23 ottobre 1914
IX. 33-34
La Festa di tutti i Santi è il complesso di tutte le feste dell'anno. La S. Chiesa dopo aver festeggiato la SS. Trinità, N.S. Gesù Cristo in tutti i tratti della Sua vita mortale, e lo Spirito Santo; quindi la SS. Vergine con tante pie devozioni, onorò pure molti santi nei giorni della loro nascita o piuttosto della morte. Ma sono poche tante feste a proporzione dei milioni di Angeli e Santi che sono in Paradiso, che pure non c'è luogo nell'anno a festeggiarli. S. Giovanni li vide in Cielo: turbam magnam, quam dinumerare nemo poterat. La S. Chiesa perciò prima che finisca l'anno stabilì una solennità per tutti gli Angeli e Santi insieme, nella quale fossero da noi onorati non solo i Santi conosciuti, dalla Chiesa canonizzati e beatificati, o compresi nel Martirologio, ma ancora i molti che, morti in grazia di Dio, passati o no pel Purgatorio, ora sono in Paradiso; veri Santi essi pure; tra loro i nostri compatrioti, parenti e tanti che conobbimo in vita: magnus illic carorum numerus, parentum, fratrum (S. Cipriano). Di tutti che sono in Paradiso la S. Chiesa solennizza la festa. Ed in questo numero siamo in certo modo anche noi: in qua scripti sumus, et cives decreti (S. Beda); cioè ci sono là già preparati i nostri posti, e nessuno ce li usurpa. Così in quei seggi si festeggia pure il nostro futuro Paradiso.
Vedete magnificenza della Solennità d'Ognissanti!
Come prepararci a celebrarla degnamente? Con una fervorosa novena, nella quale ci rallegriamo cogli Angeli e Santi, li onoriamo ed imploriamo il loro patrocinio. L'inno che si canterà alla benedizione esprime bene questi fini; meditiamolo.
In particolare invochiamo ogni giorno un coro degli Angeli ed una classe di Santi, incominciando dagli infimi, Angeli e Sante non Vergini. E domandiamo una virtù ed una grazia di cui abbisognamo. Vi sono protettori per tutto, specialmente nei Santi sconosciuti, i quali non mai invocati saranno contenti di esaudirci. Invochiamo i Santi ch'ebbero le nostre stesse difficoltà, i difetti, e si vinsero, ed ora felici.
SR. FERDINANDA GATTI
In Paradiso ci sono tanti seggioloni vuoti: uno di questi appartiene a ciascuna di noi; in terra lavoriamo per acquistarlo. Nella festa di tutti i Santi si fa la festa della nostra sedia in attesa e come preludio della nostra venuta.