Liturgia delle Ore

123LiturgiaINVITATORIO

Ant. Venite, adoriamo il pastore supremo, Cristo Signore.

UFFICIO DELLE LETTURE

INNO

Frumento di Cristo noi siamo

cresciuto nel sole di Dio,

nell'acqua del fonte impastati,

segnati dal crisma divino.

In pane trasformaci, o Padre,

per il sacramento di pace:

un Pane, uno Spirito, un Corpo,

la tua Chiesa una-santa, Signore.

O Cristo, pastore glorioso,

a te la potenza e l'onore

col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen

Oppure un altro canto appropriato (cf. pp. 86-96).

l ant. Mio bene è stare con Dio, mia speranza è ir Signore.

 

SALMO 83 Desiderio del tempio del Signore

«Queste espressioni - così belle - dovremmo averle frequentemente sul labbro» (VS 67).

Quanto sono amabili le tue dimore,

Signore degli eserciti! *

L'anima mia languisce

e brama gli atri del Signore.

Il mio cuore e la mia carne *

esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova la casa, *

la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,

presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, *

mio re e mio Dio.

Beato chi abita la tua casa: *

sempre canta le tue lodi!

Beato chi trova in te la sua forza *

e decide nel suo cuore il santo viaggio.

Passando per la valle del pianto

la cambia in una sorgente, *

anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni.

Cresce lungo il cammino il suo vigore *

finchè compare davanti a Dio in Sion.

Signore, Dio degli eserciti ascolta la mia preghiera, *

porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.

Vedi, Dio, nostro scudo, *

guarda il volto del tuo consacrato.

Per me un giorno nei tuoi atri *

è più che mille altrove, 

stare sulla soglia della casa del mio Dio *

è meglio che abitare nelle tende degli empi.

Poichè sole e scudo è il Signore Dio; +

il Signore concede grazia e gloria, *

non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine.

Signore degli eserciti, *

beato l'uomo che in te confida.

l ant. Mio bene è stare con Dio, mia speranza è il Signore.

2 ant. Non morirò, ma vivrò e annunzierò le opere del Signore

SALMO 117, 1-18 Questo è il giorno fatto dal Signore

«Il Signore mi ha conservato per voi» (cf. VS 270).

Celebrate il Signore, perchè è buono; *

eterna è la sua misericordia.

Dica Israele che egli è buono: *

eterna è la sua misericordia.

Lo dica la casa di Aronne: *

eterna è la sua misericordia.

Lo dica chi teme Dio: *

eterna è la sua misercordia.

 

Nell'angoscia ho gridato al Signore, *

mi ha risposto, il Signore,

e mi ha tratto in salvo.

 

Il Signore è con me, non ho timore; *

che cosa può farmi l'uomo?

Il Signore è con me, è mio aiuto, *

sfiderò i miei nemici.

E' meglio rifugiarsi nel Signore *

che confidare nell'uomo.

E' meglio rifugiarsi nel Signore *

che confidare nei potenti.

Tutti i popoli mi hanno circondato, *

ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, *

ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

Mi hanno circondato come api, +

come fuoco che divampa tra le spine, *

ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, *

ma il Signore è stato il mio aiuto.

Mia forza e mio canto è il Signore, *

egli è stato la mia salvezza.

Grida di giubilo e di vittoria, *

nelle tende dei giusti:

la destra del Signore ha fatto meraviglie, +

la destra del Signore si è alzata, *

la destra del Signore ha fatto meraviglie.

Non morirò, resterò in vita *

e annunzierò le opere del Signore.

Il Signore mi ha provato duramente, *

ma non mi ha consegnato alla morte.

2 ant. 'Non morirò, ma vivrò e annunzierò le opere del Signore

3 ant. Servo saggio e fedele, il Signore gli ha affidato la sua famiglia.

SALMO 86 Sono in te le mie sorgenti

«Darò il mio spirito a quelli che saranno uniti a me» (Conf-Suore, III, 278).

Le sue fondamenta sono sui monti santi; +

il Signore ama le porte di Sion *

più di tutte le dimore di Giacobbe.

Di te si dicono cose stupende, *

città di Dio.

