IL «TE DEUM» PER IL RITORNO DEI SOLDATI

                  7 settembre 1919
Quad. XV, 1-2
(7 Sett. 1919)
Il Te Deum pel ritorno dei soldati
È cosa veramente degna e giusta, equa e salutare che non tardiamo a rendere solenni grazie al Signore per la grazia specialissima del vostro quasi totale ed assoluto ritorno alla Casa della vostra santificazione e della vostra gloria. Ce lo fa dire e cantare ogni giorno la Chiesa nel Prefazio della S. Messa; oggi poi particolarmente ci invita a cantare il Te Deum. Dopo tante pene vostre e nostre, dopo tante lacrime il Signore ci consolò oltre l'aspettazione; cantiamo quindi con tutto il cuore l'inno del ringraziamento...
Ma non basta pregare e ringraziare Dio; bisogna che dimostriamo la nostra riconoscenza colle opere. Non qui dixerit Domine, Domine... ; ma qui fecerit voluntatem Patris mei... Questa è la riconoscenza che il Signore e la SS. Consolata si aspettano: Maggiore e piena corrispon­denza alla S. Vocazione. Non pei vostri meriti, non per le nostre solleci­tudini venne tanta grazia, ma per amore delle anime che aspettano in Africa di essere da voi salvate. Il Signore ben dice: ajutati, che io ti ajuto; quindi quanti passi non fecero i superiori ed i compagni presso le autorità per ottenervi la liberazione; ma tutto ciò a poco o nulla avreb­be approdato senza l'ajuto della grazia di Dio e la di Lui santissima vo­lontà. E questa chiara volontà di Dio si dimostrò non per la vostra bella cera, ma perché poteste meglio e più presto prepararvi al santo Aposto­lato. Riflettete bene a questa verità, e dopo il canto del ringraziamento che ripeterete ogni giorno nel vostro cuore, proponete di subito porvi a ringraziare Dio coi fatti; cioè colla corrispondenza alla grazia, cioè col­la vostra fedeltà costante a quanto Dio vuole per la vostra perfetta for­mazione all'apostolato. Quindi siate fedeli alla voce dei superiori e del­le regole, sia in cose gravi come nelle cose leggiere: in tutto perché ogni cosa ajuterà la vostra formazione. Quia in pauca fuisti fìdelis, super multa te constituam. Perciò incominciate generosi a vincere ogni osta­colo alla osservanza esatta del Regolamento; e fatelo di tutto cuore. Godete dei benefizii della comunità, ma portatene anche gli incommodi; Quid habet commodum, habere debet et incommodum.
Siate fedeli alle grazie di Dio, che abbondano sul vostro capo, poi­ché il Signore che vi fece la grazia della vostra liberazione vi ha prepara­te tante altre grazie, a cui voi corrispondendo vi saranno moltiplicate. Fate di potere dire con S. Paolo: Gratia Dei in me vacua non fuit.
Tutti quindi, ex-soldati o non incominciamo perché questa Casa subito prenda l'aspetto esterno ed interno di Casa di santificazione in ordine a riuscire tutti Apostoli di N. S.G.C.
giuseppeallamano.consolata.org