Domani comincia la novena di S. Giuseppe. Avete già fatto il mese, ora la novena. Vediamo la necessità, la convenienza, la motività di
essa. Conoscete la necessità del patrocinio di S. Giuseppe. È un gran santo sapete; senza far torto a
nessuno, viene subito dopo la Madonna. Di nessun altro si dice con fondamento che sia in corpo ed anima in paradiso, come
dicono di lui, S. Bernardino e S. Francesco di Sales. Coll'anima si, ma vi sono
anche molte ragioni di dire che vi sia anche col corpo. Ad ogni modo è un gran santo, e grande protettore nostro,
della Chiesa universale e nostro. Nelle nostre missioni egli è alla porta, fa la guardia, può dire
veramente: Posuerunt me custodem. Sia del Kenya che dell'altra, per ora si passa di
lì e perciò prima di lasciar passare egli ci domanda le credenziali. Sei mio divoto? No... E allora non ci
lascia entrare. E che cosa bisogna fare per mostrarci veri suoi divoti? Bisogna fare molte cose. Egli è
maestro di vita spirituale, non si legge che in vita abbia fatto mai miracoli; e neppure il bambino non era mica
sempre lì a fargli dei miracoli. Lo faceva rigar dritto. Quando non c'era pane non veniva mica un Angelo,
no;
lavorava e poi vendeva il lavoro. Il Signore l'ha condotto come tutti gli altri, guadagnava il vitto per sé, per il Bambino e per la
Madonna. Alcuno dirà che aveva con sé la Madonna e Gesù. No, S. Giuseppe camminava come tutti gli altri, con spirito. Ah, si, domandiamo a S. Giuseppe questo spirito di vita
raccolta, di fede, di amor di Dio, e di vita umile. Era un povero operaio,
quantunque fosse di potestà regia, discendesse da David; era più basso di voi che studiate, lui
lavorava. Così quando vi fan lavorare il lavoro non deve vergognarvi.
Domandate buona volontà, amor di Dio, spirito di fede e umiltà, che è la virtù di
quest'anno. Seconda cosa, domandiamo quello che in particolare ciascuno abbiamo
bisogno. Chi ha bisogno di un po' di sanità la domandi, S. Giuseppe ha un
po' diritto di ottenerla. Chi ha bisogno di un po' di ingegno, oh, domandatelo per intercessione di S. Giuseppe, e poi
si intende, fare quello che potete per nostra parte.
Quando ero ancora in collegio, D. Bosco mi diceva sempre di domandare a
S. Giuseppe la salute e l'aiuto negli studi.
In comune poi quest'anno
si darà la benedizione, tutte le sere, e si farà una novena un po' più solenne. Si canta il Te
Joseph, e così ci farà tante grazie.
(Qui, mi richiamo alla conferenza degli anni scorsi, sulla lettera che ognuno
deve inviargli, avendone quest'anno detto poco, giacché l'altro anno ne
parlò più diffusamente).
E poi preghiamo per la pace. Adesso è venuto un ordine dal governo che più nessuno
mangi grissino o pan bianco. È proibito; e si mangerà del pane di una sola qualità. Cominciando dal
25 del mese si mangerà solo più quella qualità lì. E per ordine del Re, e... anche lui,
anche lui farà così. È segno che siamo a carte sporche, non c'è più grano
abbastanza. E se verrà il giorno che dicano: Tante oncie caduno e non di più? È già una
grazia. I Russi hanno tanto pane quantunque quest'anno non abbiano più
tempo a seminarlo. Preghiamo dunque per la cessazione della guerra. Sono cose che ci toccano. Adesso comincia la qualità, e poi la quantità. Ma
se voi sarete buoni, il Signore non vi farà morire di fame, ma se non sarete buoni... ma non lo farà.
C'è bisogno di pregare. S. Giuseppe è il protettore della Chiesa
universale, che ci aiuti, perché continuano a battersi terribilmente, non ascoltano il Papa; ebbene preghiamo che per intercessione di S. Giuseppe cessi questa guerra. Non so dove andremo a
finire. Bisogna che siate persuasi del bisogno di fare molto... tocca a tutti. E se dovessimo un bel giorno avere parte
diretta alla guerra, vedete un po' che bel pasticcio. Pregate, S. Giuseppe è potente, egli otterrà qualche
cosa, farà pressione sulla giustizia di Dio.