NECESSITA' DELLA SANTITÀ SUBITO

12 marzo 1911
Quad. VII, 9-12
Dom. II di Quaresima
Necessità di farsi santi al presente
prima di partire per le Missioni
S. Paolo nel tratto dell'Epistola che la S. Chiesa ci fa leggere oggi nella S. Messa, esorta i fedeli di Tessal. a farsi santi, dicendo che questa è la volontà di Dio: haec. A questo fine loro ricorda i precetti e le istru­zioni date a nome di N.S.G.C, per giungere alla santità, e li esorta e scongiura di seguirli e di fare anche più di quanto loro comandò.
La stessa esortazione faccio io a voi. Miei cari, dovete farvi santi perché così vuole il Signore, ed è vostro dovere ed interesse. Se doveva­no essere tali i puri cristiani di Tessalonica voi ne siete molto più obbli­gati perché non siete solamente cristiani, ma di più religiosi ed apostoli. Per essere santi ai semplici cristiani basta osservare i comandamenti di Dio e della Chiesa e le obbigazioni del proprio stato. Ma per i religiosi oltre a ciò c'è l'osservanza dei consigli evangelici. Questo ben appare da quel giovane del Vangelo che interrogò N.S. (Fatto). Gli apostoli poi o missionarii devono farsi santi in grado superlativo. Così N.S. prima di confidare a S. Pietro di pascere le anime, esige tre proteste di amore, che vuol dire una carità e virtù di terzo grado, perfettissima. Fatto.
Lasciate quindi che io con tutto l'animo vi esorti e Scongiuri ad os­servare tutte le cose che vi ho dette in passato e vi dirò in futuro, perché riusciate santi, più santi, santissimi, come richiede il vostro stato. Ed io vi parlo non solo direttamente, ma per mezzo dei superiori che avete qui, ed anche per mezzo delle regole, delle letture ecc., delle ispirazioni dell'Angelo Custode della Casa e di N. Signor G.C. stesso che dalla Cappella presiede e dirige l'istituto.
Dovete farvi santi in questa casa, durante il tempo di preparazione e non aspettare che siate nelle Missioni. E ciò per tre motivi:
1) Per la facilità che qui avete di farvi santi a) perché le regole non sono difficili ad osservarsi, e ciò basta per rendersi santi; e b) se ve ne fossero di diffìcili il motivo che vi spinge ad osservarle, l'amor di Dio ve le renderebbe facili; e c) poi il Signore vi fornisce di grazie speciali.
2) Perché se non attendete ora alla perfezione, neppure salvo mira­colo vi attenderete nelle Missioni, dove tante cose distrarranno da ciò (V. Dubois) - Esempi...
3) Perché ne dovrete rendere strettissimo conto a Dio. Cui multum datum est, multum quaeretur ab eo. Es. Giuda... Meglio non essere ve­nuto all'istituto... che vivere freddo, tiepido, e non fervoroso. -Forma­te oggi un fermo proponimento...; rinnovatelo ogni giorno e più volte al giorno; ma soprattutto appigliatevi a tutti i mezzi abbondanti che qui avete...; risoluti come diceva S. Tomaso alla sorella: voglio farmi san­to, gran santo, presto santo.
Vedete: io faccio il mio dovere...; tocca a voi...
P.U. Costa, quad. II, 7-9
Domenica - 12 Marzo 1911
Nell'Epistola di quest'oggi c'è un pezzettino che fa proprio per noi... fa tutta per noi... È tratta dalla lettera di S. Paolo ai Filippesi, e comincia: Fra- tres, rogamus vos et obsecramus in Domino Jesu - Fratelli, vi preghiamo e vi scongiuriamo nel nome del N.S.G.C....". Con una introduzione che doveva aver delle cose ben importanti a dire. Egli era stato in mezzo a loro e aveva da­to loro molti buoni avvertimenti e dette loro molte belle verità, e adesso li esorta a metterle in pratica. E questo perché? "Haec est enim voluntas Dei sanctificatio vestra". Imperocché la volontà di Dio è la vostra santificazione, che vi facciate tutti santi. E ciò diceva S. Paolo a semplici cristiani, uomini, donne, vecchi e fanciulli; che avrebbe detto se avesse parlato a gente che aves­se voluto farsi santa per la via più perfetta.
Ai semplici fedeli per farsi santi basta che osservino i comandamenti di Dio e della Chiesa e le obbligazioni del proprio stato. L'ha detto il Signore stesso: Si vis ad vitam ingredi, serva mandata; però se vuoi camminare per la via più perfetta: Vade, vende quae habes, et da pauperibus, et veni, sequere me.
Per un semplice cristiano basta una santità positiva, ma per un religioso, per uno che tende ad uno stato più perfetto, è necessaria una santità di grado comparativo: più santo; per quelli infine che tendono allo stato più sublime, all'apostolato, va di grado superlativo: santissimo.
Io faccio mie e dei superiori queste parole di S. Paolo: non credo di fargli ingiuria, che egli le intendeva non solo di sé, ma anche di tutti quelli che l'avrebbero seguito nel ministero di santificare le anime; ed io ho il ministero di santificare le vostre anime.
Io vi ho già detto tante belle cose, e ve ne dirò sempre, finché il Signore mi conserva in vita; orbene io voglio che ve ne ricordiate e che le mettiate in pratica. Io vi parlo colla meditazione, colla lettura spir., colla lettura in refet­torio, per mezzo dei vostri superiori, cogli avvertimenti, con tutto quello che c'è qui dentro: tutto qui dentro è ordinato alla vostra santificazione. Ebbene, io vi dico, mettete in pratica tutte queste cose, fate tutto e fatelo bene, perché Iddio vuole che vi facciate santi. E se volete esser santi missionari bisogna che vi facciate santi qui; perché il farvi santi qui è facile - perché avrete da render­ne un gran conto a Dio - perché se non vi fate santi qui, non vi farete santi mai più.
È facile farvi santi qui. Non esigo mica da voi cose straordinarie: che vi diate la disciplina, che digiuniate... Dormite tutti abbastanza e non solo 2 o 3 ore; mangiate abbastanza, non v'è nessuno che muoia di fame (ilarità). Avete da (sic) solo da obbedire, fare tutto quello che avete da fare, tutte piccole cose: fare la meditazione e scuotersi, pregare e badare a non dormire, osservare il si­lenzio, ecc. (E molte altre bellissime cose che non ricordo più bene).
Avrete poi da renderne un gran conto al Signore. Il Signore qui vi fa mol­te grazie; anche nel mondo il Signore dà delle grazie, ma qui ce ne cade una ve­ra pioggia; se potessimo vedere le grazie del Signore su Torino, vedremmo che questa casa è uno dei posti ove ne cadono di più.
Ricordiamoci di quel che diceva S. Agostino: Timeo Jesum transeuntem:
io ci penso sovente. Ogni grazia del Signore porta il suo frutto, o di premio, se vi si corrisponde o di castigo.
Se non vi fate santi qui, non vi farete più. Io mi auguro che giunti in Afri­ca, o altrove, rimaniate quali eravate qui, allo stesso livello. Là non vi sarà più quella vita così regolare, gli esempi di molti altri che ci stimolino, ecc. L'espe­rienza mostra come si avverino le parole del Dubois nel Santo prete, che chi era ottimo diviene buono e chi buono diminuisce.
Voi direte (ai giovani) abbiamo tempo a farci santi... No, cominciamo subito: la montagna della santità è molto alta e non ci arriverete mai alla cima; non c'è mai stato alcun santo che siasi lamentato d'essersi fatto troppo santo, o troppo presto.
giuseppeallamano.consolata.org