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Scritto da Beato
Giuseppe Allamano
14 aprile 1916
P.P. Albertone, quad. VII, 84
14 Aprile 1916
(in cappella)
Ave Maria... — sedetevi.
Non voglio lasciar passare la festa di
Maria SS. Addolorata senza una parola, senza dirvi qualche parola su questa
divozione, sui dolori di Maria SS. Questa divozione è una delle più care alla Madonna, e una delle
più utili a noi. Certo è carissima questa divozione alla Madonna, il compatire la Madre di grandi dolori,
è di un cuore delicato, e la Madre deve gradire quest'omaggio, e non solo la Madonna, ma anche nostro Signore, che
ha detto a qualche santa che gli erano più cari, che gli recavano più piacere quelli che compativano i
dolori della Madonna, di sua Madre, che quelli ancora che compativano i suoi stessi dolori; essendo così cara
questa divozione non bisogna lasciarla passare, sopratutto all'addolorata, e anche un po' lungo l'anno bisogna che pensiamo quanto abbiamo costato alla Madonna, perché si è unita
anch'essa naturalmente alla morte di nostro Signore: stabat juxta crucem, e
tutti i dolori di nostro Signore si riversavano nell'animo di Maria. Già fin quando la elesse ad essere
Madre di Dio, per renderla regina di tutti i martiri le ha fatto vedere tutti i dolori e tutto il martirio che avrebbe
dovuto sopportare, e così tutta la vita di Maria fu un martirio, massime dopo la profezia di Simeone. Tutta la vita
di Maria SS. fu tutta una vita di dolori e di pene, e tutto questo per noi e per la nostra salute. E la Madonna non
può non gradire il compatimento per i dolori sofferti per noi, e ciascuno deve dire: per me. Perché lungo
tutto l'anno bisogna ricordare, perché questi pensieri sono molto graditi alla Madonna.
E questa divozione sarà anche molto utile per noi. Dice il Ven.
Cafasso che questa divozione è utile in vita, è utile in
morte. È utile in vita, perché come missionari abbiamo tutti da soffrire, chi più, chi meno, ma abbiamo tutti da soffrire e chi ci
sosterrà? L'aiuto migliore, è quello di questa Madre che ci aiuterà a soffrire, ci sosterrà
quando avremo dei sacrifizi da fare, che adesso sono piccoli ma verranno grossi. Preghiamo la Madonna che per i meriti dei
suoi dolori, ci aiuti e ci sostenga, che li possiamo fare tutti questi sacrifizi con merito, e se saremo devoti di Maria
Addolorata, ci sosterremo e ci faremo tanti meriti.
Massime in questo tempo, i nostri poveri là chi li
sosterrà? Nostro Signore e la Madonna. L'invocano, ma bisogna che la imitino e ricorrano sovente a
lei.
In punto di morte poi, vi ho già detto quante grazie, non lasciò mai alcuno dei devoti dei suoi
dolori senza aiuto. Ella è presso il letto degli agonizzanti. Essa ci asciugherà le lacrime. Quanti
ebbero la fortuna di avere visibilmente Maria SS. al loro letto. Il nostro Venerabile
è certo che ebbe questa fortuna. Ma bisogna esserle devoti, ed in particolare dare pregio all'eccellenza e
all'efficacia della divozione a Maria SS. Addolorata. Sopratutto dicendo il Rosario, nei misteri dolorosi
pensando a Nostro Signore che soffre unire anche la Madonna. Essa l'accompagnò in tutti i misteri dell'orto, poi
la coronazione di spine, poi la flagellazione e al calvario fino alla sepoltura; e quindi con nostro Signore uniamo sempre
la Madonna. E come piaccia tanto a N. Signore, e quindi alla Madonna questa divozione, sta nel fatto dei sette serviti che
fecero professione di meditare in particolare i dolori della Madonna, e cosa particolare furono tutti e sette
canonizzati, e si fa una festa di tutti e una festa di ciascuno di essi. Dunque sono molto graditi a nostro Signore e
alla Madonna gli ossequi che si rendono ai suoi dolori.
Proponiamo dunque di essere molto devoti dei dolori di Maria, sia per dovere nostro che per utilità; e
lungo l'anno quando abbiamo qualche dolore sappiamo a ricorrere a Gesù, ma
anche alla Madonna e sopratutto consoliamola.
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Creato: Lunedì, 12 Giugno 2006 06:44
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Pubblicato: Domenica, 11 Giugno 2006 23:00