IMITARE I SANTI PROTETTORI

25 gennaio 1914

 

 

SR. IRENE STEFANI

Ricordate che siamo nel triduo in preparazione alla festa del nostro caro protettore S. Francesco di Sales. Che cosa faremo dunque? Lo pregheremo; ma soprattutto ci vuole l'imitazione. Egli diceva: « Se una sola fibra del mio cuore non vibrasse per Dio, io la schianterei a forza... ».

Vi pare, è così che si formano i santi. Quanto amore! quanta generosità! Ecco l'imitazione: generosità... e quanta umiltà aveva il nostro santo. Ci volle un anno di preghiere per vincere quella sua grande umiltà, per fargli accettare il vescovado. Ma poi... oh, vedete, altro non si può dire di più perché le parole che sentirete racchiudono tutto: omnia omnibus factus - si fece tutto a tutti.

 

Oh, che quando un cuore ama davvero il Signore è forte, eroico... Noi invece appena ci avessero offerto una carica un po' vistosa, e fosse pure anche solo di essere a capo forse dell'ultimo degli impieghi. oh, quanta gioia, quanta superbia, non è così?... ah, ch'io so come è formato il povero nostro cuore.

Ma concludiamo: cerchiamo un po' nel nostro cuore se non c'è fórs'anche un gomitolo, e chi sa come arruffato ... forse un filo d'amor proprio... di gelosia... di invidia... d'impazienza ... di gola... di superbia... di disobbedienza.. di qualcos'altro ancora ecc. ecc.? Eh sì, che nella preghiera, nei momenti di fervore diamo tutto (con la parola) al Signore, ma poi all'atto pratico non dobbiamo forse dire che non ci siamo più? Ciò dipende perché mai una volta siamo generosi del tutto.

Ricordate S. Paolo, ché la Chiesa onora appunto oggi la sua conversione: quando fu stramazzato a terra, non ha detto al Signore: farò questo; ma disse: Signore che cosa vuoi tu che io faccia?

 

SR. FERDINANDA GATTI

Noi dobbiamo imitare S. Francesco di Sales che con tutto l'ardore dell'animo suo diceva: « Se io conoscessi nel mio cuore un filo. che non fosse tutto del Signore, lo schianterei senza pietà ».Quanti fili noi abbiamo nel nostro cuore! Il filo della superbia, della gola, della gelosia, della mancanza di carità ecc. Bisogna lavorare a toglierli tutti affinché il Signore versi su di noi le sue grazie.

 

In un momento di fervore si ripete: « Signore, fate questo cuore tutto vostro; io voglio mondarlo da qualsiasi cosa per quanto piccola ». Ma all'atto pratico si ha paura di vedere i fili, altro che toglierli! Bisogna essere generose col Signore, così il Signore sarà generoso con noi. Gettiamo giù la muraglia dei difetti, togliamo non solo le radici delle male piante del nostro cuore, ma fin le barbette perché non sradicate fanno come la gramigna che rinasce sempre. Una volta tolte, per ritornare è necessario vengano seminate, e questo è un lavoro più lungo e difficile.S. Francesco aveva un grande amore di Dio; fu quest'amore che lo condusse a salvare migliaia di anime; noi missionarie se non l'abbiamo non riusciremo a fare alcun bene.

 

giuseppeallamano.consolata.org