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Scritto da P. Piero Trabucco, IMC
IL QUADRILATERO DELLA SANTITÀ
Il Beato
Allamano e i Santi di Torino
A chi desiderasse compiere un pellegrinaggio di fede nella città di
Torino, breve ma significativo, non esiterei a suggerire di percorrere le seguenti tappe in un vero quadrilatero di
santità:
Si parte dal Santuario della Consolata, situato nella città storica, e che da secoli
costituisce un polmone di spiritualità e il “cuore” della Torino cristiana. Non c’è Santo
torinese che non gli sia stato familiare. Ordini e Congregazioni Religiose l’hanno avuto in cura: Benedettini,
Cistercensi, Francescani Minori, Oblati di Maria Vergine ed ora Sacerdoti diocesani. Attorno a questo tempio fiorirono e
si moltiplicarono significative opere di bene, associazioni religiose, confraternite. Una menzione particolare merita il
Convitto Ecclesiastico per la formazione del Clero, sorto proprio nei locali adiacenti il Santuario.
A poche centinaia di metri dal Santuario della Consolata si eleva la “piccola casa della
Divina Provvidenza”, miracolo perenne della Provvidenza a favore dei malati di mente e quelli cronici che la
società emargina o rifiuta. S. Giuseppe Benedetto Cottolengo è stato il fondatore e l’anima di questo
capolavoro della carità cristiana. Sebbene sia vissuto nella prima metà del 19° secolo, con la sua opera
improntata alla più pura carità e alla più completa fiducia in Dio, insegna ancora oggi che cosa
significa scegliere i più poveri e gli ultimi in nome del Vangelo e prendersi cura di loro.
Aggiungiamo poche altre centinaia di metri al nostro cammino e ci imbattiamo nel “rondò
della forca”. Esso è oggi un crocicchio di strade, mentre nei primi anni del 19° secolo era così
denominato perché era il luogo dove venivano impiccati i peggiori criminali di Torino.
Una statua di bronzo, dedicata a S. Giuseppe Cafasso, ricorda non solo un luogo nefasto di
esecuzioni a morte, ma anche la carità apostolica a favore dei condannati a morte da parte di questo santo
sacerdote che venne denominato dal Papa, nel giorno della sua canonizzazione, “perla del Clero
Italiano”.
Il pellegrinaggio termina poco lontano, a Valdocco. Qui S. Giovanni Bosco
diede origine alla sua mirabile opera a favore della gioventù, presente oggi in tutto il mondo, grazie soprattutto
alle due Congregazioni da lui fondate: i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice.
In
questo quadrilatero di santità è vissuto il Beato Giuseppe Allamano, Rettore del Santuario della Consolata
per 46 anni, ex allievo di Don Bosco, sostenitore della Piccola Casa della Divina Provvidenza e da essa sostenuto nei
primi anni dell’Istituto Missioni Consolata, nipote di S. Giuseppe Cafasso ed erede della sua spiritualità.
Egli seppe fare tesoro delle intuizioni apostoliche di questi grandi santi torinesi e del dinamismo missionario presente
nelle loro opere. Se si volesse fare un’analisi accurata dello spirito missionario del Beato Allamano non sarebbe
difficile trovare in esso tracce rilevanti dell’entusiasmo e del coraggio apostolico di don Bosco, o della
carità del Cottolengo, oppure dello stile semplice ed umile di santità di S. Giuseppe Cafasso.
Lo spirito missionario della Chiesa nasce infatti e si sviluppa dove c’è convergenza di
grandi spiriti e quando essa può affondare le sue radici in terreni ricchi e fertili, coltivati da persone sante.
Esso è forza che esalta e sviluppa tutte le iniziative apostoliche e, a sua volta, viene da queste favorita e
rafforzata.
Il Beato Allamano insegni anche a noi oggi a non trascurare mai nessuna
iniziativa di bene che nasce e si sviluppa nella Chiesa e nella società. Con spirito ecclesiale offriamo la nostra
cooperazione, infondendo in ogni progetto apostolico o di solidarietà lo spirito missionario che permette di essere
autentici costruttori del Regno.
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Creato: Mercoledì, 31 Gennaio 2007 05:00
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Pubblicato: Mercoledì, 31 Gennaio 2007 05:00