgere a te, mio novello chierico, una parola; e sia di congratulazione e di augurio.
Ti è una fortuna aver potuto svestire le divise del mondo ed indossare il S. Abito in sì grande
solennità e sotto il patrocinio di tutti i Santi. Essi dal Paradiso ti benedicono, e ti ajuteranno ad ornarti delle virtù chiericali. Ti proteggeranno
specialmente i chierici che come S. Luigi, passarono
dal chiericato al Cielo. Ricorri anche ai tanti santi sacerdoti che sono lassù, che si santificarono durante
il chiericato a divenire degni sacerdoti. - Verrà, lo speriamo, il giorno in cui riceverai l'Ordinazione
sacerdotale; te felice, se avrai ben occupato gli anni del chiericato nell'ornarti di tutte le virtù, e ti
sarai riempito cosi di spirito ecclesiastico! — Ciò aspettano da te i superiori; ciò vogliono i tuoi buoni genitori e parenti, che di te fecero generoso sacrifizio alla SS.
Consolata ed alle Missioni. Da tempo conosco la famiglia Peirani, e ben so che in essa la pietà è
antica e speciale la devozione alla Consolata. Ricordo il tuo prozio P. Ferdinando, prima parroco di questo
territorio di Pozzo Strada, poi fino alla morte fervente
religioso nella Compagnia di Gesù. Egli mi fu compagno ed amico carissimo dai primi studi di collegio sino a tutto il Seminario ed il Convitto. Mi pare ora di vederlo sorridere dal Paradiso nel veder continuata in
famiglia la santa consuetudine di dare qualche figlio alla Chiesa. Tu invocalo tra i Santi, dove lo speriamo; egli ti
aiuterà a corrispondere alla grazia di questo giorno.
E voi, o genitori, che non badando ai sacrifìzi fatti pel figlio, concedeste
al medesimo di seguire la voce di Dio che lo chiamava a missionario della Consolata, abbiate l'abbondanza delle
benedizioni celesti. Dio più generoso vi compartirà in compenso su questa terra il centuple dei beni
temporali, e vi riserberà parte ai meriti ed al premio promesso a chi si sarà votato e sacrificato nella
conversione delle anime infedeli. Ecco l'augurio ch'io depongo per voi a' piedi della Consolata.