Ricorderò Raab e Babilonia

fra quelli che mi conoscono; +

ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *

tutti là sono nati.

Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa *

e l'Altissimo la tiene salda».

Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *

«Là costui è nato».

E danzando canteranno: *

«Sono in te tutte le mie , sorgenti».

3 ant. Servo saggio e fedele, il Signore gli ha affidato la sua famiglia.

V. Ascolterai dalla mia bocca la parola

R. e la trasmetterai ai fratelli.

PRIMA LETTURA

Dalla prima lettera ai Tessalonicesi di san Paolo apostolo  2, 1-13. 17-20

Voi ricordate la nostra fatica

Voi stessi, fratelli, sapete bene che la r a venuta in mezzo a voi non è stata vana. Ma dopo avere prima sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto nel nostro Dio il coraggio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, nè da torbidi motivi, nè abbia­mo usato frode alcuna; ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo, così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. Mai infatti abbiamo pro­nunziato parole di adulazione, come sapete, nè avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana, nè da voi nè da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo. Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il van­gelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perchè ci siete diventati cari.

Voi ricordate infatti, fratelli, la nostra fatica e il nostro travaglio: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno vi abbiamo annunziato il vangelo di Dio. Voi siete testimoni, e Dio stesso è testimone,come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento verso di voi credenti; e sapete anche che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi incoraggiandovi e scongiu­randovi a comportarvi in maniera degna di quel Dio che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.

Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio con­tinuamente, perchè, avendo ricevuto da noi la paro­la divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete. Quanto a noi, fratelli, dopo poco tempo che erava­mo separati da voi, di persona ma non col cuore, eravamo nell'impazienza di rivedere il vostro volto, tanto il nostro desiderio era vivo. Perciò abbiamo desiderato una volta, anzi due volte, proprio io Paolo, di venire da voi, ma satana ce lo ha impedito. Chi infatti, se non proprio voi, potrebbe essere la nostra speranza, la nostra gioia e la corona di cui ci possiamo vantare, davanti al Signore nostro Gesù, nel momento della sua venuta? Siete voi la nostra gloria e la nostra gioia.

RESPONSORIO 1 Ts 2, 8; Gal 4, 19

R. Per il grande affetto che vi porto, vi avrei dato non solo il vangelo di Dio, ma la mia stessa vita:

* siete diventati per me figli carissimi.

V. Per voi soffro le doglie del parto, finchè non sia formato Cristo in voi.

R. Siete diventati per me figli carissimi.

 

SECONDA LETTURA

La seconda lettura con il relativo responsorio si prende dalle tre seguenti, proposte a scelta.

Dalle lettere del Beato Giuseppe Allamano ai mis­sionari.

(Lett. circ. ai missionari del Kenya, 2 ott. 1910)

Vocazione e apostolato missionario

La vocazione del Missionario è sublime perchè è la continuazione della stessa Missione di N. S. Gesù Cristo, di quella degli Apostoli e dei santi missio­nari che vi precedettero. Questa vocazione vi eleva sopra i cristiani, i religiosi e gli stessi sacerdoti dei nostri paesi, ai quali non è dato di fare conoscere ed amare Dio da tanti che mai non l'avrebbero potuto conoscere ed amare.

Come rispondere a sì sublime vocazione? Meditate e praticate ciò che sta scritto nel primo capo delle nostre Costituzioni: avere in mira primieramente la propria santificazione e secondariamente l'evan­gelizzazione degli infedeli. Si sbaglierebbe colui che si desse intieramente ai lavori di Missione, e trascurasse l'orazione, la pratica delle virtù, e l'osservanza dei santi voti e delle Costituzioni. Dio sebbene abbia promesso di essere coi suoi Apostoli tutti i giorni sino alla fine dei secoli, solo concede una speciale assistenza a chi sta unito con Lui di mente e di cuore. Solamente chi vive come S. Paolo in N. S. Gesù Cristo potrà ripetere: «Omnia possum in Eo qui me confortat!». Questa unione con Dio ci farà cercare la sua pura gloria e riconoscere praticamente che è Egli che opera per nostro mezzo ogni bene; ed allora il Signore non metterà limiti alla concessione delle sue grazie per la nostra santificaziore e la conversione degli infedeli.

