RICORDI DI FAMIGLIA

25 novembre 1915

 

 

QUATTRO SORELLE

(11 Ven.mo Padre, dopo averci parlato un po' riguardo alla signorina Margherita Perlo mancata in questi giorni, ed aver lodato in modo particolare il di lei spirito di povertà e la sua attività, ci annunzia la morte di suo cognato avvenuta proprio in quel medesimo giorno. Ci disse che era un uomo retto, poi benefattore delle nostre Missioni alle quali rendeva molti servigi, come occupandosi a comperare il grano, ecc. Nel ricordare le virtù del cognato s'intrattiene a parlare della sua famiglia, in modo particolare della sua compianta madre. Ci narrò la disgrazia successa al minore dei suoi fratelli, quando era ancora ragazzo).

 

Eravamo tre fratelli, uno dottore, l'altro avvocato ed io. Quello avvocato non aveva un braccio, amputatogli in conseguenza di un forte stiramento avuto mentre suonava le campane (il braccio s'era impigliato nella corda ed i compagni, non accorgendosene, avevano continuato a suonare senza udire le grida del poverino coperte dal suono delle campane, per il ché il povero braccio malconcio dovette poi venir amputato). Ora tutti e due sono morti, rimango solo più io.

 

(Quando ci raccontò di sua madre ci disse che per ben sette anni fu malata, affetta da sordità e cecità. Alla morte poi diede tutti i segni di aver vista la Madonna; infatti si sollevò dal letto e tendendo le braccia esclamò: Oh, Maria Santissima! poi la sua bell'anima volò al Cielo).

 

Io facevo il suo interprete nella confessione quando mi trovavo a casa; sembra impossibile: aveva due occhi di Paradiso, eppure non vedeva; ed io mi spiegavo facendo segni sulla mano, e c'íntendevamo benissimo.

giuseppeallamano.consolata.org