S. IGNAZIO - LA LETTURA SPIRITUALE

1° gennaio 1914

 

IX. 17

(anche agli studenti e Suore)

Secondo la bella pratica dei passati anni vi do un Santo a protettore dell'anno che principiamo. Desso è S. Ignazio. Egli fu un gran santo, che in vita e dopo per mezzo della sua Compagnia operò gran bene, anche nelle Missioni. Es. S. Franc. Z. e S. Pietro Claver gesuiti. Godiamo ogni anno de' suoi benefizii lassù nel suo Santuario. Era speciale protettore del nostro Venerabile... Due cose per onorarlo: - pregarlo ed imitarlo. - Lungo l'anno invochiamolo nei nostri bisogni... e serviamoci delle sue preghiere Anima Christi... e Suscipe... dopo la S. Comunione...

Imitarlo nel fare ogni cosa a gloria di Dio, non per ambizione e per farci vedere, o diventar dotti. Egli cercò in tutto e sempre - La gloria di Dio; - non cercò altro che ... ; - cercò la maggior gloria di Dio... (V. Chaignon). Lasciò scritto 376 volte nelle sue opere l'Ad M.D.Gl. (Mese di S. Ignazio).

IX. 18

Dobbiamo imitare in quest'anno il nostro protettore S. Ignazio. Incominciamo dal primo atto della sua vita di perfezione, la sua consacrazione a Dio, di cui nelle mani di Dio fu causa la lettura di libri spirituali, della Vita di N. S. e dei Santi (V. Fatto - Scaramelli tratt. I p. 128, e Perf. Cristiana p. 485).

Le letture spirituali sono mezzi efficaci per convertire i mondani, e per perfezionare i giusti. Esempi dei primi sono oltre il fatto di S. Ignazio, quello di S. Agostino e dei due cortigiani, riferito dallo stesso S. Agostino, e di S. Giovanni Colombino. (Ved. Scaram. ivi p. 128-9 e Perf. Crist. ivi p. 483-6).

Dei secondi basti il fatto di S. Gerotamo (Scar. ivi p. 130-2). L'esperienza nostra prova tale cosa; e noi ci sentiamo talora quasi più scossi ed animati alla perfezione dalla lettura delle vite dei Santi e dei libri scritti dai santi e da anime pie che dalla stessa meditazione. Dice S. Ambrogio che colla orazione e meditazione noi parliamo a Dio, colla lettura Dio parla a noi (La perf. Cr. p. 482).

Ed è perciò che tutte le religioni prescrivono tra le principali azioni giornaliere la lettura spirituale, come le nostre Costituzioni, poi le tante letture di S. Scrittura, dell'Imitazione di Cristo ecc. che si fanno specialmente in Refettorio...

Sta a ciascuno trar profitto da tali letture, e ciò si ottiene alle seguenti condizioni: 1) S. Bernardo: si quis ad legendum accedat, non tam quaerat scientiam, quam saporem; quella verrà dopo. - 2) leggere o sentir leggere con fede, come lettera inviata dal Cielo: loquere Do- mine... - 3) Leggere adagio posatamente (così il lettore pubblico), con riflessione, ed anche rileggere i punti più salienti e che sentiamo farci del bene, come pioggia minuta. - 4) Ricordare dopo ciò che si è letto, portando via qualche sentimento per gustare dopo (Scaram. p. 132-6). 5) Registrare in un zíbaldone i detti ed i fatti che più ci commossero, e serviranno per noi e per gli altri.

 

SR. IRENE STEFANI

[ sr. Ferdinanda Gatti ha datato questo brano come ultima conferenza del 1913.

Noi abbiamo finito l'anno col ringraziamento e il pentimento, e l'abbiamo cominciato con l'offerta e la preghiera. Non abbiamo paura di domandare troppo alla Madonna. Lasciamo tutto nelle mani di Dio. Egli non lascia mai le opere a metà.

 

SR. FERDINANDA GATTI

Noi dobbiamo essere buone non solo, migliori non basta, ottíme; ecco dove devono tendere i nostri sforzi, cioè al superlativo della bontà.

Come S. Ignazio diciamo noi pure di voler operare: per la gloria di Dio, solo per la gloria di Dio, per la maggior gloria di Dio.

Alla morte è necessario tenerci sempre pronti; di preparazione non c'è n'è mai abbastanza.

I santi bisogna non solo pregarli, ma pure imitarli. Quando abbiamo un dispetto, non sappiamo sovente resistervi subito col troncarlo, così ci priviamo di un inestimabile merito. La lettura spirituale è importantissima; purtroppo se ne lasciano passare tante senza dar loro la minima importanza.

 

ella meditazione noi parliamo al Signore, nella lettura spirituale il Signore parla a noi. Essa è una pratica che ha operato numerose conversioni e ha giovato ad avanzare in gran perfezione le anime. La lettura spirituale caccia via tutti i pensieri inutili ed empie la testa di cose buone; fa come la botte ripiena di vino buono che non può più contenerne del cattivo. Essa poi va fatta più col cuore che con la testa.

 

Ciò che si mangia va giù, non abbiamo bisogno di pensarci più perché il Signore mettendo i succhi gastrici, enterici, ecc. ha evitato a noi di meditare su tale lavoro, quindi è molto meglio in refettorio tener desta l'attenzione a quanto si legge che al nutrimento. Il cibo spirituale rimane, s'immagazzina come il fieno che dopo il raccolto viene conservato in grossi mucchi per l'inverno. Ma dobbiamo non solo sentire, di più ricordare le cose udite.

S. Carlo Borromeo diceva che il suo giardino ove prendere svago dopo il pranzo era la S. Scrittura, nella quale s'intratteneva, a leggerla e considerarla.

In comunità poi è tanto bello comunicare quanto s'è letto, dire le nostre impressioni, quello che ci ha maggiormente colpito, e ciò senza avere la pretensione di fare una predica, riesce assai proficuo per tutti.

 

giuseppeallamano.consolata.org