NOVENA DELL'IMMACOLATA

28 novembre 1915

 

 

QUATTRO SORELLE

E ben? Domani comincia la novena dell'Immacolata Concezione; la Madonna ha sempre una festa più bella dell'altra. Mi ricordo ancora delle grandiose feste che si fecero nel 1854, quando si proclamò il dogma dell'Immacolata Concezione; tale festa eccitò un grande entusiasmo nelle popolazioni. Vorrei che tale novena la faceste in ringraziamento della grande grazia ottenuta (di non aver il governo presa la casa per mettervi i soldati) ed implorando che ve la mantenga. Quando si ringrazia una persona per un beneficio avuto, la si stimola a farne altri, ed altri ancora. Voi ringrazierete la Madonna, e Lei sarà contenta. Che cosa farete dunque in questi giorni? Sempre vi suggerisco le stesse cose: evitare i peccati, i capricci, che non solo vengono fatti dai ragazzi, ma pure dai grandi, i quali li fanno più internamente e se non si fanno esterni è per amor proprio...

Certi giorni siamo così maligni, certe vendettine, mancanze di carità... Io sono l'uomo delle paure e dobbiamo pregare affinché la Madonna conservi la grazia grande che ci ha ottenuta. Voglio che in questa casa non vi sia nessun peccato veniale deliberato; in questa novena dobbiamo poter dire: sono degna di questa casa; s'intende, come diceva S. Paolo: colla grazia di Dio. Non vi propongo niente di particolare; state attente a liberarvi dai peccatucci ed a diminuire le miserie quotidiane. Scuoterci e dire: su, anima mia, non stare neppure un minuto nella tiepidezza. Su, bisogna essere vive... neppur un minuto nello stato di scoraggiamento e di freddezza. Ho già esperienza...

Bisogna avere molto spirito di fede nell'obbedienza, obbedienza cieca a qualunque persona senza quelle gelosie... ci parli dolce o secco: ubbidire, ubbidire... Se non si ha spirito di fede, si arriva a quell'obbedienza forzata; sorgono le piccole gelosie di preminenza. Invece, uno da superiore metterlo sotto gli altri, cambiare, mai guardare... tagliare per tagliare. L'amor proprio talvolta fa dire: Ma il bene della missione, ma... No; fare come alla Visitazione, ove la superiora quando è scaduta occupa l'ultimo posto; così vi rimane quel buon spirito.

 

... Quante miserie in comunità... è una delle cose che fan più pena. Un religioso con i voti solenni m'informava come nella sua comunità si usasse dare una lira al giorno a ciascun religioso per le spese della giornaía. « Le pare che sia conforme al voto di povertà - mi scriveva - quel che facciamo in questa casa?... Si ha alloggio, vitto, ed una lira al giorno. Che le pare? ». Veramente quei religiosi fan voto di tutto eccetto della lira. Vedete a qual punto si viene!!! ed è una comunità approvata. La comunità deve dare solo quel che vi è di bisogno... quando occorre una lira, non due... I religiosi non dovrebbero neppure toccare i denari... Un frate mi raccontava che aveva una gamba di coniglio, colla quale prendeva i denari per evitare di toccarli, e ciò per ispirare ribrezzo alla moneta... Se non ci stacchiamo da queste cose, un po' l'amor proprio che fa velo... Per esempio, quando sarete in Africa una bella banana farà come il pomo d'Eva e vi lascerete indurre a mangiarla fuori pasto, senza obbedienza. Viene in seguito una gastrite e poi si... muore per... capriccio e per gola. Martire quella lì?

 

In questa novena proprio esaminare noi medesimi e togliere le radici dei difetti, toglierle bene affinché non avvenga come per i ciapinabò [tartufi bianchi] che non si possono cavar bene, e sempre rimane qualcosa, sì che l'anno dopo vengono di nuovo; o come le gasìe [acacie) che rinascono sempre. Non bisogna aver paura di conoscerci fino al fondo. Certa gente sono lo stesso tanto in principio come alla fine dell'anno; cose grosse non ve ne sono, ma son sempre lo stesso. Quando ero direttore spirituale del Seminario, mi accadeva talvolta di dire sul conto di certi seminaristí che non vi era nulla di male, ma neppure nulla di bene; son venuto via volentieri dal Seminario, per aver lasciata tale carica... Vi è stata ultimamente l'ordinazione di cinque sacerdoti e due diaconi. Nella funzione il Cardinale domanda: « Sai che costoro siano degni? ». Allora io rispondo (rappresentando i superiori): « Quanto l'umana fragilità lo permette, dico che ne son degni ». Ve n'era uno al quale ho lavato la zucca alcuni mesi fa e l'ho fatto divenire degno. L'ho fatto conoscere al suo superiore. Egli mi diceva: « Perché ha mandato quella lettera aperta? poteva dirlo a me... ». - « L'ho mandata, gli ho risposto, perché te l'ho già detto tante volte e non cambi mai, sei superbo... ». Si è poi messo a posto. Bisogna qualche volta sgnacheie [umiliarli]... come esprime bene questa parola! Ma torniamo a noi. In questa novena mettiamoci d'impegno. Voglio farmi santa!

