IL MAESTRO DEI NOVIZI - IL NOVIZIATO

12 dicembre 1914
P.V. Merlo Pich, quad. 402-405;
P.P. Albertone, quad. VII, 192-193
12 Dicembre 1914 Ai Novizi
Avete un libretto delle Costituzioni? Datemelo un po': perché ogni parola di questo libretto è stata studiata. «Durante l'anno di formazione il novizio at­tenderà sotto la direzione del Maestro dei novizi... (Cost. IV - 14) «Nel tempo di probazione, sempre sotto la direzione del Maestro dei novizi ... (Cost. IV -16)».
Voglio intrattenervi un poco su questo qui; poiché, siccome è Provviden­za che si cambi di tanto in tanto (il maestro), ciò serve a farci ravvivare lo spi­rito di fede. Poiché non si deve ubbidire ad un Superiore per le sue qualità e doti, ma semplicemente perché è tale. Vi sono dei sofisticoni che trovan sem­pre a ridire a questi e quelli, ebbene costoro non si salveranno. E adesso alcuni hanno detto: «L'altro Papa era più questo, era più quello...». Questi sofisti­coni non son cattolici, state sicuri, non sono cattolici! Non dobbiamo ubbidire al Papa non come al tale o tal'altro, ma come a Papa; e perciò quando sono andato a Roma mi son presentato al Papa, immaginandomi di essere davanti a N.S. Gesù Cristo, come gli Apostoli quando erano davanti a Lui: e sicuro! per­ché è il Vicario di Gesù Cristo. Perciò anche voi dovete ubbidire qui al vostro nuovo Maestro non per le qualità che ha per cui pure lo meriterebbe, (ma non spetta a me farvi l'elogio qui in sua presenza) non dovete dunque ubbidirgli per le sue qualità e doti, che sono niente, ma perché è superiore. A lui dovete anche confidarvi e chiamare consigli, perché il Signore dà grazie particolari quando dà un ufficio; ed esse sono unite allo stato, all'ufficio, e quando un superiore si cambia egli lascia al posto tutte quelle grazie per colui che ne pren­de le veci. Mi ricordo ancora quando lasciai di essere Direttore del Seminario, alcuni volevano ancora venire da me per farsi dirigere; ed io dissi loro: «non sono più direttore, e non ne ho più la grazia: l'ho lasciata al posto: andate dal direttore di adesso».
Da lui dovete anche confidarvi. È vero che avete il Sig. Prefetto, ma per certe cose meno particolari dovete andare da lui; perché tutti voi dovreste esse­re da soli, separati dagli altri (e fra qualche anno, quando le Suore avranno l'altra casa, speriamo che lo sarete) per essere sotto la vigilanza diretta del vo­stro Maestro.
Ed anche voi che avete già fatto il vostro anno di formazione, quantun­que siate cogli altri, e, come dicono le Costituzioni, se vi fossero altre case po­treste anche essere in altra casa da quella del Noviziato, dovete andare più che potete cogli altri novizi, considerarvi sotto la sorveglianza del Maestro, godere di essere da lui avvertiti. Così pure mi raccomando a lui che vi tenga più die­tro. Qualche volta dovete chiamargli dei consigli, e partecipare volentieri alle poche pratiche che avete ancora cogli altri novizi, che sono poi tanto poche:
affine di non dissiparvi, e che non arriviate poi alla vigilia dei voti, che dob­biate dire: — son meno preparato dell'altro anno: ero più raccolto, ed ora so­no dissipato.
Siete nell'anno di probazione, e probare, vuol dire crescere nella virtù, mettere in pratica quello che avevate già imparato; così potrete prepararvi me­glio ai voti, ai S. Voti. Se non sarete virtuosi adesso in questi due anni, difficil­mente lo sarete in seguito. Poiché quello che ho già detto (martedì 8 Dicem­bre) dell'umiltà, lo dico pure di tutte le altre tre virtù: castità, povertà, ubbi­dienza.
Specialmente nella bella virtù, la castità, se non vi fortificate adesso, in seguito aumentando i pericoli, e venendo le tentazioni, cederete certamente, e così mancherete al voto. E se molti religiosi si pervertono e danno forse anche scandalo al mondo è per questo, che non si erano fortificati prima.
Lo stesso è della S. Povertà, quella virtù che è tanto difficile a praticarsi, e che è la causa per cui si dannano di più, o almeno sono in Purgatorio di più i religiosi.
giuseppeallamano.consolata.org