Tre sono lungo l'anno le Feste,
nelle quali la S. Chiesa ci fa alzare gli occhi ed il cuore verso il Paradiso e ci invita a considerarlo per animarci a desiderarlo per giungervi a possederlo. La Festa di tutti i Santi,
la solennità dell'Assunzione al Cielo di Maria SS. e la presente
dell'Ascensione di N.S.G.C.
Scorriamo il racconto che ne fa S. Luca. Gesù (V. Ep. odierna). Il pensiero del
Paradiso — ci tiene staccati da ogni cosa terrena; — ci rende
forti a soffrire le miserie di questa vita; — e ci fa esercitare ogni virtù (P. Bruno, Conf.
312).
1). S.
Paolo: omnia arbitror ut stercora...; non habemus hic ma-nentem
civitatem, sed futuram inquirimus; — quotidie morior. S. Gre-gorio: si consideremus quae et quanta... vilescunt
animo... S. ignavo di Loyola: sordescit mihi tellus, dum coelum aspicio.
2) S. Paolo: bonum certamen
certavi... in reliquo... I Martiri di Sebaste. La Madre dei Maccabei: peto, nate, ut Coelum aspicias. S. Franc. d'Assisi:
tanto è il bene che aspetto, che ogni pena mi è diletto.
3) La Tebaide ed i monasteri di tutti i tempi. Es. di quel romito che aveva un
solo buco in alto della grotta per rimirare il Cielo. I martiri, i Missionarii... (V.P. Bruno p. 195).
Ascoltiamo la Chiesa che ci dice nell'Oremus: ipsi quoque mente in coelestibus habitemus: ecco il frutto della
Festa.