06 ottobre 1990
E' con cuore commosso che porgo il benvenuto a tutti voi, Eccellenze Reverendissime, sacerdoti e religiose, consorelle e confratelli, fedeli delle giovani chiese ed amici delle missioni, parenti e benefattori, vi saluto e, nel nome di Gesù, vi chiamo tutti "fratelli e sorelle carissimi"!
Con gioia siamo qui riuniti, in questo momento di grazia, per rendere lode a Dio per le meraviglie compiute nella persona del Ven. Giuseppe Allamano che la Chiesa domani proclamerà "Beato" per la fedeltà del suo sacerdozio, per l'ecclesialità della sua missione e per l'umiltà del suo cuore.
Vi dò il benvenuto a nome anche del Superiore Generale Padre Giuseppe Inverardi, e vi ringrazio per la vostra presenza numerosa, amorosa, che rende il clima della festa intenso, universale, saturo della presenza di Dio.
Il nostro essere insieme, venendo da tante parti non solo dell'Italia, ma del mondo, ci fa sentire famiglia in festa, famiglia universale, famiglia unita nell'ideale missionario e nelle aspirazioni che caratterizzarono l'Allamano.
La stessa data di questa celebrazione sta pure ad indicare la dimensione mariana e missionaria che ispirarono e modellarono l'esistenza del nostro Beato.
Il nostro essere insieme qui a Roma, cuore della cristianità per celebrare la sua santità, ci rende consapevoli di essere chiesa in comunione con tutta la Chiesa e tutto il Paradiso, partecipi quindi della continua festa divina.
Siamo in festa, e siamo immersi nella festa di Dio, nella festa dei santi!
Vorrei invitarvi a guardare all'Allamano, in questi giorni e sempre, con gratitudine, perché attraverso la sua persona noi vediamo un riflesso del Volto di Dio. Ogni santo è sempre, in qualche modo, un rendersi visibile di Dio in mezzo al suo popolo.
Vorrei invitarvi a guardare all'Allamano con speranza, perché attraverso la sua santità ciascuno di noi è reso più buono, più simile a Dio, e comprende che la santità è possibile per chi è docile e umile di cuore. Anche noi tutti siamo chiamati ad essere santi!
Ma soprattutto vorrei invitarvi ad entrare nella luce della sua beatitudine per coglierne il segreto e la sorgente.
L'essere "beato", "felice" oggi è il desiderio profondo di ogni cuore, ma è la realtà che più ci sfugge.
Il nostro cuore è spesso visitato dal dolore, è angustiato e sofferente... ciascuno di noi conosce la propria pena e la sofferenza che lo circonda.
Già in vita, il Beato Giuseppe Allamano era ricercato per il dono spirituale di saper consigliare e confortare la persona, di saperla aiutare a ritrovare la serenità, la pace, la forza di Dio.
Testimoni provenienti da esperienze diverse di vita ci ripetono che si entrava nella cameretta dell'Allamano con il fardello della sofferenza e si usciva con il dono della pace, della luce e della consolazione.
Forse che l'Allamano non continua oggi, dalla sua beatitudine, la sua missione di consolazione?
Forse che il suo cuore, ardente di zelo per la salvezza delle anime già senza confini in terra, non continua dal cielo oggi la sua missione interceditrice presso il cuore di Maria Consolata per tutti noi?
Guardiamolo negli occhi, entriamo nel suo grande cuore... c'è posto per tutti... deponiamo li i nostri pesi, i nostri desideri, le nostre difficoltà, le nostre speranze, la nostra volontà di bene.... e lasciamoci colmare di beatitudine, perché ci assicura il nostro Beato:
Dio è amore, e ci ama con infinita tenerezza
Dio è luce, e ci guida con sapienza
Dio è vita, e ci sorregge
Dio è felicità, e ci accompagna con comprensione
Dio è Eucaristia, e ci nutre con sollecitudine
Dio è comunione, e ci rende fratelli e sorelle
Dio - "Dio solo e basta" - ci ripete l'Allamano, e in lui la nostra fraternità.
Ascoltando l'Allamano gustiamo la gioia di essere beati.
"Prova anche tu", ci ripete con la sua radiosa presenza. Prova anche tu ad essere beato
credendo nell'Amore
sperando nell'Amore
amando quel Dio da cui viene ogni salvezza.
Coraggio, avanti!
Sentiamo la sua beatitudine calare nei nostri cuori mentre ci guarda felice tutti, figli e figlie del suo spirito, del suo carisma, e sentiamoci spinti a comunicare la beatitudine a tutte le persone che incontriamo nel nostro cammino.
E così sia per ciascuno di noi in questi giorni di festa, per mezzo di Maria, la Madre di orni consolazione, la Madre dalla quale l'Allamano ha imparato a consolare, la Madre tutta sua e tutta nostra!
Madre Rina Carla Salsa
Superiora Generale