CONFIDENZA

2 agosto 1914

 

 

SR. FERDINANDA GATTI

Noi quando entriamo in una chiesa disadorna, dobbiamo cercare di supplire a tale meschinità con altrettante giaculatoríe. Quando si va a passeggio o si viaggia, facciamo tante comunioni spirituali quante sono le chiese che incontriamo o immaginiamo ci siano nel paese, e diciamo un requiem per i poveri morti del luogo. E le nostre aspirazioni siano pure frequenti, anche se non si vede neppur l'ombra dei campanili perché il Signore sa farle arrivare a giusta destinazione.

 

Nei turbamenti ed incertezze d'anima atteniamoci sempre alla voce che genera tranquillità. Il Ven. Cafasso dice che non dobbiamo poi tutti i momenti domandare perdono a Dio; ma come ad un amico che si ama per ogni piccolezza non si chiede scusa, così l'amor di Dio lava tutto. Se si dovesse star dietro ad ogni minima parola, si finirebbe per non parlare più. Bisogna lasciare nelle mani di Dio quanto si è detto e non pensarci più per non generare agitazioni inutili. Bisogna andare alla buona con Dio. Lo spirito vivifica e la lettera uccide.

giuseppeallamano.consolata.org