TENTAZIONI DI GESÙ

1° marzo 1914

 

 

SR. MARIA DEGLI ANGELI VASSALLO

Se pensiamo: in un mese, quante grazie! Nunc coepi [ora comincio] dobbiamo dire se vediamo di aver mal corrisposto. S. Teresa deve la sua santificazione al continuo dire: incomincio...

Voi siete state portate dallo Spirito Santo qui e perciò tentazioni a voi che vi preparate ai santi voti, ma noi sappiamo che si vincono le tentazioni con l'umiltà; le tentazioni contro la povertà col rinunziare di cuore ad ogni cosa, contro l'obbedienza col sottomettere volontariamente la nostra volontà a quella dei superiori, contro la castità col digiuno, sacrifizio e preghiera.

 

SR. FERDINANDA GATTI

Quando il Signore volle essere tentato, le tre prove che permise gli venissero date, molto bene si possono applicare ai tre voti religiosi. Con la prima tentazione, quando il demonio gli disse cioè di convertire le pietre in pane, vengono rappresentate le tentazioni di castità. Che cos'è infatti che facilmente attacca la bella virtù? La gola; le altre immortificazioni la deturpano, ma questa è sopra tutte che la guasta. S'insinua facilmente e se non si sta più che attente, è facile darle molte soddisfazioni. Il mangiare e dormire avviliscono la natura, eppure alle volte capita che si perde molto tempo a pensare a questo cibo' ' meditargli sopra, riflettere su se stessi, se ci fa o ha fatto o farà bene, e tante altre cose simili che avviliscono più che mai il povero uomo.

« L'uomo non vive di solo pane » ha detto il Signore a colui che l'inisidiava; non si perda dunque la mente in queste cose che mai abbelliscono l'anima, ma vengono a guastarla.

 

La seconda tentazione che gli fece il demonio invitandolo a gettarsi giù dal pinnacolo, raffigura le tentazioni contro il voto di santa obbedienza, quando cioè nello zelo di un falso bene, si vorrebbe fare diverso dal comando dei Superiori, agire a talento, a capriccio, far cose grandi allorché si richiedono le piccole, andare in fretta, mentre il comando è di agire lentamente. E’, meglio discendere per la via lunga dal pinnacolo secondoché vuole Iddio e non slanciarsi precipitosamente nel vuoto.

 

La terza tentazione rappresenta le tentazioni contro il voto di santa povertà. Le lusinghe dei beni terreni che sono rinunziati dalla suora entrando in religione, sovente sono sostituiti da folli attacchi a cosettè ed inezie che nulla hanno o meglio posseggono il gran male d'impedire all'anima di essere tutta, tutta di Dio. Queste tentazioni di inclinare il cuore alle cose di quaggiù, rassomigliano alla folle offerta del demonio quando disse al Signore: Tutto quello che vedi sarà tuo, se prostrato mi adorerai.

giuseppeallamano.consolata.org