- Dettagli
-
Scritto da Beato Giuseppe Allamano
6 aprile 1913
Quad. VIII,
34
Altri mezzi per conservare la
castità
(6 Aprile)
Oltre i due mezzi speciali per la custodia
del voto di castità, che costituiscono come la clausura morale, vi sono quelle generali per tutti, dei quali
è assolutamente necessario l'uso per chi vuole conservare la santa castità. Tre nemici insidiano questa
virtù: il demonio ecc. (V. Pred. Sem.). Contro sì terribili nemici N.S. Gesù C. propose due
rimedii. Fatto (ivi): hoc genus daemoniorum non ejicitur nisi per orationem et jejunium (Matt. 16):
l'orazione e la mortificazione.
1.
L'orazione. Salomone ecc. (ivi). S. Agostino: continentiam jubes: da quod jubes et jube quod vis. -
Bisogna pregare molto e bene, con giaculatorie frequenti; tenete ben a mente: avere l'abito della orazione; non
pregare a salti, ed in certi tempi, ma conversare, tenersi uniti con Dio continuamente. S. Agostino: Cum me pulsat...
(ivi).
2. La mortificazione del
corpo, specialmente degli occhi, della fantasia, e dello spirito. 1) L'uso dei
cilicii e della disciplina è anche ai tempi nostri utile e talora necessaria (V. Scaram. p. 297), e
tante buone anime le praticano per domare la carne. Ma ciò col consiglio dei direttori. Specialmente a tutti
è necessaria la mortificazione a tavola e nel letto;
ma
specialmente nel lavoro. In comunità si dice che il lavoro è cosa molle e senza energia, e vi si
cessa facilmente prima del suono della campana. Questo non è il lavoro che abbatte la carne; perciò deve
stancarla ed abbatterla. Tenete ciò bene a mente, o coadiutori.
Quanto agli occhi se volete averli frenati, prendete l'abito di non voler vedere tante cose, anche
cattive o pericolose; chi fa sacrifizi nel lecito si vincerà nell'illecito. (V. nel resto Pred. Sem.).
P.P.
Albertone, quad. V, 63-70
Domenica - 6
Aprile 1913
Oggi ritiro mensile...
Ricordiamo i proponimenti. Il proponimento comune della meditazione, fare bene la meditazione, guardiamo se
c'è qualche cosa da riformare. Se non ho supplito quando non fui colla Comunità o se dimenticato i
proponimenti. Nell'ora di guardia e nella Visita a Gesù Sacramentato rinnovarlo.
In seguito al voto di Castità, ci vien proposto una custodia: è la
clausura morale che per noi consiste in due cose: non uscire senza causa giusta, permesso, toties quoties, con un
compagno, secondo il diritto canonico regolato dalle Costituzioni, ma sempre in due, se non c'è il compagno
c'è l'Angelo Custode e dobbiamo stare più in unione con Lui in modo proprio come ci fosse il
compagno.
Evitare poi la famigliarità del sesso
diverso, un certo orrore nel trattare con esso, occhi modesti.
Ma oltre questi particolari ci sono i mezzi di conservare la castità per tutti. - Quali sono? Contro
di esso c'è il demonio, il mondo e la carne, in particolare la carne è come un nemico interno che
tradisce la rocca della Santa Purità. Nemico interno e la lotta è terribile. S. Paolo diceva: Sentio in
membris meis legem repugnantem legis (sic) mentis meae.
Noi
medesimi siamo pericolosi a noi medesimi. Nostro Signore ne dà i mezzi. Vedete questa è una lotta di tutta
la vita. Oh, il demonio è sempre vivo non venendo vecchio, oh, non crediate che cessi colla vecchiaia. S. Alfonso
era ancora tentato nella più tarda età.
b) Nostro Signore
scendendo dal monte dopo la Trasfigurazione gli fu presentato un indemoniato che gli Apostoli non avevano potuto
cacciare:
Quare non potuimus ejicere illum? Hoc genus demoniorum non ejicitur
nisi in oratione et jejunio. — Due cose adunque ci vogliono per vincere il demonio dell'impurità: due
mezzi.
