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Scritto da p. Michelangelo Piovano, imc
I Missionari della
Consolata da più di 25 anni sono presenti, nella periferia di San Paolo, impegnati nella parrocchia di
“N.S.ra da Penha”. A motivo del grande numero di abitanti, circa cento mila, fin dall'inizio questa
parrocchia è stata suddivisa in tante comunità minori. Se ne contano ormai più di dieci. Una di
queste ebbe subito la sua cappella dedicata a San Marco. Accanto ad essa l'Istituto costruì uno dei suoi seminari
teologici internazionali, ora trasformato in “Centro di Animazione Missionaria”, dedicato al beato Giuseppe
Allamano. In esso, nel 2005, si è anche celebrato il XI Capitolo Generale.
La piccola cappella della
comunità, in breve tempo, risultò angusta per accogliere tutti i fedeli affidati alla cura
dell'instancabile p. Giuseppe Radici, attualmente coadiuvato da p. Spirito Sevega. Si decise così la costruzione
di una nuova chiesa più grande nell'unico pezzo di terreno rimasto vuoto nella zona accanto al centro
missionario.
La nuova chiesa, sempre dedicata a San Marco, è stata arricchita della protezione del
beato Allamano, che dall'evangelista partecipa lo spirito e la forza per la diffusione del Vangelo in tutto il mondo.
E così chi arriva sulla collina, denominata “Pedra Branca”, viene accolto sul sagrato della
chiesa dalla bella statua dell’Allamano che, con un gesto del braccio proteso in avanti, invita ad entrare per
ascoltare la Parola e alimentarsi dell'Eucarestia. In più, a nessuno sfugge un altro significato di quel gesto,
che invita anche a guardare il vasto campo missionario, costituito dalla città di San Paolo, che proprio
dall'entrata della chiesa può essere ammirata in tutta la sua ampiezza, con i suoi grattacieli, le piccole case e
le numerose favelas.
I Missionari della Consolata che lavorano sia nella chiesa che nel centro missionario hanno
così davanti ai loro occhi, ogni giorno, l'immagine del loro Fondatore, il quale li invita ad essere un
prolungamento della sua presenza e del suo carisma nelle varie attività di formazione, di animazione missionaria,
di pastorale e di promozione umana che svolgono in questa zona.
Non soltanto i missionari, ma anche la
gente è felice di avere la possibilità di ammirare l’immagine dell’Allamano prima di entrare in
chiesa. Anche passando per la strada che fiancheggia la chiesa, la gente si sta abituando a vedere la figura
l’Allamano, che diventa come uno di famiglia. Qualcuno rallenta o si ferma a recitare una preghiera, perché
lo ritiene vicino a Dio e alla Madonna, e quindi un vero intercessore.
Ormai questa comunità cristiana
nutre per lui un amore speciale, è puntuale a celebrarne ogni anno la festa, lo invoca con fiducia e si ispira ai
suoi esempi per la propria vita.
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Creato: Giovedì, 20 Marzo 2008 22:00
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Pubblicato: Giovedì, 20 Marzo 2008 22:00