Udienza del Santo Padre Giovanni Paolo II

beat4Carissimi Fratelli e Sorelle!

Sono contento di incontrarvi nuovamente all'indomani della cerimonia di Beatificazione dei Vostri Fondatori e Padri Spirituali. Rivolgo un fraterno benvenuto al Cardinale Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Palermo; come pure saluto Mons. Giovanni Saldarmi, Arcivescovo di Torino e Mons. Ignazio Cannavò, Arcivescovo di Messina, diocesi dalle quali provengono i nuovi Beati, e tutti i Vescovi presenti. Saluto , in particolare, i Superiori e le Superiore delle vostre rispettive Congregazioni, come pure le delegazioni ed i gruppi che hanno preso parte al solenne rito di ieri. Vorrei, inoltre, abbracciare spiritualmente ogni membro delle vostre famiglie religiose ed attraverso di toro far pervenire un affettuoso ringraziamento a tutti coloro che con generosità ed abnegazione svolgono un prezioso servizio all'internò delle comunità cristiane occupandosi del problema delle vocazioni e diffondendo l'anelito caritativo e missionario che deve ispirare tutta l'azione pastorale.

"Prima santi e poi missionari" - amava ripetere il Beato Allamano. La santità è là perfezione dell'amore e fu proprio questo amore a fare di lui un apostolo ed un maestro di vita spirituale. Egli fece suoi l'ansia di San. Paolo Apostolo e l'ardore di San Francesco Saverio, che passarono da una nazione all'altra per annunciare il Cristo Salvatore.

Avrebbe voluto accendere in tutti il fuoco della carità, specialmente nei sacerdoti. "Non abbiamo che pochi giorni da vivere; siano tutti per il Signore", - egli diceva - e, ripetendo una espressione dello zio San Giuseppe Cafasso: "Lavoriamo, lavoriamo; ci riposeremo in paradiso". Ed aggiungeva che occorre proclamare il Vangelo ed essere vicini ai fratelli in ogni loro necessità, anche a costo di compromettere la salute e di accorciare la vita: "Noi missionari siamo votati a dare la vita" [...].

Accogliete, carissimi Fratelli , e Sorelle, il messaggio affidato a voi dai vostri Fondatori e fate sì che esso, con il passare degli anni, segni sempre maggiormente non solo la vostra personale esperienza, ma anche quella di tante altre persone. Disprezzando gli ideali terreni, assetati solo di Dio e della sua grazia, il beato Giuseppe Allamano ed il beato Annibale Maria Di Francia sono diventati docili strumenti della misericordia divina ed intrepidi propagatori dell'infinita carità del Signore. Le difficoltà e le incomprensioni non hanno mai rallentato la loro ascesa verso l'Assoluto; su ogni calcolo egoistico e temporale ha sempre prevalso la fiducia nella Provvidenza. Per questo il Signore li ha benedetti. E voi, che vi ispirate al loro esempio, non dovete cessare mai di avanzare sulle loro stesse tracce; potrete così annunciare anche voi, con la vostra esistenza, "le grandi opere di Dio".

Giovanni Paolo II

giuseppeallamano.consolata.org