QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA PURITÀ D'INTENZIONE

10 marzo 1907

Quad.IV, 2
Dom. 4 di Quar. (10 Marzo 1907)
Sulla purità d'intenzione
Oculi mei semper ad Dominum, ripetiamo sovente per acquistare l'abito della presenza di Dio... Ma non basta tenerci alla presenza di Dio; anche i candellieri in Chiesa sono alla presenza di Dio...; bisogna utilizzarla tale presenza, parlare con Dio; coll'Angelo Custode... Fare frequenti atti di fede, di amore...; e dirigere sopratutto a Lui tutte le nostre intenzioni: è per voi, o mio Dio, che studio, che lavoro... per rendermi capace di salvarvi molte anime... Es, Venerabile Cafasso. Ecco la purità di intenzione, di cui voglio parlarvi. - Voi studiate in Teologia che il fine è...; e le opere esterne non aggiungono sostanzialmente all'atto interno della volontà...
Il Santo Vangelo ci dice: Lucerna corporis tui est oculus tuus. (Rodr. tr. Ili, cap. 1). È vero che noi riferiamo ogni mattino a Dio tutti nostri pensieri, affetti ed azioni; ma per la perfezione ciò non basta; è necessario che lungo il giorno (Rodr. p. 173).
La vanagloria è un vizio che aumenta col nostro profitto spiritua¬le; più uno si studia di farsi buono, studioso ecc. e più il demonio è li a tentarci: come hai fatto bene, e come a S. Bernardo: come predichi be¬ne (Rodr. p. 168) - Dobbiamo noi essere attenti continuamente a rin¬tuzzare la tentazione, con purificare la nostra intenzione: Dio solo - et nunc quae est expectatio mea? nonne Dominus - Soli Deo honor et glo¬ria. Quando si risponde bene in iscuola, si ha una parola di lode dal su¬periore...; quando il superiore sembra che non si curi di noi, della no¬stra buona volontà... - d. cibus meus est ut faciam voluntatem patris mei (Rodr. p..l75). Sentite come pregava il nostro Venerabile nell'oraz. del lunedì: O mio Dio, per quei giorni... "
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Frutti: 1) il Signore si servirà di noi per fare molto bene, come S. Franc. Z.; il Signore è geloso e non si serve di chi non opera per lui, ma cerca se stesso. Es. Padre Giacinto.
2) Dies pieni invenientur in eis-: Consummatus in brevi explevit t.m.; es.Stanislao Costa [ =Kostka]; invece di Saulle (Rodr.181 e seg.).
P.U. Costa, Quad. I, 152-153
Sig. Rettore - 10-3-1907 - Torino
Voglio solo aggiungere qualche cosa a quanto vi ho detto l'altra volta sul¬la presenza di Dio. Non bisogna che stiamo alla presenza di Dio come statue, ma amare, pregare, aver retta intenzione, ricordarci spesso di quelle parole:
Oculi mei semper ad Dominum. A me piacciono tanto! e conviene che voi ve ne ricordiate spesso. In tanto si è santi, in quanto si opera per amor di Dio. N. Signore è geloso di questo che tutto si faccia per Lui. Leggiamo nel Salmo:
Protegam eum, quoniam cognovit nomen meum. Perché lo conosce non solo teoricamente, ma praticamente, con far tutto per me.
Un Santo Padre osserva che si è più tentati di vanagloria quando si è già fatto qualche progresso nella virtù; quando uno è già pio, prega bene, il demo¬nio gli suggerisce: come preghi bene ... staresti sempre in chiesa...; così pure se in iscuola rispondiamo bene, se lavoriamo, anche in cose da niente. - Stiamo attenti alla superbia: Iddio suole umiliare nella carne chi si eleva nello spirito. (Porta l'esempio di un Carmelitano, P. Giacinto Loyson, predicatore a N. Dame, prima del Monsabrè, che finì col matrimonio civile). Bisogna che ab¬biamo paura di far qualche cosa a nostro capriccio... Dunque, facciamo tutto per amor di Dio; allora sì che uno è tranquillo.
giuseppeallamano.consolata.org