Con queste disposizioni datevi: «toto corde et omnibus viribus» all'opera dell'evangelizzazio­ne.

E' per questo speciale fine che per farvi santi sce­glieste la via delle missioni, preferendo il nostro Istituto a tante altre Congregazioni che attendono ad altri ministeri. Ma perchè il vostro lavoro ottenga tutto il frutto desiderato deve avere tre qualità, che sia «perseverante, concorde ed illu­minato».

Non chi bene incomincia, ma colui che persevera con costanza riceverà frutto dal suo lavoro, e sola­mente chi durerà attivo fino alla fine avrà il premio degli Apostoli. Non avvenga quindi di qualcuno di 'coi. che dopo aver operato con ardore, per qualche contrasto o malessere si raffreddi od intiepidisca, e quasi pentito della sua vocazione sospiri a ciò che

amen te ha lasciato per amor di Dio e delle mine. Voi non siete di quelli che cercano di presto ~e, ma piuttosto temete di riceverne il amando. desiderosi di non perdere parte del tempo ~io a salvare anime.

Alba carattere del lavoro di missione è la con quasi L'unione di mente e di cuore mentre rende leggera la fatica, fa la forza ed ottiene la vittoria.

Guai al Missionario che tenace del proprio giudi­zio non sa rinunziare alle proprie viste per accet­tare cordialmente quelle della maggioranza dei compagni e più ancora quelle dei Superiori. Egli lavorerà invano e forse distruggerà il bene fatto dagli altri. Una falsa stima di se stessi e della pro­pria scienza fa credere a taluni di veder meglio e di aver più zelo dei confratelli, i quali invece avendo maggior conoscenza dei luoghi e delle persone procedono con maggior prudenza ed ope­rano veri frutti e bene duraturo. Lavorate concordi e Dio benedirà le comuni fatiche.

Vengo al terzo carattere del vostro lavoro, che chiamo illuminato riguardo al metodo da seguire. Il decreto della S. Sede nell'approvazione del nostro Istituto, le attestazioni di S. Propaganda e le stesse parole del Papa dichiarano il metodo del nostro Apostolato. «Bisogna degli indigeni farne tanti uomini laboriosi per poi poterli fare cristiani [...]: ameranno una religione che oltre le promes­se dell'altra vita, li rende più felici su questa terra».

RESPONSORIO Mc 16, 15-16; Gv 3, 5

R. Andate in tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura; * chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo.

V. Se uno non rinasce dall'acqua e dallo Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

R. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo.

Oppure:

Dalle conferenze spirituali del Beato Giuseppe Allamano, sacerdote

(Da «La Vita Spirituale», pp. 458-461)

Lo zelo

A noi la Chiesa affida il grande mandato del­l'evangelizzazione del mondo, ch'essa ebbe da Nostro Signore. E' l'opera delle opere; è l'opera più degna, la più amabile, la più meritoria di tutte le opere.

E' la più degna. Tutto sopporto per amore degli eletti - diceva già S. Paolo - affinchè anche loro conseguano la salvezza (2 Tim 2,10). La creazio­ne, l'Incarnazione, la Redenzione, la Missione dello Spirito Santo; tutto ha per fine la salvezza delle anime. Dio stesso ci supplica ad essere zelan­ti per la sua causa, e chi non vorrà accogliere la sua voce? Chi di noi non si stimerà fortunato di una tale vocazione? S. Giovanni Crisostomo dice che nulla vi è di più caro a Dio, che la salvezza delle anime. S. Agostino aggiunge che la conver­sione di un peccatore è opera più grande di quella della creazione.

E' poi ancora l'opera più amabile: rendere felice il prossimo per tutta l'eternità, mentre assicuria­mo la nostra felicità eterna. Chi salva un'anima, ben può dirsi che abbia assicurata la propria sal­vezza.

Finalmente è l'opera più meritoria. «Quante anime, altrettante corone!» esclama S. Gregorio Na­zianzeno. S. Ignazio domandò un giorno ad uno dei suoi Padri, che cosa avrebbe scelto fra l'andare subito in Paradiso o il restare ancora sulla terra a salvare un'anima. Quegli rispose: «Andar subito in Paradiso!». S. Ignazio invece disse che avrebbe scelto di rimanere sulla terra, finchè c'erano anime da salvare. Così la pensavano i Santi, i quali per un'anima erano pronti a dare la vita. E voi ne sal­verete tante!

