Lettera pastorale dei vescovi del Kenya

Lettera pastorale
dell'arcivescovo di Nyeri e dei vescovi della diocesi di Meru, Murang'a, Embu e Marsabit (Kenya)
in occasione della
Beatificazione di Giuseppe Allamano.
Cari fratelli e sorelle in Cristo,

1. L'evento

Ad appropriato compimento delle celebrazioni per il primo centenario dell'evangelizzazione cattolica, in Kenya tutta, la Chiesa, e in modo speciale le nostre Chiese locali saranno presto chiamate a vivere un evento particolarmente significativo quando il Papa, Giovanni Paolo II, il 7 ottobre, durante il Sinodo dei Vescovi sulla formazione sacerdotale, proclamerà BEATO il sacerdote Giuseppe Allamano, Fondatore dei Missionari della Consolata: sacerdoti, fratelli, suore.
In questa lettera pastorale noi vogliamo attirare l'attenzione del nostro gregge sulla vita e sull'opera di questo Beato sacerdote, al fine di accrescere la coscienza dei fedeli sul profondo significato di questo evento ecclesiale, e anche come segno di grande gratitudine.

Grazie al suo zelo missionario e alla dedizione apostolica dei suoi figli e figlie, sono nate e sono giunte alla loro attuale maturità l'arcidiocesi di Nyeri e le sue diocesi suffraganee di Meru, Marsabit, Murang'a e Embu.

2. Sintesi della vita

Giuseppe Allamano è nato il 21 gennaio 1851 a Castelnuovo Don Bosco (Italia), da Giovanni Allamano e Maria Anna Cafasso, sorella di S. Giuseppe Cafasso. Prima di entrare nel seminario diocesano di Torino nel 1866, passò alcuni anni sotto la guida spirituale di S. Giovanni Bosco, nel cosiddetto "Oratorio" salesiano. Ricevette l'ordinazione sacerdotale il 20 settembre 1873 e come primo compito di giovane sacerdote gli fu affidata la formazione e poi la direzione spirituale dei futuri sacerdoti del seminario di Torino. Il 2 ottobre 1880 fu nominato Rettore del Santuario della Consolata in Torino. Vi rimarrà, fedelmente per 46 anni, fino al 16 febbraio 1926, giorno della sua morte. In questo ufficio. Padre Giuseppe Allamano rinnovò non soltanto le strutture materiali del santuario, ma specialmente ne accrebbe l'influsso spirituale. Lo trasformò in un centro di spiritualità mariana e missionaria. Alla vigile cura della Madonna affidò i due Istituti da lui fondati: quello dei sacerdoti e fratelli missionari, il 29 gennaio 1901, e quello delle Suore Missionarie della Consolata, il 29 gennaio 1910.

3. L'invio dei missionari in Kenya

Noi onoriamo la memoria di Giuseppe Allamano e celebriamo la sua vita perché egli inviò i suoi primi missionari nel Kenya. Erano quattro: due sacerdoti, P. Filippo Perlo e P. Tommaso Gays, e due fratelli laici, Fr. Luigi Falda e Fr. Celeste Lusso. Giunti a Mombasa, furono accompagnati dal vicario apostolico mons. Allgeyer a Tuthu presso il villaggio del Capo Karuri. Un tempietto ricorda ancora il luogo dove celebrarono la prima messa nel Kikuyu, il 29 giugno 1902, solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo.
Dopo di essi, egli continuò a inviare missionari negli anni successivi. Il loro apostolato fu fecondo e ora, dopo 88 anni, abbiamo come suo frutto la nostra sede arcivescovile di Nyeri con le diocesi suffraganee di Meni, Marsabit, Murang'a, Embu e anche parte di Garissa.

4. Grande Antenato - Capostipite -Patrono

II Giuseppe Allamano può ben considerarsi il nostro Grande Antenato nella fede, il capostipite da cui le nostre comunità hanno ricevuto la stessa fede. Egli è nostro patrono e il modello su cui dobbiamo plasmare la nostra identità cristiana.

Egli instillò nei suoi figlie e nelle sue figlie missionarie uno zelo apostolico forte e perseverante e un instancabile entusiasmo missionario. Li volle pronti a ogni sacrificio e risoluti nella donazione di sé; li esortò a essere sempre rispettosi verso ogni persona, come pure verso le culture e le tradizioni locali; li incitò a trovare la loro forza nell'eucaristia, nella presenza materna della Vergine Consolata e nell'illimitato amore alla Chiesa. Giuseppe Allamano arse di desiderio di far giungere ovunque, attraverso il lavoro di evangelizzazione dei suoi figli e figlie missionari, il dono della fede, come via allo sviluppo integrale di tutta la persona e delle strutture sociali.