 

Vi è poi la novena di S. Francesco Zaverio, la festa di S. Andrea, poi l'Avvento; tutto insieme ci spinge a metterci d'animo per farci riuscire quel che dobbiamo riuscire. Quando sarete in Africa sarete fortunate se potrete dire: ho fatto quel che ho potuto. La superiora di là (Africa) scrive: A Torino pareva già di essere un po' in su, ma qui... E dice che le cose più necessarie per là sono: la semplicità nell'ubbidire, carità vicendevole e amore alla fatica. L'amore alla fatica, non sfuggirla, prendersi vicendevolmente il lavoro; e lodava in particolare una che ritornata dal lavoro aiutava in cucina. Si fa come nelle famiglie... Lo spirito religioso e apostolico è questo; bisogna fare quel che vi è da fare; la religione è un corpo e tutti lavorano per la stessa causa. Quella che non dà il battesimo ma offre le fatiche ha più merito, perché tante volte l'amor proprio porta via.

Fate così: pregate la Madonna che vi dia lo spirito missionario; non desiderare d'andar nei villaggi, ma fare qualunque cosa e metterci in quell'uguaglianza di spirito da poter andare avanti a qualunque costo. Tenete a mente i tapinabò e le acacie. Se ogni anno estirpassimo un vizio, presto saremmo perfetti. Ebbene, fate così, passate questo mese pensando alle varie novene, e nella festa di S. Andrea domandategli amore alla croce. Oh! Bona Crux [Buona Croce] Egli la desiderava tanto; che voglia aveva della croce! Noi scapperemmo da lei!

Che santo prenderemo per protettore questo mese? S. Carlo bisogna trattarlo bene, è quello dell'anno, e siamo all'ultimo mese; ma un altro ci va... Quale prendere? Oh! S. Francesco Zaverio affinché ci dia un po' del suo spirito di distacco. Ricordate quel fatto della cancrena! Aveva tanta ripugnanza per gli ammalati, ma si è vinto ed a tal punto da leccare una piaga schifosa... Dite anche voi: voglio andare agli eccessi!

 

SR. EMILIA TEMPO

Domani incomincia la novena dell'Immacolata, e vorrei che la faceste in ringraziamento della grazia ottenuta (non misero i soldati in casa) e implorando che si mantenga. Se volete delle grazie bisogna domandarle, ma prima ringraziare. Se qualcuno vi fa qualche favore lo ringraziate perché ve ne faccia altri, però senza dirglielo; così alla Madonna, ma ancorché se ne accorga che la ringraziamo un po' per interesse, non fa niente; è contenta lo stesso.

 

Che cosa farete dunque? Vi dico sempre le stesse cose: evitare i peccati, i capricci che dai grandi si fanno più internamente, anche per amor proprio... Certi giorni siamo così maligni. Non dovete stare neppure un minuto lì. Su, scuoterci. Su anima mia, non stare neppure un minuto nella tiepidezza; su anche quando si prega, bisogna essere vive; su su, neppure un momento nello scoraggiamento.

Soprattutto vi raccomando lo spirito di fede nell'obbedienza; obbedienza cieca a qualunque sia a capo... senza quelle gelosie... ci si parli dolce o secco, ubbidite, ubbidite. Se non si ha spirito di fede, si arriva a quell'ubbidienza forzata...

 

Bisogna tagliare, esaminarci bene, sradicare ben in fondo le radici, altrimenti succede come dei ciapinabò e delle acacie... Non bisogna aver paura di conoscerci fino al fondo.

La superiora d'Africa mi scrive mandandomi a dire che le principali virtù di una suora devono essere: 1° semplicità nell'ubbidienza; 2° carità vicendevole; 3° amore alla fatica: non sfuggirla, prendersi vicendevolmente il lavoro e lodava in particolare una che ritornata dal lavoro aiutava in cucina. Si fa come nelle famiglie... Lo spirito religioso e apostolico è questo... fare quello che vi è da fare; la religione è un corpo e tutti lavorano per la stessa causa. Quella che non dà il battesimo offre la fatica e può avere ancor più merito perché alle volte l'amor proprio porta via molto.

giuseppeallamano.consolata.org