Io ho scelto voi e vi ho destinati ad andare a portar frutti e frutti duraturi (Gv 15,16). E' un grande dono di elezione da parte di Gesù, ma è pure un grande dovere da parte nostra. Dobbiamo con tutte le forze adoperarci in questo santo ministero, per­chè il Signore ce ne chiederà conto. Guai a me se non predicassi! Ricordatevi tuttavia che non basta predicare, ma è necessario compiere tutte le opere e tutti i sacrifici che la vita apostolica richiede, costi quel che costi.

«Lavoriamo, lavoriamo - esclamava S. Giuseppe Cafasso - ci riposeremo in Paradiso!». Egli aveva lo zelo che proviene dalla sete di anime. Certo, se fosse vissuto ai nostri giorni, si sarebbe fatto Missionario; ma allora non c'era in Italia alcun Istituto missionario. Una volta, predicando gli eser­cizi al Clero, parlò delle Missioni come uno che sente l'ardore, il fuoco dello zelo.

Pensiamo un po' al numero di Sacerdoti e buoni secolari che potrebbero fare tanto bene, e invece...! In questo mondo il Signore non benedice chi rifiuta di farsi suo cooperatore nella salvezza delle anime. I Santi temevano i doni ricevuti e non trafficati. Se è vero, come dice S. Agostino, che chi è cristiano lo è per sè, ma chi è sacerdote lo è per il prossimo, che dire del Missionario? La nostra vocazione è quella di salvare anime. Secondo S. Giovanni Crisostomo, nessun sacerdote può salvarsi, se non lavora alla salvezza delle anime.

Bisogna aver zelo, bisogna prima lavorare, bisogna prima sacrificarsi per le anime, bisogna far nostre le parole dell'Apostolo: Tutto faccio per l' evangelo (1 Cor 9, 23). Lavorare non solo per santificare noi, ma per santificare ancora gli altri; essere disposti a qua­lunque sacrificio. Tutto faccio per l'Evangelo! Tutto, tutto! Mi spenderò e mi sacrificherò!

Ci vuol fuoco per essere apostoli. Essendo nè caldi nè freddi, cioè tiepidi, non si riuscirà mai a niente. L'uomo in tanto vive, in quanto è attivo per amor di Dio. Si può stare in unione intima con Dio ed operare nel medesimo tempo. Se c'è amore, c'è zelo; e lo zelo farà sì che non poniamo riserve o indugi nella dedizione di noi stessi per la salvezza delle anime.

RESPONSORIO 1 Cor 9, 16.22-23

R. Non è per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo! * Tutto faccio per il vangelo.

V. Mi sono fatto tutto a tutti per guadagnare ad ogni costo qualcuno.

R. Tutto faccio per il Vangelo.

Oppure:

Dalle conferenze spirituali del Beato Giuseppe Allamano alle missionarie.

(Conferenze alle Suore, III, pp. 189-191)

Caratteristiche apostoliche

Spirito di preghiera, di orazione; spirito di carità, di mansuetudine; spirito di distacco. Ecco al dire del Ven. Cafasso, le virtù distintive dell'apostolato di nostro Signore Gesù Cristo.

Lo Spirito di orazione. Voi direte: ma aveva tanto da fare, pareva quasi come dispensato da questo; mas­sime che era sempre unito col suo eterno Padre. No, volle anche esternamente dare a noi esempio di questa virtù così necessaria - lo spirito di orazione - e quindi vediamo che Nostro Signore dopo aver lavorato, essersi affaticato tutta la giornata si ritirava in luogo solitario e passava anche le notti in orazione. Di tanto in tanto si ritirava dalla moltitudine, dal lavoro, per attendere alla preghiera, ed invitava anche i suoi apo­stoli: Venite mecum, diceva, in desertum locum (veni­te con me in luogo deserto) per pensare a noi e non occuparci unicamente degli altri.

