NATIVITA DI MARIA SS.

31 agosto 1913

 

(Alle Suore in Casa Madre)

Incomincia la Novena della N. di Maria SS. ... Imitiamo la S. Bambina nella virtù della semplicità. E’ questa una virtù molto stimabile. S. Franc. di Sales la diceva sorella dell'innocenza e figlia della carità. (L. Modello p. 112). Lo stesso aggiungeva: amo tanto la semplicità, ch'è una meraviglia. Il santo la preferiva alla prudenza (ivi). Veramente questa virtù piace tanto

1) a Dio, che cum simplicibus sermocinatio Ejus - Estote simplices sicut columbae. Es. S. Felice da Cantalice - S. Filippo Neri;

2) ai superiori, i quali così conoscono e possono dirigervi nella vocazione e nell'emendazione dei difetti. Altrimenti restano incerti (Dubois: G. del Sem.);

3) ai compagni. Nulla di più aborrito della finzione, mezze bugie, misteriumi ecc.

I segni di averla in noi, secondo Ben. XIV De Beat. p. 205: Símplicitatis indicia sunt aequalem se omnibus, et coram omnibus se exhibere, - semper et ubique eodem modo se gerere, - assidua vultus hilaritas et alacritas, - et candida culpae confessio.

Es. Ben. XIV. Simplicitas est necessaria perfectae prudentiae; et consistit in hoc, ut exclusa quacumque duplicitate, nihil proprium quaeratur, sed vel Dei gloria, vel proximorum salus, aut utrumque (ivi).

 

 

SR. FERDINANDA GATTI

L'innocenza è la sorella della semplicità. La semplicità è figlia della carità.

Quattro sono i segni per conoscere se abbiamo la semplicità:

1’ - Se si é sempre uguali con tutti.

2' - Se si opera sempre ugualmente, sia che ci troviamo con persone o che siamo soli.

3’ - L'ilarità del volto, perché l'esterno è un riflesso dell 'ínterno.

4’ - Il candore e la schiettezza in confessione.

La semplicità è

molto necessaria per la perfezione di una religiosa; essa produce il duplice beneficio di alleviare la responsabilità dei Superiori i quali conoscendo l'anima di quella religiosa la possono meglio guidare, e di giovare immensamente a lei stessa.

Dobbiamo essere come bambini nelle braccia della loro madre.

Essi, perché non temono nulla? perché non scambierebbero quel tenero amplesso coll'abbraccio della più potente regina? Perché la loro semplicità non fa veder nulla di meglio della loro genitrice. Così deve essere di noi in rapporto coi Superiori.

 

SR. IRENE STEFANI

Non vi raccomanderò mai abbastanza la semplicità. Vi voglio semplici come colombe. La semplicità è figlia dell'ínnocenza, sorella della carità.

S. Francesco di Sales l'amava tanto che avrebbe preferito perdere tutta la Spagna ed i suoi monasteri piuttosto di questa virtù.

1’' - Essere ugualí sempre con tutto e con tutti.

2’ Operare ugualmente tanto da soli come innanzi ai Superiori.

3’ - Ilarità del volto.

4' - Confessare ingenuamente tutte le proprie colpe. La semplicità è sorella dell’innocenza e figlia della carità. Se vuoi avere la virtù della povertà bisogna amare l'effetto della povertà.

 

Prendiamo tutto dalle mani di Dio e noi lo vedremo dappertutto, lo riceveremo sempre. Tutto diventerà per noi « specie accidentali »; le ombre spariranno e vivremo alfine in una luce libera, di fede, che è un raggio di cielo la quale ci fa vedere tutto in Dio e Dio in tutte le cose.

Ad un sacrestano apparve un giorno il demonio mentre egli faceva malamente la genuflessione davanti al S. Tabernacolo e gli disse: Se nostro Signore fosse morto per me e dopo per amor mio volesse restarsene nel S. Ciborio, io me ne starei per tutta l'eternità in ginocchio a ringraziarlo.

giuseppeallamano.consolata.org