1 ° Orazione — È certo che bisogna
pregare. Diceva Salomone: Ut scivi quia non possum esse continens nisi Deus det... Questo è un favore
particolare e ci vuole un aiuto particolare: bisogna pregare molto, pregare bene, avere lo spirito di preghiera. Dire
frequenti giaculatorie. Gusto di pregare, non un gusto sensibile, ma un gusto vero, gustare colla parte superiore di
noi stessi, non essere li svogliati, ma senza badare a quello che si fa; alle volte avvengono distrazioni, ma quelle
abituali!... Quando si è davanti a Gesù Sacramentato non essere così abitualmente distratti,
pensare...
Mons. Gastaldi diceva: Perché non si va davanti a Gesù
Sacramentato?.... O perché non si è casti, o perché si è presso a cadervi, perché
vi è del marcio che la visita non si fa e si vuol solo dire dei Pater.
Chi non ha lo spirito di unione è in pericolo di cadere se non è già caduto. Continentiam
jubes? Da quod jubes, et jube quod vis dice S. Agostino.
Ma una cosa vi
è: le tentazioni possono venire: quando si è tentati di pensieri o di impressioni non combattere
direttamente ma indirettamente, fare altre cose.
Cum me pulsat aliqua
turpis cogitatio recurro ad vulnera Christi, tuta requies in visceribus Salvatoris. Io me ne sto tranquillo nel Cuore
di Gesù. Mettetevi nel Cuore di Gesù tranquilli, si resta subito calmi.
Le tentazioni ci saranno sempre ma ei diceva: Requie sicura, si sentiva tranquillo; questo in quanto alla
preghiera, allo spirito di preghiera, collo spirito di preghiera si ottiene tutto.
c) Digiuno — Non solo digiunare, ma ogni sorta di mortificazione. Lo Scaramelli dice che è una
stoltezza il voler conservare la castità e blandire il corpo.
Castigo
corpus meum et redigo in servitutem, diceva S. Paolo. Anche lui era tentato, e ha domandato tre volte al Signore di
esserne liberato e il Signore gli rispose: no, sufficit tibi grafia mea; virtus in infirmitate perficitur. Non saremo
liberati dalle tentazioni. Diceva S. Gregorio: «Repugnantem spiritui carnem domadarum (sic) inedia subjugabam»
perché non si sollevasse contro lo spirito.
Ci vuole lo spirito di
mortificazione. C'era un medico, dice il Dubois, che diceva: "Credo alla castità, ma quando si va tanto ai
pranzi è un mistero che possano essere casti».
Aver un disprezzo
per queste cose: se anche le avessi non vorrei usarle, queste bibite ecc. eccitano contro lo spirito il corpo.
Bisogna anche nelle mortificazioni avere lo spirito, che non rovini la salute. Un
pezzetto di pane lasciato, di grissino, se la minestra è più o meno salata. I Santi mettevano nella
minestra cenere e cose amare. Cosi si può essere mortificati con piccole cose a tempo e luogo. Quando faccio quelle
faccio anche le grosse. Avere lo spirito di mortificazione, del cibo. Non parlo di dormire sul duro, o dormir
poco, ma dominare la carne. Sebbene non sia il caso di dire in pubblico del cilicio e disciplina, che non possiamo senza
permesso usarle, stimiamo quelli che hanno questo spirito.
Il lavoro e la
fatica, amarli, lavorare per domare il corpo, non dire: C'è solo più poco tempo! Anche un minuto, lavorare!
non sempre dolcemente, pensando quando mai finisca come gli operai fuori, ma anche quando c'è più poco
tempo, occupare tutto il tempo, non solo per ubbidire, ma anche per domare il corpo.
