DOPO IL VIAGGIO A ROMA

15 novembre 1914

 

 

SR. FERDINANDA GATTI

S. Francesco di Sales dice che gli alcioni si fanno il nido sulla riva delle acque e lo costruiscono così solidamente che le onde non riescono ad entrare dentro; solo lasciano un'apertura nella parte superiore per inspirare e respirare l'aria. Così deve essere di noi: figuriamoci che le onde siano il mondo e noi l'alcione dentro il nido; le acque non possono entrare a rovinarci e noi non possiamo veder nulla fuori che dal piccolo buco; in alto c'è il Signore, quindi noi non re- spiriamo ed espiriamo che Dio in attesa poi di immergerci tutte in Lui nel bel Paradiso.

 

Il Paradiso consiste nella visione beatifica di Dio. S. Paolo dice che si è sempre col Signore.

Dobbiamo domandare a Dio la grazia di sviscerare, conoscere, penetrare la preziosità della nostra vocazione. Noi crediamo che per aver lasciato un po' di roba, un po' di famiglia, abbiam fatto una carità al Signore, invece è Lui che l'ha fatta ben grande a noi.

Il Signore è tanto discreto; ci lascia dormire tutta la notte mentre Lui rimane solo a vegliare finché al mattino ritorniamo a visitarlo; questo pensiero deve animarci e farci alzare subito, far bene la meditazione e lungo il giorno darci tutte a Lui, e non solo per metà, ma tutte... tanto più che nella via della pietà c'è sempre l'interesse (ossia da guadagnare).

 

E’ una gran virtù il sapersi dominare, in modo da essere sempre uguali a noi stesse, saper in qualsiasi contrarietà rimanere in calma e mettersi nelle mani di Dio! Talvolta credendo di avere già uguaglianza di carattere, ripetiamo a noi stessi: Sono una colonna di granito, sono una torre. - Finché tutto va a seconda dei propri desideri, sì sì, la colonna è ferma, ma aspettiamo che il Signore volti la sua faccia e noi tosto soggiungiamo col S. Profeta Davide: lo sono con- turbato.

 

(Il nostro Ven. Padre pose ai piedi del S. Padre Benedetto XV l'obbedienza del Convitto della Consolata e delle Missioni Estere della Consolata. Presso l'altare di S. Caterina da Siena, ove disse Messa nel suo soggiorno a Roma, domandò per noi un poco dello spirito della gran Santa. In S. Pietro pregò affinché la nostra comunità fosse infer- vorata, compenetrata dalla presenza del SS. Sacramento e avesse molti sentimenti di fede e di amore verso il medesimo. Sotto il piede della statua di S. Pietro egli pose noi affinché fossimo fedeli a lui e soggette fino alla morte. Presso la tomba degli Apostoli rinnovò la nostra fede e quella di quelli che verranno).

 

Chi si credesse di avere il baule pieno, si sbaglia, all'opposto l'avrebbe vuoto (baule è la nostra anima ricolma o no di virtù).

Guardiamo la Madonna: quando l'Angelo l'annunziò piena di grazia, avrebbe potuto pensare di avere il sacco pieno; no, essa, rispose: Ecce ancilla Domini. Ed Iddio la ricolmò di nuove grazie.

S. Francesco di Sales dice: Da mihi animas, coetera tolle (dammi un'anima e toglimi tutto). Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore (S. Paolo).

 

Io ho paura che facciate miracoli in vita, se il Signore vuole farveli, rispondete: No no, Padre non vuole. - Dopo morte fatene pure dei miracoli.

Quando sarete in Africa vedrete com'è grande la virtù in voi. Voi che credevate qui di essere tanto umili, vi sentirete invidiose, bizzarre, écc. Tu sei polvere e cenere e ti tieni per qualche cosa?

Altro è essere peccatori e peccare, altro è essere tentati al male. S. Antonio era estremamente tentato, eppure passando lasciava un soave profumo.

 

Se io vi domandassi: Siete certe di essere superbe? - Certo, mi rispondereste di sì, ed io dico di no. Ah! se fossimo convinti del nostro nulla non ci rincrescerebbe per esempio di fare brutta figura. Può gloriarsi il cavallo per aver il basto più bello del solito? Così è di noi e delle doti che ci ha date Iddio.

Il Signore trovava una dimora gioconda nel cuore di S. Geltrude. Che dimora trova nel nostro cuore sempre pigro, sempre orgoglioso? Il Signore prova una ripugnanza. Cerchiamo adunque di averlo ben disposto, con meno miserie possibili. S. Geltrude si chiamava vilissima creatura, tanto pensava bassamente di sé.

 

I Santi capivano che tutto quello che avevano non era loro; in- fatti se non siamo matti riconosciamo che è roba di N. Signore.

Ma noi diciamo: Propongo sempre di essere umile e poi cado sempre. - Se vuoi essere umile, comincia a proporti veramente di esserlo, ama l'umiliazione che è il mezzo pratico per esercitarla, e quando cadi rialzati con buona volontà. Il Signore verrà molto volentieri in te anche se vede qualche miseriuccia.

S. Geltrude nella sua grande pietà non lasciava per nulla di adempiere i suoi doveri che la facevano lavorare molto, e non le permettevano di star sempre a pregare.

Non è mica stare addormentate che è virtù, non è mica il collo torto il distintivo di una gran bontà; piuttosto è saper lavorare e pregare assieme. Una missionaria deve essere capace a tenere il raccoglimento in tutti i luoghi, deve saper passare dallo studio o dal lavoro alla preghiera senza che quest'ultima venga disturbata da distrazíoni volontarie. Noi siamo quattro poveracci (striplun) e tutti ci hanno tanti riguardi.

giuseppeallamano.consolata.org