Un missionario, una missionaria che si lascia assor­bire dal lavoro esterno, ah! poveretta: è un'infelice, perde se stessa, farà un lavoro materiale, ma non pro­ficuo, perchè, chi è che ottiene la conversione delle anime? ... è la Grazia di Dio ottenuta per mezzo dell'orazione. Non chi innaffia, chi pianta fa crescere le piante, ma Colui che dà l'incremento, Iddio.

Spirito di carità e di mansuetudine. Ah!, questo è ne­cessario e, direi, prima verso noi medesimi. Quando siamo maligni, inquieti, sconcertati, mettiamoci su­bito a posto. Carità verso di noi, sicuro. Non lascia­moci perdere, abbattere, mettiamoci subito a posto.

Carità verso le compagne... Bisogna amarci vicende­volmente, saperci sopportare, non avere invidiuzze per quel posto, quell'impiego. Aiutatevi, sollevatevi. In ultimo carità, mansuetudine verso i neri. Il Signore ha detto: «Io sono mansueto e umile di cuore». Le madri di famiglia non maltrattanto i loro bambini, non sono sempre lì che gridano, bastano poche paro­le. Ci vuole la mansuetudine, la carità, la pazienza. Con i maltrattamenti non si convertono le anime.

Distacco. Non parlo di staccarvi dai parenti, dalla patria, no; ma da noi medesimi, dalle nostre abitu­dini, dai nostri capricci, dalle fisime... staccare il cuore dalle cose della terra, ma prima da noi.

Staccarci dalle comodità; bisogna staccarci da queste cose; siamo più lindi, più sciolti. Il puro necessario, avete il voto di povertà. Non solo accontentarvi del necessario, ma essere contente di mancare talvolta anche del necessario. Distaccarci da qualunque cosa. Accontentarci di quel che il Signore ci manda.

Dunque spirito di preghiera, di carità e mansuetudi­ne, di distacco da noi stessi, da tutto e da tutti. Ecco, portate queste parole anche alle vostre sorelle e dite che io le dico a voi come le avrei dette a loro.

Responsorio: come a p. 28.

Te Deum.

Orazione come alle Lodi mattutine.

LODI MATTUTINE

INNO

Maestro di sapienza

e padre nella fede,

tu splendi come fiaccola

nella Chiesa di Dio.

In te il divino Spirito

dispensa con amore

il pane e la parola

sulla mensa dei piccoli.

Tu illumini ai credenti

il mistero profondo

del Verbo fatto uomo

per la nostra salvezza.

Tu guidaci alla vetta

della santa montagna,

dove i miti possiedono

il regno del Signore.

A te sia lode, o Cristo,

immagine del Padre,

che sveli ai tuoi Santi

la gioia dell'Amore. Amen

Oppure un altro canto appropriato (cf. pp. 86-96).

1 ant. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.

Salmo 62, 2-9 L'anima assetata del Signore

«O Dio, fin dal primo spuntare del giorno la mia mente si rivolge a te» (VS 509).

O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, * di te ha sete l'anima mia,

a te anela la mia carne, *

come terra deserta, arida, senz'acqua.

Così nel santuario ti ho cercato, *

per contemplare la tua potenza e la tua gloria.

Poichè la tua grazia vale più della vita, *

le mie labbra diranno la tua lode.

Così ti benedirò finchè io viva, *

nel tuo nome alzerò le mie mani.

Mi sazierò come a lauto convito, *

e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.

Nel mio giaciglio di te mi ricordo, *

penso a te nelle veglie notturne,

tu sei stato il mio aiuto, *

esulto di gioia all'ombra delle tue ali.

A te si stringe *

l'anima mia.

La forza della tua destra *

mi sostiene.

1 ant. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.

2 ant. Esultano i santi nella gloria, nella casa di Dio cantano di gioia.

Cantico Dn 3, 57-88.56 Ogni creatura lodi il Signore

«Che tutto il creato benedica il Signore!» (VS 666).


Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, *

lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Benedite, angeli del Signore, il Signore, *

benedite, cieli, il Signore.

 

Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore, *

benedite, potenze tutte del Signore, il Signore.

Benedite, sole e luna, il Signore, *

benedite, stelle del cielo, il Signore.

Benedite, piogge e rugiade, il Signore, *

benedite, o venti tutti, il Signore.

