Avete un libretto delle Costituzioni? Datemelo un
po': perché ogni parola di questo libretto è stata studiata. «Durante l'anno di formazione il novizio attenderà sotto la direzione del Maestro dei novizi...
(Cost. IV - 14) «Nel tempo di probazione, sempre sotto la direzione del Maestro
dei novizi ... (Cost. IV -16)».
Voglio intrattenervi un poco su
questo qui; poiché, siccome è Provvidenza che si cambi di tanto in
tanto (il maestro), ciò serve a farci ravvivare lo spirito di fede.
Poiché non si deve ubbidire ad un Superiore per le sue qualità e doti, ma semplicemente perché
è tale. Vi sono dei sofisticoni che trovan sempre a ridire a questi e quelli, ebbene costoro non si
salveranno. E adesso alcuni hanno detto: «L'altro Papa era più questo,
era più quello...». Questi sofisticoni non son cattolici, state sicuri, non sono cattolici! Non dobbiamo
ubbidire al Papa non come al tale o tal'altro, ma come a Papa; e perciò quando sono andato a Roma mi son
presentato al Papa, immaginandomi di essere davanti a N.S. Gesù Cristo, come gli Apostoli quando erano davanti a
Lui: e sicuro! perché è il Vicario di Gesù Cristo. Perciò anche voi dovete ubbidire qui
al vostro nuovo Maestro non per le qualità che ha per cui pure lo meriterebbe, (ma non spetta a me farvi l'elogio
qui in sua presenza) non dovete dunque ubbidirgli per le sue qualità e doti, che sono niente, ma perché
è superiore. A lui dovete anche confidarvi e chiamare consigli, perché il Signore dà grazie
particolari quando dà un ufficio; ed esse sono unite allo stato, all'ufficio, e quando un superiore si cambia egli
lascia al posto tutte quelle grazie per colui che ne prende le veci. Mi ricordo ancora quando lasciai di essere
Direttore del Seminario, alcuni volevano ancora venire da me per farsi dirigere; ed
io dissi loro: «non sono più direttore, e non ne ho più la grazia: l'ho lasciata al posto: andate dal
direttore di adesso».
Da lui dovete anche confidarvi. È
vero che avete il Sig. Prefetto, ma per certe cose meno particolari dovete andare da lui; perché tutti voi dovreste
essere da soli, separati dagli altri (e fra qualche anno, quando le Suore
avranno l'altra casa, speriamo che lo sarete) per essere sotto la vigilanza diretta del vostro
Maestro.
Ed anche voi che avete già
fatto il vostro anno di formazione, quantunque siate cogli altri, e, come dicono
le Costituzioni, se vi fossero altre case potreste anche essere in altra casa da
quella del Noviziato, dovete andare più che potete cogli altri novizi,
considerarvi sotto la sorveglianza del Maestro, godere di essere da lui avvertiti. Così pure mi raccomando a lui
che vi tenga più dietro. Qualche volta dovete chiamargli dei consigli, e partecipare volentieri alle poche
pratiche che avete ancora cogli altri novizi, che sono poi tanto poche:
affine di non dissiparvi, e che non arriviate poi alla vigilia dei voti, che dobbiate dire: — son meno
preparato dell'altro anno: ero più raccolto, ed ora sono
dissipato.
Siete nell'anno di
probazione, e probare, vuol dire crescere nella virtù, mettere in pratica quello che avevate già imparato;
così potrete prepararvi meglio ai voti, ai S. Voti. Se non sarete virtuosi adesso in questi due anni,
difficilmente lo sarete in seguito. Poiché quello che ho già detto (martedì 8 Dicembre)
dell'umiltà, lo dico pure di tutte le altre tre virtù:
castità, povertà,
ubbidienza.
Specialmente nella bella virtù, la
castità, se non vi fortificate adesso, in seguito aumentando i pericoli, e
venendo le tentazioni, cederete certamente, e così mancherete al voto. E se molti religiosi si pervertono e danno forse anche scandalo al mondo è per questo, che non si erano
fortificati prima.
Lo stesso è della S. Povertà, quella
virtù che è tanto difficile a praticarsi, e che è la causa per cui si dannano di più, o almeno
sono in Purgatorio di più i religiosi.