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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
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bsp; 25 marzo 1917
P.P. Albertone, quad. VII, 32-34
Conf. del 25 Marzo 1917
Oggi è la festa
della SS. Annunziata; sebbene non se ne faccia oggi l'ufficio che è trasportato quest'anno a domani.
Questa festa deve essere solennissima, e è festeggiata in molte parti, sebbene noi piemontesi non la
facciamo di precetto. E c'era Mons. Gastaldi che diceva: Questa festa non si fa, l'hanno tolta ad duritiam cordis
nostri...! l'abbiamo fatta sopprimere, perché i governi si sono lamentati che c'erano troppe feste e
così l'han fatta togliere... e il Papa ha pensato di diminuirle. E veramente si fa una festona al Natale, ma
la festa vera, quando il Verbum caro factum est, è quest'oggi. Oggi è la vera festa dell'incarnazione e
perciò si dovrebbe fare una festa come si fa nel Natale. Ho celebrato a Loreto dove è avvenuta
proprio l'annunciazione, e sulla porta sta scritto: «Hic Verbum caro factum est». È proprio il posto
dove è avvenuta l'incarnazione. La festa non si è fatta oggi e si farà domani, ma che cosa dobbiamo
fare noi per celebrarla bene? Bisogna in generale fare bene tutte le azioni di tutta la giornata, e in
particolare mettere una speciale divozione nella S. Messa, nella quale si dicono quelle belle parole: Et Verbum caro
factum est! — E poi anche recitare bene l'Ave Maria: Ave Maria, gratia plena! Che bella cosa! piena di grazia!
Dominus tecum! Che bel saluto. Il nostro primo sentimento sarà quello di rallegrarci colla Madonna, fecit mihi
magna qui potens est! Bisogna che lodiamo la SS. Trinità per questo dono dei doni, e poi che lodiamo la SS. Vergine
per le virtù esemplari che in questa occasione ha praticate, e in particolare quali sono le tre virtù
praticate dalla SS. Vergine in questa occasione? L'umiltà, la castità e lo spirito di sacrificio.
E prima di tutto l'umiltà. Fu annunziata piena di grazia, che il Signore era con lei, e che si trattava di
farla Madre del Divin Figlio; ed Essa non è stata come noi che ci solleviamo subito in alto; ma ha detto umilmente:
Ecce Ancilla Domini; ecco l'Ancella del Signore. E non: «son la Madre di Dio! sono qualche cosa; no! Ecce ancilla
Domini».
E poi l'amore alla S. Castità, alla Verginità e purità. S. Bernardo lo
dice chiaro e apparisce dal santo Evangelo, a preferenza di lasciare questa virtù avrebbe rinunziato ad essere
Madre di Dio: perché diceva: Ho fatto voto di Verginità; e c'è stato l'Arcangelo che l'ha
assicurata allora che non avrebbe mancato alla sua Verginità: Spiritus Sanctus superveniet in te et virtus
Altissimi obumbrabit tibi... e appunto perché sei sempre stata vergine sei piaciuta a Dio. Virginitate
placuit. Guardate l'amore che ha la Madonna a questa virtù! Voi che siete destinati a farne voto al Signore; e poi
di nuovo nel suddiacona-to... tutto il resto è niente in paragone di questo: nihil in comparatione illius...
è niente. Lutum existimabitur; tutto il resto è da stimarsi fango. Sì, ci possono essere delle
tentazioni, ma bisogna che teniamo fermo, e che usiamo i mezzi necessari... ecco, state attenti! Non temiamo la
tentazione, ma stiamo attenti, e quando si sente qualche cosa, via tutto questo! Questa è la seconda grazia da
domandare.
La terza cosa è lo spirito di sacrifizio; perché dicono i SS. Padri che il
Signore in quel momento che la elesse per Madre le ha rappresentato tutto quello che avrebbe dovuto soffrire;
perché essendo madre di un Dio-uomo, avrebbe avuto delle contraddizioni, povertà, tribolazioni, insomma
da soffrire. I santi dicono che le prevedeva, e perché in lei la virtù fosse proprio perfetta il Signore
gliele fece sempre vedere tutte le tribolazioni e le aspettava.
Anche nella nostra vita non passa giorno
senza sacrifizi, non certamente come quelli del Signore e della Madonna, ma tuttavia cose da soffrire, e perciò
dobbiamo domandare amore e spirito di sacrifizio. E così offrite tutti i sacrifizi che farete nella giornata
di domani per domandare questa grazia.
Sapete che nei misteri gaudiosi il primo è l'annunciazione;
ebbene quando recitate il rosario, un giorno meditate sullo spirito di sacrifizio della Madonna, un altro giorno
meditate sulla sua umiltà, un'altra volta sulla sua castità, sul suo amore sempre più vivo alla
santa purità e verginità. Una volta l'una e una volta l'altra virtù... spirito di sacrifizio...
perché credete che non sono le tentazioni dei martiri; ma i sacrifizi di tutti i giorni quelli che ci fanno santi;
e così con l'aiuto di Maria SS. passeremo vittoriosi tutta la vita.
Questa festa mi ricorda la morte di Mons. Gastaldi nel 1883 a Pasqua. Quel giorno andavo per cantar Messa in Duomo; e
l'Annunziata l'ha voluto in Paradiso. E mi ricordo che tutti gli anni diceva sempre che questa festa era stata tolta ad
duritiam cordis nostri! Preghiamo per lui, certo, non ne ha più bisogno, ma servirà a tenerci raccolti;
preghiamo o per lui o per quelli che lui desidera che siano liberati dal purgatorio; daremo con questo un aumento di
gloria accidentale a lui.
Intanto quest'oggi comincia la settimana di passione, e poi viene l'altra
settimana che deve essere tutta del Signore, la settimana santa. N. Signore ha
sofferto tanto per noi... la chiesa vuole che ci occupiamo tanto di questo mistero come se fosse veramente una novena
alla festa di Pasqua. «Passio Domini N... nostri!» (sic). Nella meditazione udite il pensiero di Nostro
Signor Gesù Cristo che ha sofferto tanto per noi; per me in particolare. Così bisogna santificare la
settimana di Passione — questo è lo spirito della chiesa in questo tempo e questo ci farà passare poi
bene una santa Pasqua.
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Pubblicato: Lunedì, 12 Giugno 2006 23:00