Benedite, fuoco e calore, il Signore, *

benedite,. freddo e caldo, il Signore.

Benedite, rugiada e brina, il Signore, *

benedite, gelo e freddo, il Signore.

Benedite, ghiacci e nevi, il Signore, *

benedite, notti e giorni, il Signore.

 

Benedite, luce e tenebre, il Signore, *

benedite, folgori e nubi, il Signore.

Benedica la terra il Signore, *

lo lodi e lo esalti nei secoli.

 

Benedite, monti e colline, il Signore, *

benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore. —

Benedite, sorgenti, il Signore, *

benedite, mari e fiumi, il Signore.

 

Benedite, mostri marini e quanto si muove nell'acqua, il Signore, *

benedite uccelli tutti dell'aria, il Signore.

Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, *

benedite, figli dell'uomo, il Signore.

 

Benedica Israele il Signore, *

lo lodi e lo esalti nei secoli.

Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore, *

benedite, o servi del Signore, il Signore.

 

Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore,*

benedite, pii e umili di cuore, il Signore.

Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore,*

lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo, *

lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

 

Benedetto sei tu, Signore, nel firmamento del cielo, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

2 ant. Esultano i santi nella gloria,

nella casa di Dio cantano di gioia.

3 ant. Mia gioia e mio canto è il Signore!

SALMO 149 La gioia dei santi

«Siate ferventi nello spirito, servite il Signore» (cf. VS 90).

Cantate al Signore un canto nuovo; *

la sua lode nell'assemblea dei fedeli.

Gioisca Israele nel suo Creatore, *

esultino nel loro Re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze, *

con timpani e cetre gli cantino inni.

Il Signore ama il suo popolo, *

incorona gli umili di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria, *

sorgano lieti dai loro giacigli.

Le lodi di Dio sulla loro bocca *

e la spada a due tagli nelle loro mani,

per compiere la vendetta tra i popoli, *

e punire le genti;

per stringere in catene i loro capi, *

i loro nobili in ceppi di ferro;

per eseguire su di essi *

il giudizio già scritto:

questa è la gloria *

per tutti i suoi fedeli.

3 ant. Mia gioia e mio canto è il Signore!

LETTURA BREVE Rm 12, 9-16

La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece fer­venti nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità. Benedite coloro che vi per­seguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli tini verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili.

RESPONSORIO BREVE

R. Con un cuore solo e un'anima sola, * amatevi come fratelli.

Con un cuore solo e un'anima sola, amatevi come fratelli.

V. Solleciti di conservare l'unità dello spirito; * amatevi come fratelli.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

Con un cuore solo e un'anima sola, amatevi come fratelli.

Ant. al Ben. Con gli occhi sempre rivolti al Signore,

Beato Giuseppe Allamano, hai cercato la sua volontà.

CANTICO DI ZACCARIA Lc 1, 68-79

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *

Perchè ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *

nella casa di Davide suo servo,

come aveva promesso *

per bocca dei suoi santi profeti di un tempo:

 

salvezza dai nostri nemici, *

e dalle mani di quanti ci odiano.

 

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *

e si è ricordato della sua santa alleanza,

 

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *

di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *

al suo cospetto per tutti i nostri giorni.

 

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *

perchè andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

 

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *

nella remissione dei suoi peccati,

 

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *

per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

 

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *

e nell'ombra della morte

 

e dirigere i nostri passi *

sulla via della pace.

 

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. al Ben. Con gli occhi sempre rivolti al Signore,

Beato Giuseppe Allamano, hai cercato la sua volontà.

 

INVOCAZIONI

A Cristo buon pastore, che ha dato la vita per la redenzione del mondo, innalziamo con fiducia la nostra preghiera e diciamo

Accendi in noi il fuoco del tuo amore

 

Cristo, che nel nostro padre GiuseppeAllamano ci hai dato un'immagine viva del tuo amore,

- concedici di imitare te, mite ed umile di cuore, e di amare il prossimo più della nostra vita.

 

Tu che lo hai reso dispensatore della consolazioneertrdg di drgMaria,

- fa che la nostra presenza tra i popoli sia porta­trice di speranza e conforto, perchè abbiano pie­nezza di vita.

