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Scritto da p. Aquiléo Fiorentini, imc
DISCEPOLI E MISSIONARICari amici lettori,I discepoli missionari sono chiamati alla santità. Dio Padre si rivela
chiamandoci a partecipare della sua vita. Come Lui è Santo, ci chiama, tramite Gesù, ad essere santi (cf. Ef
1,4-5).
Per
raggiungere tale meta dobbiamo configurarci sempre più al Maestro. Ciò significa fare nostro il comandamento
dell’amore, che Lui ha chiamato suo e nuovo: «...che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati»
(Gv. 15,12). Questo amore che è dono totale di sé come quello di Gesù, oltre ad essere
il distintivo di ogni cristiano, è anche la caratteristica della sua Chiesa, comunità discepola di Cristo, e
sarà la prima e principale via di annuncio, perché proprio il Maestro dice: «Da questo tutti sapranno
che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).
Quando cresce la coscienza dell’appartenenza a
Cristo, in forza della gratitudine e gioia che produce, cresce anche l’impeto di comunicare a tutti il dono ricevuto
e di testimoniarlo annunciandolo da persona a persona, da comunità a comunità, dalla Chiesa fino a tutti i
confini del mondo (cf. Atti 1,8).Papa Benedetto XVI ci ricorda che: «Il discepolo, poggiato così
alla roccia della Parola di Dio, si sente spinto a portare la Buona Nuova della salvezza ai suoi fratelli».
Discepoli e missione sono le due facce della stessa moneta: quando il discepolo è innamorato di Cristo, non
può che annunciare al mondo che solo Lui ci salva (cf. Atti 4,12).
In effetti il discepolo sa che senza Cristo non
c’è luce, non c’è speranza, non c’è amore, non c’è futuro. Questo
è il compito essenziale dell’evangelizzazione, che include anche l’opzione preferenziale per i poveri,
la promozione umana integrale e l’autentica liberazione cristiana.
Gesù è andato incontro a persone in
situazioni molto diverse: poveri e ricchi, giudei e stranieri, giusti e peccatori, invitando tutti e seguirlo. Oggi
continua ad invitarci ad incontrare in lui l’amore del Padre. Per questo il discepolo missionario è chiamato
a diventare trasparenza visibile dell’amore misericordioso del Padre, specialmente verso i poveri e i
peccatori.Partecipe di questa missione, il discepolo cammina verso la santità. Viverla nella
missione lo porta al cuore del mondo. Per questo la santità non è una chiusura verso l’intimismo o
l’individualismo religioso, meno ancora una fuga dalla realtà con i suoi problemi economici, sociali e
politici.
Il nostro
Beato Fondatore, Giuseppe Allamano, ci ha trasmesso questo insegnamento e, stando vicino a Dio, intercede per noi,
discepoli e missionari del Cristo Salvatore. Il nostro impegno di crescere nell’amore, nello spirito di famiglia,
nella testimonianza, nella ricerca della santità, ci farà identificare come veri figli
suoi.Buon mese
missionario a tutti!
P. Aquiléo Fiorentini, IMC
Padre Generale
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Creato: Domenica, 23 Marzo 2008 23:00
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Pubblicato: Domenica, 23 Marzo 2008 23:00