NOVENADI S. GIUSEPPE

9 marzo 1915
P.P. Albertone, quad. VI, 83-85
9 Marzo
Domani comincia la novena di S. Giuseppe. Avete già fatto il mese, ora la novena. Vediamo la necessità, la convenienza, la motività di essa. Conoscete la necessità del patrocinio di S. Giuseppe. È un gran santo sapete; senza far torto a nessuno, viene subito dopo la Madonna. Di nessun altro si dice con fondamento che sia in corpo ed anima in paradiso, come dicono di lui, S. Ber­nardino e S. Francesco di Sales. Coll'anima si, ma vi sono anche molte ragioni di dire che vi sia anche col corpo. Ad ogni modo è un gran santo, e grande protettore nostro, della Chiesa universale e nostro. Nelle nostre missioni egli è alla porta, fa la guardia, può dire veramente: Posuerunt me custodem. Sia del Kenya che dell'altra, per ora si passa di lì e perciò prima di lasciar passare egli ci domanda le credenziali. Sei mio divoto? No... E allora non ci lascia entrare. E che cosa bisogna fare per mostrarci veri suoi divoti? Bisogna fare molte co­se. Egli è maestro di vita spirituale, non si legge che in vita abbia fatto mai mi­racoli; e neppure il bambino non era mica sempre lì a fargli dei miracoli. Lo faceva rigar dritto. Quando non c'era pane non veniva mica un Angelo, no;
lavorava e poi vendeva il lavoro. Il Signore l'ha condotto come tutti gli altri, guadagnava il vitto per sé, per il Bambino e per la Madonna. Alcuno dirà che aveva con sé la Madonna e Gesù. No, S. Giuseppe camminava come tutti gli altri, con spirito. Ah, si, domandiamo a S. Giuseppe questo spirito di vita rac­colta, di fede, di amor di Dio, e di vita umile. Era un povero operaio, quan­tunque fosse di potestà regia, discendesse da David; era più basso di voi che studiate, lui lavorava. Così quando vi fan lavorare il lavoro non deve vergo­gnarvi.
Domandate buona volontà, amor di Dio, spirito di fede e umiltà, che è la virtù di quest'anno. Seconda cosa, domandiamo quello che in particolare cia­scuno abbiamo bisogno. Chi ha bisogno di un po' di sanità la domandi, S. Giuseppe ha un po' diritto di ottenerla. Chi ha bisogno di un po' di ingegno, oh, domandatelo per intercessione di S. Giuseppe, e poi si intende, fare quello che potete per nostra parte.
Quando ero ancora in collegio, D. Bosco mi diceva sempre di domandare a S. Giuseppe la salute e l'aiuto negli studi.
In comune poi quest'anno si darà la benedizione, tutte le sere, e si farà una novena un po' più solenne. Si canta il Te Joseph, e così ci farà tante gra­zie.
(Qui, mi richiamo alla conferenza degli anni scorsi, sulla lettera che ognu­no deve inviargli, avendone quest'anno detto poco, giacché l'altro anno ne parlò più diffusamente).
E poi preghiamo per la pace. Adesso è venuto un ordine dal governo che più nessuno mangi grissino o pan bianco. È proibito; e si mangerà del pane di una sola qualità. Cominciando dal 25 del mese si mangerà solo più quella qua­lità lì. E per ordine del Re, e... anche lui, anche lui farà così. È segno che sia­mo a carte sporche, non c'è più grano abbastanza. E se verrà il giorno che di­cano: Tante oncie caduno e non di più? È già una grazia. I Russi hanno tanto pane quantunque quest'anno non abbiano più tempo a seminarlo. Preghiamo dunque per la cessazione della guerra. Sono cose che ci toccano. Adesso co­mincia la qualità, e poi la quantità. Ma se voi sarete buoni, il Signore non vi farà morire di fame, ma se non sarete buoni... ma non lo farà. C'è bisogno di pregare. S. Giuseppe è il protettore della Chiesa universale, che ci aiuti, perché continuano a battersi terribilmente, non ascoltano il Papa; ebbene preghiamo che per intercessione di S. Giuseppe cessi questa guerra. Non so dove andremo a finire. Bisogna che siate persuasi del bisogno di fare molto... tocca a tutti. E se dovessimo un bel giorno avere parte diretta alla guerra, vedete un po' che bel pasticcio. Pregate, S. Giuseppe è potente, egli otterrà qualche cosa, farà pressione sulla giustizia di Dio.
giuseppeallamano.consolata.org