Bisogna non perdere il tempo, o non lavorando, o nel modo, mollemente, o non intensamente, insomma non
perdere il tempo per domare questo corpo. Così nello studio. La scienza della S.Scrittura, e le scienze sacre. Ama
scientias scripturarum et vitia carnis non amabis.
La Scrittura è un
sacramentale. Verbum illuminans oculos.
Mortificazione degli occhi. Diceva
Giobbe: «Pactum pepigi cum oculis meis ne numquam cogitarent de Virgine». Di non pensare? Ma si pensa colla
testa; no, cogli occhi, sono le finestre per ferire la testa. Se non avesse gli occhi non avrebbe tanti
pensieri.
Mortificazione nelle parole: Non parlare grossolanamente, con
ambiguità, certe parole che possono aver senso cattivo.
Così
per gli occhi. S. Luigi, che dopo tanto tempo non sapeva come fosse la regina Isabella. — Mi ricordo la grande
impressione che mi faceva D. Francesia: riceveva la madre e la ricompagnava sempre così cogli occhi bassi. Noi
dicevamo esagerazione, ma non lo dico più adesso, lo dico a sua gloria.
Poi mortificare l'immaginazione; c'è chi l'ha più viva. Fortunati voi se non aveste mai
letti libri da scaldarvi. I romanzi terminano sempre col matrimonio. Diceva il Cardinale negli Esercizi: Nessun
romanzo, neppure quei della Civiltà Cattolica. Lasciamo stare, cerchiamo storie vere, impariamo la lingua
e lo stile, non caricarci di roba.
Poi Digiuno dello spirito di
superbia. Il Signore umilia nella carne chi si sublima nello spirito. Quel Padre Giacinto in Francia...
faceva gran rumore, si è insuperbito ed il Signore lo umiliò... Guai ai superbi. Bisogna essere umili,
credersi vicino al precipizio...
Domandiamola a S. Giuseppe per la sua
Castità. Certamente non faceva disdoro a quella della Madonna ed il Signore non si lasciava maneggiare da uno che
non fosse casto.
Castità dunque illibata. Volontà e grazia di
usare i mezzi. Non è necessario di togliere le tentazioni, ci facciamo dei meriti. S. Luigi non poteva
più farsi dei meriti. Noi cogli aiuti vinciamo e ci facciamo dei meriti, perché abbiamo avuto da
battagliare.
Così che alla fine, se non in passato almeno sia riparata ma
fortemente.
Domenica è mia festa, avete fatto la Novena; la festa si fa
adesso, è stata trasportata; festa di tutti, patrono di tutti. Nella Messa e Comunione domanderò tutte
le grazie necessario per le Missioni.
Voglio che mi facciate una letterina, gli
anziani lo sanno già... Mi direte, pene, timori, non peccati, poche pagine. Le suore me ne hanno fatto
addirittura 7 ed 8 pagine; non tanto... Quelle non passano in nessuna mano, le ricevo io e le restituirò ad
uno ad uno.
Un bambino venuto a confessarsi diceva un peccato poi correva dalla
mamma a domandare l'altro. Io non voglio i peccati assolutamente; questa è la direzione spirituale non solo
approvata, ma molto raccomandata.
Quando si dice che non si può
s'intende di ordini laici, non di sacerdoti.
Ho poco tempo, finché non
posso stare con voi. Domani a sera c'è la Vestizione delle Suore; sono grazie del Signore: Le Vestizioni,
Ordinazioni, Professioni. Queste sono le prime Suore che fanno la Professione; sono le 10 colonne, la base vera.
S. Francesco diceva alle tre prime Suore: Voi siete poche, ma vi dilaterete, ed in voi il Signore sarà
glorificato.
Queste sono feste del cuore. Il Signore ci aiuta ed anche
l'Istituto non è sterile. Una massima parte delle domande si rifiutano; non stanno mica tutte... Dobbiamo vivere
della Comunità. Preghiamo ed il Signore ci benedirà!...
- Dettagli
-
Pubblicato: Mercoledì, 07 Giugno 2006 23:00