DELLO STATO RELIGIOSO

14 dicembre 1913

 

IX. 16

Prima di parlare dei membri dell'Istituto, diciamo che cosa sia lo stato religioso -, se d'istituzione divina -, quale l'eccellenza, - ed i beni di questo stato.

1. Status sumitur pro quacumque condítione vitae, ideo tot sunt status quot conditiones (Talento II p. 189). Quindi lo stato secolare, religioso ed ecclesiastico. Il nome di stato indica una certa stabilità e fermezza; ed ogni stato ha proprie e speciali obbligazioni.

Lo stato religioso si definisce: « una condizione immobile di vita approvata dalla Chiesa, colla quale i fedeli tendono alla perfezione per mezzo dei tre voti di povertà, di castità e d'obbedienza e di una regola speciale » (Ved. Talento l.c.).

2. .E’ d'istituzione divina? (V. ivi p. 191).

3. Eccellenza dello stato religioso. 1) Est status perfectionis, non perché debbano essere tutti perfetti quelli che l'abbracciano, ma devono tendervi continuamente (Buseo p. 285 Enchir.). - 2) Est novutn baptisma, quo bomo liberatur ab omnibus poenis peccatis debitis. S. Tommaso: excedit omne genus satisfactionis etíam publicae penitentiae (Tal. p. 197). - 3) Amplissima promíssio Christí: centuplum... thesaurum... - 4) S. Bern. e Petro Blesense comparat vitam religiosam et labores continenti martyrío. - 5) S. Greg. « bolocaustum excedens omne sacrificium (ivi).

4. 1 beni dello stato religioso S. Bernardo li descrive in queste belle parole: In religione homo... (V. Buseo p. 286 e Rodrig.).

 

 

SR. FERDINANDA GATTI

Ciascuna persona religiosa deve stimarsi di essere stata preferita da Dio e favorita da lui con un torrente d'infinite grazie.

Avuta la vocazione religiosa bisogna essere fedeli e perseveranti in essa; Lucifero aveva avuta anche lui la vocazione; per l'infedeltà ad essa precipitò nell'inferno; Giuda anch'egli per infedeltà divenne il traditore di Gesù. Il P. Bruno dice che per essere fedeli bisogna:

1° - Essere fedeli alla vocazione avendone gran concetto e sentendosi sempre santamente superbi di essa; in questo modo verremo ad amarla veramente. S. Paolo diceva con gloria: Io sono un Apostolo. Così noi missionarie col medesimo sentimento di lui, dobbiamo ripetere: Io sono una missionaria.

2° - Fedeltà alle regole anche le più piccole, perciò osservarle non solo nelle cose grosse, ma pure nelle minime. Ogni piccola regola ha inerente una grazia di Dio.

3° - Fedeltà alle pratiche di pietà fatte in comune, perché nel- l'orazione fatta insieme c'è di più la benedizione di Dio.

4° - Fedeltà alle ricreazioni; in queste vi è mezzo di farci molti meriti osservando la pietà, la prudenza, la carità vicendevole.

- Fedeltà a compiere gli uffici particolari; eseguirli con impegno e distacco e non cercare, come si presenta tanto facilmente l'occasione, il proprio comodo.

6° - Fedeltà al buon uso del tempo occupandolo intieramente ed intensivamente; impiegandovi tutto il nostro potere, la nostra volontà ed attitudine.

7° - Fedeltà alle grazie di Dio.

Quando suona la campana della levata, facciamo come S. Francesco di Sales che al secondo tocco non era più nella posizione che si trovava al primo. E’ così brutto dare il primo atto dello svegliarsi alla pigrizia, mentre è altrettanto bello avvezzarci alla precisione e guadagnarci un bel merito e la soddisfazione di poter dire a Gesù: Mi sono alzata subito per voi.

S. Bernardo dice che i vantaggi della religione sono numerosi: c'è più purità d'intenzione; l'esame di coscienza fa cadere raramente; i sacramenti e l'acqua santa purificano l'anima; le regole e l'occhio di Dio nei superiori che lo rappresentano, ricordano i nostri doveri; si cade più di rado e ci si rialza più presto; si procede con più cautela e si sta più sicuri; la grazia è più frequente; il purgatorio è più breve; si muore con confidenza e si ha il pieno possesso del Paradiso.

 

SR. IRENE STEFANI

Bisogna essere fedeli e ci vogliono dodici cose:

l° - fedeli alla vocazione e perciò gran concetto di essa; dono eminente

2° - sempre santamente gloriosa di essere religiosa

- amare sempre, e se si ama si porteranno con amore e coraggio i pesi più o meno gravi che ci verranno dall'obbedienza

4° - fedeltà alle minime cose, se no sarai ladra

- fedeltà alle pratiche di pietà, precisione in esse poíché da esse, anzi esse stesse sono l'energia, la forza, la virilità della missionaria

6° - fedeltà nelle ricreazioni, carità nelle parole, negli atti, saper tutto condire colla pietà; non prediche, ma pietà e prudenza

7° - fedeltà nell'ímpiego e perciò' spirito di sacrificio, d'umiltà di diligenza, di distacco, portarne infine con amore i pesi.

8° fedeltà nell'uso del tempo, usarlo intensamente

9° fedeltà nei talenti, ossia usarli secondo il fine per cui ci furono dati

10° essere attive sempre e generose

11°' - fedeltà e riconoscenza per tutte le altre grazie di cui siamo circondate poiché anch'esse sono come altrettante stelle che il Signore ci manda per invitarci a stringerci sempre più a lui

12° - non bisogna dire: farò questa o quell'altra cosa perché vi è maggior merito; ma fare tutto per la gloria di Dio senza merito (il che non può essere) dovremmo desiderare di fare. Vi è da temere che cercando il maggior merito noi imbrogliamo il nostro spirito.

Pensate sovente e meditate: la chiamata Dio la dà, ma la corrispondenza poi dipende da noi; siamo qui proprio sotto il manto della Madonna; tante e tante altre figliole più buone di noi, con tutte le doti per essere missionarie, per motivi che non dipendono da loro, non possono. Credete pure che siete le predilette della Consolata; almeno sappiate farvi sante approfittando di tutte le grazie che il Signore vi manda; siate fedeli alle ispirazioni: questi sono i tesori delle religiose.

giuseppeallamano.consolata.org