Tu, che lo hai infiammato di tanto zelo apostolico da spingerlo a consumare tutte le sue energie per il tuo regno,

- donaci di servire i fratelli piagati nel corpo e nello spirito per costruire una umanità nuova.

 

Tu che hai messo in lui un vivo desiderio di santità,

- fa che non ci stanchiamo di tendere con tutte le forze a divenire santi per essere evangelizzatori autentici.

Padre nostro.

ORAZIONE

O Padre, che nel Beato Giuseppe Allamano hai suscitato un ardente desiderio di cooperare al tuo disegno universale di salvezza, e lo hai reso forma­tore di sacerdoti e padre di famiglie missionarie per l'annuncio del vangelo a tutti i popoli, concedi a noi di crescere nello stesso zelo fino a dare la vita per i fratelli. Per il nostro Signore.

ORA MEDIA

Ant. Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del tempo.

Salmi del giorno.

LETTURA BREVE Ef 3, 17

Il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di com­prendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perchè siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

V. Il Signore ha scelto il suo servo
R. guida e maestro del suo popolo.

Orazione come alle Lodi mattutine.

VESPRI

INNO

Gesù, premio e corona

dei tuoi servi fedeli,

glorifica il tuo nome.

 

Concedi alla tua Chiesa,

che venera il Beato Giuseppe Allamano,

la vittoria sul male.

 

Seguendo le tue orme

sulla via della croce,

egli piacque a Dio Padre.

 

Sapiente e vigilante,

testimoniò il vangelo

in parole e in opere.

 

Dalla città dei santi,

dove regna glorioso,

ci guidi e ci protegga.

 

A te, Cristo, sia lode,

al Padre e allo Spirito

nei secoli dei secoli. Amen.

Oppure altro canto appropriato (cf. pp. 86-96).

1 ant. Dio ci ha scelti per essere santi e irreprensibili nell'amore

SALMO 111 Gioia nei comandamenti di Dio

«Il segreto mio fu di cercare Dio solo e la sua santa volontà» - (Lett. 1° ott. 1923).

Beato l'uomo che teme il Signore *

e trova grande gioia nei suoi comandamenti.

Potente sulla terra sarà la sua stirpe, *

la discendenza dei giusti sarà benedetta.

 

Onore e ricchezza nella sua casa, *

la sua giustizia rimane per sempre.

Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, *

buono, misericordioso e giusto.

 

Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, *

amministra i suoi beni con giustizia.

Egli non vacillerà in eterno: *

il giusto sarà sempre ricordato.

 

Non temerà annunzio di sventura, *

saldo è il suo cuore, confida nel Signore.

Sicuro è il suo cuore, non teme, *

finchè trionferà dei suoi nemici.

 

Egli dona largamente ai poveri, +

la sua giustizia rimane per sempre, *

la sua potenza s'innalza nella gloria.

 

L'empio vede e si adira, +

digrigna i denti e si consuma.*

Ma il desiderio degli empi fallisce.

 

1 ant. Dio ci ha scelti per essere santi e irreprensibili nell'amore

2 ant. Ti lodino i popoli, o Dio, esultino per la tua salvezza.

SALMO 66 Fra tutte le genti la sua salvezza

«Dio vuole che tutti si salvino, ma per mezzo vostro: riempitevi di zelo per le anime» (VS 462).

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, *

su di noi faccia splendere il suo volto;

 

perchè si conosca sulla terra la tua via, *

fra tutte le genti la tua salvezza.

 

Ti lodino i popoli, Dio, *

ti lodino i popoli tutti.

 

Esultino le genti e si rallegrino, +

perchè giudichi i popoli con giustizia,*

governi le nazioni sulla terra.

 

Ti lodino i popoli, Dio, *

ti lodino i popoli tutti.

 

La terra ha dato il suo frutto. *

Ci benedica Dio, il nostro Dio,

ci benedica Dio *

e lo temano tutti i confini della terra.

 

2 ant. Ti lodino i popoli, o Dio, esultino per la tua salvezza.

3 ant. Un canto nuovo cantavano i santi davanti a Dio e all'agnello: il loro inno risuonava sulla terra.

