Fratelli,
il 16 febbraio ricorre il 64 anniversario della morte del Venerabile Allamano, nostro Padre Fondatore. Alcuni testimoni ci hanno tramandato il clima in cui è avvenuta: un abbandono placido fra le braccia del Signore; un trapasso veramente tranquillo e sereno; una morte da santo!
Ecco: una morte da santo, perché santa è stata la sua vita. Vero "dies natalis" il 16 febbraio: termina il pellegrinaggio ed è raggiunta la patria;finisce la fatica e inizia il riposo. Giorno in cui l'Allamano manifesta di essere totalmente discepolo di Gesù: può affermare di aver donato tutto, e tutto se stesso. Dies Natalis: la morte inaugura la vita; il servo fedele è lodato per aver fatto fruttificare tutti i talenti ricevuti. Non c'è dubbio che la tenacia e la sapienza hanno fatto maturare nell'Allamano tutti i semi di bene e di doti umane, spirituali e apostoliche. Uomo dotato, diventa ricco di meriti. Uomo buono, diventa santo, con un quotidiano impegno di santità, già presente nei suoi anni di giovane seminarista.
Durante quest'anno di grazia noi guardiamo a Lui. Dal 16 febbraio, per prepararci alla sua Beatificazione presteremo a lui particolare attenzione, ascolteremo lui. Non penso vi sia via migliore!
Con la lettera circolare n. 47 già ho informato sugli aspetti connessi con l'evento, programmati assieme alle Suore Missionarie della Consolata. Essi riguardano le celebrazioni e l'animazione: di noi stessi e di quelli che ci circondano.
Con questo breve messaggio desidero soltanto:
- sottolineare il significato del dare inizio a una riflessione comune su alcuni temi: essi diventano vita;
- incoraggiare di nuovo e far conoscere e onorare l'Allamano dalle nostre comunità ecclesiali: nessuna comunità dovrebbe omettere appropriate celebrazioni;
- ripetere la nostra gioia: essa diventa impegno e responsabilità. A poco varrebbe la Beatificazione se non fosse un richiamo e un aiuto a vivere quella santità che con insistenza l'Allamano ci ha richiesto per la missione. La sua eredità: " Prima santi, poi missionari ".
" Guardate a lui - il Signore - e sarete raggianti ", ci ammonisce il salmista. Guardate all'Allamano, all'uomo e al sacerdote: di quante virtù ed atteggiamenti ci è modello! Ascoltiamo l'Allamano come Padre e Fondatore: la nostra parola esperta è formatrice di apostoli.
In questo cammino di riflessione e di esultanza desidero che vi associate anche voi, nostri familiari e amici. Anche voi amate l'Allamano, lo so. La delicatezza che egli aveva per i familiari dei missionari e la gratitudine che dimostrava e instillava verso i benefattori costituiscono ancora un vincolo particolare di unione tra lui e voi. La sua preghiera di intercessione è certamente anche per tutti voi.
Con fraternità, gioia e riconoscenza tutti saluto.
Aff.mo
P. Giuseppe Inverardi, IMC Padre Generale
Roma, Febbraio 1990