FESTA DEI SANTI E VESTIZIONE CHIERICALE

1 novembre 1914
Quad. IX, 35-36
1 Nov. 1914
Giorno dei Santi e vestizione ch. le di Peirani
La S. Chiesa oggi c'invita a godere: Gaudeamus; e vuole che tutti, nessuno eccettuato, siano santamente allegri e gioiosi: gaudeamus omnes in Domino. E perché? perché si celebra la solennità di tutti i Santi: diem f.c. omnium. E per animarci a fare festa ci porta l'esempio degli Angeli, i quali oggi si rallegrano coi Santi che raggiunsero il Para­diso, a riempire le sedi lasciate vuote dagli Angeli ribelli; ed Angeli e Santi insieme danno lode incessante al Figlio di Dio, N.S.G.C., per i Cui meriti ottennero il gran premio. Ascoltiamo l'invito della Chiesa. Già con questo spirito vi siete preparati a questa solennità, e ne avete passata una parte. Ma perché la nostra letizia sia stabile e porti frutti di santificazione, consideriamo brevemente come dobbiamo noi regolarci coi Santi.
I Santi meritano onore, invocazione ed imitazione e noi dobbiamo onorarli, pregarli ed imitarli. Così facendo anche noi arriveremo un dì a godere in Paradiso della loro felicità.
1. Dobbiamo onorarli i Santi: perché i medesimi sono tanti Princi­pi della Corte Celeste, i quali cum Christo regnant in aeternum; perciò la ragione e la fede esigono che noi prestiamo loro onore. Essi sono gli amici di Dio, e come Dio li onora: nimis honorati sunt amici tui Deus, così desidera che siano pure onorati da noi. I Santi sono nostri fratelli maggiori e benefattori; e chi è che non ubbidisca e rispetti i più vecchi e coloro che ci fanno del bene? Es. il patriarca Giuseppe onorato e fatto onorare dal Re Faraone. (V. Conf. P. Bruno).
2. Dobbiamo in 2° luogo, invocarli pregarli i Santi nei nostri biso­gni. Il Signore li collocò nostri intercessori presso il Suo trono, e posso­no e vogliono ajutarci, ed ottenerci le grazie di cui abbisognarne. Ricorriamo perciò al loro patrocinio con fede, con fiducia e con amore. An­che in questa terra coloro che stanno presso i grandi ottengono favori a quei che loro ricorrono, tanto più in Cielo... Es. Onia e S. Lorenzo Giust.
3. In terzo luogo i Santi dobbiamo imitarli. Essi sono i nostri mo­delli, datici da N.S.; modelli di imitazione per tutti, perché varii nella loro vita e nell'eroismo delle virtù. Anch'essi provarono quaggiù tribulazioni e tentazioni: omnes sancti quanta passi sunt... Ebbero molti an­che difetti e commisero peccati, come S. Agostino, ma colla grazia di Dio si scossero e si fecero Santi. Diciamo a noi stessi con S. Agost.: si isti et illi cur non ego? Ecco il frutto che possiamo e dobbiamo rie. dall'od. solennità.
Ma debbo pure rivolgere a te, mio novello chierico, una parola; e sia di congratulazione e di augurio. Ti è una fortuna aver potuto svesti­re le divise del mondo ed indossare il S. Abito in sì grande solennità e sotto il patrocinio di tutti i Santi. Essi dal Paradiso ti benedicono, e ti ajuteranno ad ornarti delle virtù chiericali. Ti proteggeranno special­mente i chierici che come S. Luigi, passarono dal chiericato al Cielo. Ricorri anche ai tanti santi sacerdoti che sono lassù, che si santificaro­no durante il chiericato a divenire degni sacerdoti. - Verrà, lo speriamo, il giorno in cui riceverai l'Ordinazione sacerdotale; te felice, se avrai ben occupato gli anni del chiericato nell'ornarti di tutte le virtù, e ti sa­rai riempito cosi di spirito ecclesiastico! — Ciò aspettano da te i supe­riori; ciò vogliono i tuoi buoni genitori e parenti, che di te fecero gene­roso sacrifizio alla SS. Consolata ed alle Missioni. Da tempo conosco la famiglia Peirani, e ben so che in essa la pietà è antica e speciale la devo­zione alla Consolata. Ricordo il tuo prozio P. Ferdinando, prima par­roco di questo territorio di Pozzo Strada, poi fino alla morte fervente religioso nella Compagnia di Gesù. Egli mi fu compagno ed amico carissimo dai primi studi di collegio sino a tutto il Seminario ed il Convit­to. Mi pare ora di vederlo sorridere dal Paradiso nel veder continuata in famiglia la santa consuetudine di dare qualche figlio alla Chiesa. Tu invocalo tra i Santi, dove lo speriamo; egli ti aiuterà a corrispondere al­la grazia di questo giorno.
E voi, o genitori, che non badando ai sacrifìzi fatti pel figlio, con­cedeste al medesimo di seguire la voce di Dio che lo chiamava a missionario della Consolata, abbiate l'abbondanza delle benedizioni celesti. Dio più generoso vi compartirà in compenso su questa terra il centuple dei beni temporali, e vi riserberà parte ai meriti ed al premio promesso a chi si sarà votato e sacrificato nella conversione delle anime infedeli. Ecco l'augurio ch'io depongo per voi a' piedi della Consolata.
giuseppeallamano.consolata.org