CANTICO Cf. Ap 4, 11; 5. 9. 10. 12 Inno dei salvati

«Con trasporto di gioia ci uniamo insieme, noi e i nuovi cristiani e catecumeni in una solenne lode di fede e di zelo» (cf. VS 463).

Tu sei degno, o Signore e Dio nostro,

di ricevere la gloria, *

l'onore e la potenza,

perchè tu hai creato tutte le cose, +

per la tua volontà furono create, *

per il tuo volere sussistono.

 

Tu sei degno, o Signore,

di prendere il libro *

di aprirne i sigilli,

 

perchè sei stato immolato +

hai riscattato per Dio con il tuo sangue *

uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione

 

e li hai costituiti per il nostro Dio

un regno di sacerdoti *

regneranno sopra la terra.

L'Agnello che fu immolato è degno di potenza, +

ricchezza, sapienza e forza, *

onore, gloria e benedizione.

3 ant. Un canto nuovo cantavano i santi davanti a Dio e all'agnello: il loro inno risuonava sulla terra.

LETTURA BREVE Ef 3, 8-12

A me, che sono infimo fra tutti i santi, è stata con­cessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, e di far risplen­dere agli occhi di tutti qual è l'adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, crea­tore dell'universo, perchè sia manifestata ora nel cielo, per mezzo della Chiesa, ai Principati e alle Potestà la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, il quale ci dà il coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la fede in lui.

RESPONSORIO BREVE

R. Annunziate tra i popoli * le meraviglie del Signore.

Annunziate tra i popoli le meraviglie del Signore.

V. Proclamate in tutte le nazioni, * le meraviglie del Signore.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Annunziate tra i popoli le meraviglie del Signore.

 

Ant. al Magn. Per te, Vergine Consolata, il Signore mi ha elargito doni, con munificenza regale.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE

L'anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore.

Perchè ha guardato l'umiltà della sua serva. *

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

 

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *

e Santo è il suo nome:

 

di generazione in generazione la sua misericordia *

si stende su quelli che lo temono.

 

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

 

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili;

 

ha ricolmato di beni gli affamati, *

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

 

Ha soccorso Israele, suo servo, *

ricordandosi della sua misericordia,

 

come aveva promesso ai nostri padri, *

ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.

 

Gloria al Padre... Come era nel principio...

INTERCESSIONI

Dio nostro Padre, per realizzare il suo disegno uni­versale di salvezza, ci ha riuniti in questa sua casa.

Supplichiamolo con fede: Proteggi, Si­gnore, questa tua famiglia.

 

Signore, che hai concesso al Beato Giuseppe Allamano di compenetrarsi nel tuo disegno uni­versale di salvezza,

- fa che, animati dalla stessa fede, comprendiamo
il dono della sublime vocazione missionaria.

Padre, che ci hai chiamati a vivere nella comunione fraterna per proclamare tra i popoli il tuo amore,

- aiutaci a costruire una famiglia che sia un cuor solo e un'anima sola, per lavorare in unità di intenti per il solo bene dei fratelli.

Tu che ci hai reso partecipi della missione di Maria di portare al mondo il Cristo, 

- fa che, sempre uniti a lei, siamo costanti e generosi nell'annunciare la tua gloria alle genti.

Pastore eterno, che in Giuseppe Allamano ci hai dato un padre e una guida nella ricerca della tua volontà,

- rendici attenti e fedeli alle sue intuizioni evangeliche, al suo spirito e al suo esempio di santità.

 

Dio di ogni consolazione, che riservi una speciale ricompensa a chi lavora per il vangelo, dona ai nostri defunti la perfetta comunione con te;

- e concedi a noi di imitarne gli esempi e di sen­tirci sempre in comunione con loro.

 

Padre nostro.

ORAZIONE

O Padre, che nel Beato Giuseppe Allamano hai suscitato un ardente desiderio di cooperare al tuo disegno universale di salvezza, e lo hai reso formatore di sacerdoti e padre di famiglie mis­sionarie per l'annuncio del vangelo a tutti i popoli, concedi a noi di crescere nello stesso zelo fino a dare la vita per i fratelli. Per il nostro Signore.

giuseppeallamano.consolata.org