ARIDITA’ - TIEPIDEZZA

28 giugno 1914

 

 

SR. FFRDINANDA GATTI

In certi momenti nella nostra anima si sente tutto buio; abbiamo tanta pazienza in questo stato. Il Signore ha voltato un momento la faccia ed eccoci subito conturbati. Il Signore talvolta ci tratta da grandi e non sempre con dolcezza e consolazione come si farebbe ad un bambino.

Sovente avviene che una persona entrata in religione, dopo un certo tempo non sente più quel gusto per le cose spirituali come aveva al principio e prima di essere religiosa: il Signore una volta le dava i biscotti ma poi le diede la crosta.

La mortificazione di non bere è tanto cara a Gesù; quando abbiamo tanta sete ricordiamo il « Sitio » di Gesù, e allora come si farà volentieri il sacrificio!

Il miracolo che Gesù fece moltiplicando i pesci ci fa fare una riflessione: S. Pietro aveva lavorato tutta la notte senza pescare nulla; al comando del Signore getta la rete e la ritira sovraccarica di pesci; così di noi: se lavoriamo senza pensare e non offrendo l'opera nostra al Signore,non otterremo nulla, ma se lavoriamo con il Signore, per il Signore, acquisteremo moltissimi meriti.

Diverse cose ci fan vedere il poco buon spirito di una religiosa; esse sono:

l° - se lascia con facilità gli esercizi di pietà e non sente la pena di non dirli se impedita; e non procura dì farli in particolare.

2° - La negligenza nel compiere gli esercizi di pietà. Il Signore ha detto che maledice colui che fa le opere di pietà con negligenza. Però non è da credere che la nausea per le pratiche di pietà costituisca già questa negligenza, perché in questo caso la volontà l'abbiamo di far bene

3° - Dissiparci, lasciar andare apposta il pensiero dietro alle cose del mondo. Come i cani in chiesa non stanno e si mettono fuori della porta, così è dei pensieri delle cose del di fuori, che non fanno che disturbare come un cane in chiesa, e si devono cacciare.

4° - Operare non per inclinazione propria, ma con spirito di fare la volontà di Dio e riflettendo di lavorare per Iddio.

- Spirito di vincere la passione dominante, di perfezionarsi.

6° - Il disprezzo delle cose piccole.

Nelle comunità le mancanze più frequenti sono quelle di carità, poi quelle d'invidia.

 

SR. IRENE STEFANI

I. Sentir pena nel lasciare gli esercizi di pietà.

II.Esaminare se si usa negligenza nel compierli

III. Non espanderci troppo esternamente

IV. L'operare senza intenzione.

V. Spirito fermo.

  1. Non disprezzare le cose piccole né in bene né in male.

  2.  

Cose che si possono trovare facilmente in una religiosa ma che noi dobbiamo evitare:

I. La facilità nel lasciare gli esercizi di pietà.

IL La negligenza nel compiere detti esercizi.

III. L'espandersi esternamente e dissiparci.

IV. L'operare senza intenzione.

V. Mancanza di uno spirito fermo e risoluto di vincere le passioni ed acquistare la virtù.

VI. -Il disprezzo delle cose piccole, sia nel bene come nel male: Guardatevi dall'egoismo spirituale. Esso soffoca il fiore della carítá scambievole coi suoi frutti che sono l'aiuto e la correzione fraterna.

Figliole mie, sentite pena di dover lasciare gli esercizi di pietà. Esaminatevi se non usate negligenza nel compierli. Il motivo che essi non portano frutto si è perché l'anima ama espandersi esternamente. 2' motivo che non si merita è l'operare senza intenzione spirituale. Fate tutto per Dio? « In verbo tuo, Domine » sulla tua parola, Signore].

 

Abbiate fermo, risoluto spirito di vincere i difetti, e non disprezzate le piccole cose sia -in bene che in male...

lo credo che nelle comunità vi è molta invidia e gelosia oltre alla poca carità. Si dice che l'invidia sta anche'coi santi. Dunque fate un buon esame su tutto.

 

Pregate tanto, pregate sempre. Non intendo con questo dirvi che sempre mormoriate preghiere con le labbra, ma che tutto facciate con lo spirito di preghiera. Siate anime di preghiera, di meditazione e sarete felici. Pregate però anche con le labbra, poiché anche il corpo deve onorare Dio. Ricordate che Gesù stesso, che pure era l'Onnipotente e il Sapiente, pregò tutta la notte prima di eleggere i suoi apostoli, come si sa dal Vangelo.

Supplichiamo la Vergine S. che ci unisca a Gesù. Essa è nostra Madre! Dopo l'unione ipostatica non ve n'è altra più intima di quella di Gesù con Maria SS.

giuseppeallamano.consolata.org