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Scritto da Beato
Giuseppe Allamano
25 marzo 1923
P. P. Borello,
quad. 40-42
Signor Rettore.
25 Marzo 1923
Qualche pensiero che v'ajuti a passar bene la settimana santa.
Perché santa? Nessuna per sé è più santa nell'anno: commemoriamo la Passione, l'istituzione
dell'Eucaristia... Ma non bisogna che sia solamente santa in sé, ma è necessario che anche noi la passiamo
in modo santo. Come fare? Se in tutto l'anno faccio le cose bene, per amore di Dio, adesso faremo tutto bene per onorare
la Passione del Signore: questo lo spirito con cui dobbiamo passare questa settimana. Bene le cerimonie preparandoci
sempre, ed in qualunque luogo bisogna farle bene, continuare quella buona stima che hanno di noi. Il Can. Franco brama
avere sacerdoti delle Missioni perché danno il tono alla funzione. Non ho potuto soddisfarlo, ma voi verrete ad
aiutarci alla Consolata!... Con fede ed amore le funzioni, non trovarle gravose, non quasi trovar duro a meditare
ciò che Egli ha sofferto per noi. S. Paolo cercava di supplire in sé ciò che mancava alla Passione
del Signore: e che manca? che noi pensiamo, meditiamo, applichiamo a noi, che portiamo qualche piccola croce, che
facciamo per Lui qualche sacrificio. Egli non vuole che andiamo in Paradiso senza averlo meritato. Se ci sono uomini che
devono pensare alla Passione sono i Missionari. Per voi dev'essere una divozione principale: lo stesso SS.
Sacramento non è che una memoria, dove si ricorda, si rinnova la Passione;
«Recolitur
memoria passionis eius». Sta bene il Giovedì Santo col Venerdì Santo!....
Perché
voi portate il Crocifisso al collo? È il ricordo della Passione... certo che se non ci ricordiamo della
Passione è difficile che siamo fedeli nei sacrifizi di Missione; invece se pensiamo che si fa pel Signore un
sacrificio, per un'anima di più, per la quale il Signore ha patito tanto... «Tradidit semetipsum pro
me», sicché non ci fosse stato altro in questo mondo, per me solo Gesù avrebbe incontrato la
morte. S. Paolo non badava a nulla: «ter [virgis caesus sum], semel lapidatus sum...» là dove racconta
le sue peripezie, «sed superabundo gaudio in omnibus tribulationibus». Quelle espressioni che
s'applicano al Signore nel Getzemani dobbiamo considerarle molto: S. Carlo andava a Varallo a meditare nella
cappella dell'Orto. Quando si pensa che colà Gesù sudò sangue sia per il pensiero dell'atroce morte
che l'attendeva, sia per l'orrore del peccato, ma in particolare per l'ingratitudine di tanta gente. «Quae
utilitas in sanguino meo?». Vado incontro a morte, ne approfitteranno tutti? Saranno riconoscenti? Questo era
certamente un pensiero da procurare tedio e noia al Signore. Quando uno fa un sacrificio sapendo che ne sarà
ricompensato...tanto quanto si adatta, ma quando si pensa che non c'è corrispondenza... Quanti nel mondo
capiscono il Signore? Pochi. Un Missionario successore di S. Paolo, se non ha lui questa fede, quest'amore a Gesù
dolente chi l'avrà? Il pensiero del Crocifisso ci sosterrà nelle pene, nell'incorrispondenza delle
persone. S. Paolo era innamorato del Crocifisso «Vivo ego jam non ego, vivit vero in me
Christus...». Bisogna formarci qui quali vorremmo essere: il ricordo della Passione deve stare a cuore del
Missionario. S. Paolo: «Adimpleo in corpore meo, quae desunt...». «Passio Domini nostri Jesu Christi sit
semper in cordibus nostris». Non solo nella settimana santa, ma sempre, non solo nella mente, ma nel cuore. Che
l'amore che portate alla Croce faccia comprendere il «Sitio» a voi che sarete gli strumenti per saziare il
Signore. Il pensiero del Crocifisso deve predominare su tutti gli altri pensieri.
Il SS. Sacramento non
l'avremo sempre con noi, ma il Crocifisso l'avremo sempre. Sarà libro, in cui leggerete i vostri doveri. Il
Signore ha sofferto tanto e noi non ci degneremo neanco di ricordare le sue pene? Se un uomo desse la vita per noi,
quanto gli saremmo grati! ed invece si passa questa settimana con tanta freddezza. Tutto per amor di Gesù
Crocifisso! Allora sarà questa una settimana veramente santa, d'oro, e vi preparerete così alla S. Pasqua.
Rafforziamo adunque la divozione verso la Passione! Quanto fortunati sarete in Africa: ci aiuta anche ad ottenere il
dolore dei peccati, di quella gente, che abbiam da convertire.
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Pubblicato: Martedì, 13 Giugno 2006 23:00