5. Amore - Stima - Fiducia

Noi onoriamo la memoria di Giuseppe Allamano in modo veramente speciale perché:
- ha amato il nostro popolo. Sin dagli inizi insistette perché con il dono della fede i suoi missionari si prodigassero con ogni sforzo per arrecare alla nostra gente tutti gli aiuti necessari allo sviluppo in modo da renderla più felice e di alleviare il peso di ogni giorno. Questo fu fatto con la scuola, le cure mediche, le arti industriali, l'allevamento del bestiame, l'agricoltura, la stampa. La prima tipografia del Kenya è sorta a Nyeri per opera loro, come pure il primo giornale cattolico che continua ancora oggi: il Wathiomo Mukinyu.
- Ebbe stima e difese le nostre tradizioni, la lingua, le consuetudini e incoraggiò i suoi missionari a studiarle, conoscerle, rispettarle e anche difenderle. Parecchi missionari hanno prodotto studi molto apprezzati sudi esse.
- Ha avuto piena fiducia nelle nostre capacità di sviluppo e di cooperazione all'opera di evangelizzazione dei missionari. Infatti, si avvalsero subito di una valida schiera di catechisti, formati in apposite scuole. Fin dal 1914 iniziarono un seminario per la preparazione del clero locale, prima a Tuthu e poi a Nyeri, da cui uscirono i primi sacerdoti kenyani

6. Modello di santità e Missione

Guardando a Giuseppe Allamano il nostro sentimento va oltre la gratitudine. Con la sua Beatificazione, Giuseppe Allamano è proposto alla nostra venerazione e come esempio a cui guardare. Modello di santità, di vita sacerdotale intensa per il bene degli altri, egli comprese che la Chiesa è per natura sua missionaria e ogni comunità cristiana, e persino ogni battezzato deve guardare al di là di se stesso e di ciò che lo circonda e comprendere che esiste un mondo più vasto, che lo chiama a dare il suo contributo alla propagazione del regno di Dio su tutta la terra. Dovremmo pensare a tanti del nostro popolo che ancora non hanno avuto il dono della fede e la gioia di diventare cattolici. Ogni uomo e donna, giovane e anziano, dovrebbe fare qualcosa per annunciare ovunque e consolidare la fede cattolica fra i suoi fratelli e le sue sorelle. Le nostre Chiese, godendo ancora della presenza e dell'opera dei Missionari e delle Missionarie della Consolata venuti dal di fuori, ringraziano questi araldi, e l'esempio del loro Fondatore stimola i nostri giovani a dedicarsi essi stessi al lavoro missionario. Molti giovani africani si stanno preparando a diventare missionari secondo lo spirito di Giuseppe Allamano. Alcuni kenyani, diventati Missionari della Consolata, prestano già il loro servizio missionario in altri Paesi: Tanzania, Mozambico, Etiopia, Zaire, Liberia, Sud Africa, Colombia e Brasile. Già abbiamo iniziato a restituire il dono ricevuto. Lo faremo sempre più.

Siamo anche felici che la Beatificazione di Giuseppe Allamano avvenga durante l'assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla formazione sacerdotale, perché egli ha speso gran parte della sua vita nella formazione dei sacerdoti. A lui ricorrevano per consiglio molti vescovi, preti e religiosi. A tutti indicava con insistenza che l'efficacia dell'apostolato dipende totalmente dalla personale stretta amicizia con Dio e dalla fedeltà alla sua chiamata.

7. "Presente nelle nostre Chiese"

Giuseppe Allamano è ancora presente nelle nostre Chiese, e lo sarà sempre. Desideriamo essere vicini a lui con la preghiera, l'invocazione e la venerazione. Ci sentiamo pure onorati che il miracolo richiesto per la sua Beatificazione sia avvenuto in Kenya. E' un segno tangibile che egli desidera rimanere vicino a noi con il suo amore, il suo interessamento e la sua intercessione presso Dio. I santi non esauriscono la loro potenza, perché sono graditi a Dio e vivono in lui la vita vera. Essi sono una vivida manifestazione del messaggio di Dio per ognuno di noi e per le nostre comunità. Preghiamo Giuseppe Allamano che continui a amarci, aiuti le nostre comunità a crescere nella fede e il prossimo decennio del secondo centenario del cattolicesimo in Kenya sia una degna preparazione a salutare il terzo millennio della nostra Redenzione. Interceda presso Dio per ogni nostra necessità. Il nostro Beato Patrono è speciale amico di Colei che è Madre di ogni consolazione. E' invocato come il suo "tesoriere", colui che dispensa i suoi favori. Egli farà piovere a profusione le sue benedizioni su di noi, sulle nostre famiglie, le nostre Chiese, il nostro paese.

8. "Preghiamolo"

Vi esortiamo, cari fratelli e sorelle in Cristo, a venerare Giuseppe Allamano e a segnare con una speciale celebrazione il giorno della sua Beatificazione, il 7 ottobre 1990. In quel memorabile giorno le nostre, comunità celebrino la messa votiva del Beato Giuseppe Allamano. Nelle riunioni delle nostre piccole comunità, cristiane e nelle altre riunioni di cristiani si facciano conoscere e apprezzare la vita e l'opera di questo eccezionale prete e formatore di missionari, e sia proposto a esempio e imitazione dei credenti. Dal giorno della sua Beatificazione in poi vi invitiamo a ricorrere alla sua intercessione, con la preghiera.

Il Signore che ci benedice con la Beatificazione di questo Padre delle nostre Chiese ci ottenga presto, per sua intercessione, il miracolo richiesto per la tappa finale della sua. Canonizzazione.

8 settembre 1990, Festa, della Natività di Maria.

Mons. Nicodemus Kirima, Arcivescovo di Nyeri;
Mons. Silas Njiru, Vescovo di Meni
Mons. Ambrogio Ravasi, Vescovo di Marsabit
Mons. Peter Kairo, Vescovo di Murang.'a
Mons. John Njue, Vescovo di Embu

giuseppeallamano.consolata.org