UMILTÀ

                   &n bsp;           22 gennaio 1911
Quad. VII, 7
20 Genn. 911
Eccellenza e necessità dell'umiltà
A provare... basterebbero le parole di N.S.G.C.: discite a me... im­parate. S. Agostino spiegando... (pred. in Sem.). Se Gesù ci domandas­se di imitarlo nella estrema povertà... nel totale sacrificio sino alla cro­ce... Ma no; solamente nell'essere mite ed umile di cuore.
Bisogna bene che ciò sia una grande cosa, se N.S. lasciando ogni altra virtù, si proponga a noi modello particolare...
    Gesù ci dimostrò in se stesso perfetto modello in tutta la sua vita:
nelle parole e nei fatti (V. Nepveu Pr. P. Bruno e Pred. Sem.) "Oblatus quia Ipse voluit; - exinanivit semetipsum...
Insomma l'umiltà fu propriamente la virtù (V. Pred. Sem.) di N. S.G.C.: humilitas virtus Christi; Egli solo deve dirsi umile (Id.). Ba­sterebbe il fin qui detto per provare non solo l'eccellenza, ma ancora la necessità dell'umiltà. Aggiungo che ci è necessaria l'umiltà per avere le altre virtù, sicché senza di essa non può esservi virtù. S. Agostino inter­rogato da certo Dioscoro quale fosse la prima virtù, rispose: l'umiltà... (V. Pred. Sem.). E veramente può aver la fede chi..., la speranza... la carità... la preghiera... la castità? (V. Repertorio). Esempi terribili tutti gli apostati: Lammenais, Murri, e Passaglia. Il primo dopo...: la Chie­sa ha bisogno di me!
Imitiamo invece il nostro protettore S. Fr. Z., che sebbene operas­se dei miracoli e convenisse..., supplicava S. Ignazio di mandare nelle Indie qualcuno che venisse ad aggiustare i suoi sbagli e difetti, e n'era persuaso perché umilissimo. Così noi...
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 P.U.Costa, quad. II, 117-118
 
Domenica - 22 Gennaio 1911
Abbiamo veduto l'altra volta che dobbiamo riconoscere che non siamo niente, e peggio che niente, e perciò stimarci per quel che siamo, ed essere con­tenti di essere tenuti dagli altri per quel che siamo, cioè niente e meno che nien­te; di essere disprezzati, trascurati dai superiori, ecc. Adesso vediamo la neces­sità che abbiamo dell'umiltà.
La virtù dell'umiltà ci è talmente necessaria, che senza di essa, non solo non possiamo fare nulla di bene, ma anzi far molto male; e dopo aver lavorato tanto, arrivare in   punto di morte privi di meriti di buone opere, e più con molti demeriti.
E, prima di tutto, noi dobbiamo essere umili per imitare Gesù. E fu umile Gesù? Gesù fu talmente umile che, dai Ss. Padri, l'umiltà è detta virtus Christi. Anzi Gesù fu il solo vero umile; perché, quando noi ci umiliamo, ci faccia­mo solo quali siamo veramente; invece Gesù, umiliandosi, si abbassò sotto quel che era, che Egli è Dio.
Gesù ci disse: Discite a me, quia mitis sum et humilis corde. Poteva ben dirci Gesù, osserva qui S. Agostino, imparate da me a far grandi cose, creare il mondo, a far opere meravigliose, risuscitare i morti, guarire i malati disperati, ed invece ci dice "Imparate da me, che sono mite ed umile di cuore".
Gesù fu umile nelle parole, nei fatti, nell'affetto (nel desiderio). Fu umile nelle parole: Egli diceva cose sì belle che già all'età di 12 anni i dottori lo ascol­tarono con meraviglia, e più tardi le turbe lo seguirono affascinate; ed Egli di­ce loro: Doctrina quam ego loquor non est mea, sed eius qui misit me. Ma co­me, poteva dirgli qualcuno, non è tua? È tua, perché tu sei Dio ed uomo. Ma Egli, considerando la sua umanità, riconosce che quanto questa fa di grande, le viene dalla Divinità.
Fu umile nei fatti: dalla Nascita alla Passione (svolge).
Fu umile nell'affetto: (svolge).
L'umiltà è necessaria per acquistare le altre virtù. È necessaria per prega­re bene. È necessaria per la Fede: la storia ecclesiastica è piena di esempi di gente, che perdettero la fede per la loro superbia. (Narra brevemente del Murri e del P. Passaglia).
S. Agostino, scrivendo a Dioscoro, dice: Vuoi sapere quale sia la prima virtù? L'umiltà. - La seconda, la terza, l'umiltà; e per quanto mi chiamassi, direi sempre l'umiltà.
Preghiamo dunque il Signore, che giacché volle esserci modello di man­suetudine e specialmente d'umiltà, ci aiuti ad acquistarla, sì che possiamo far­ci bravi studenti, bravi chierici, bravi missionari.
(Nel corpo disse molte altre belle cose, che non potei ritenere sì bene, da affidarmi a porle in carta).
giuseppeallamano.consolata.org