MOTIVI PER CUI DOBBIAMO FARCI SANTE

17 ottobre 1915

 

XI. 3-4

Non cesserò mai di eccitarvi alla santità, fine per cui siete entrati nell'Istituto e vi siete. Ricordate sovente a voi stessi: Ad quid venisti di S. Bernardo. Stassera vi dirò dell'obbligo che ne avete; - di attendervi qui; e degli ostacoli ordinari che vi si oppongono. Vedremo in seguito i mezzi per riuscirvi.

 

1. Siete tenuti alla perfezione e santità: 1) perché Dio la esige da voi. Disse: Estote perfecti ecc.: haec est voluntas Dei sanct. vestra. Se a ciò sono tenuti tutti i cristiani ai quali sono dirette le parole, quanto più voi che pel vostro stato di religiosi, (sacerdoti) e missionarii dovete avere maggior santità: vos elegit, ut essetis sancti: sancti- ficabor in his qui appropinquant ad me. - 2) Perché questo è il fine primario delle nostre Costituzioni: non di fare bene agli altri, ma prima a noi e poi agli altri; altrimenti non riusciremo neppure a conseguire il secondo fine, di evangelizzare gli infedeli. Dio ordinariamente non concede di toccare i cuori dei pagani a chi non è unito con Lui da gran carità, da potere quasi pretendere miracoli. Ah! che: qui non ardet non incendit; l'esperienza lo dimostra. - 3) Anche pel benessere in questo mondo. Chi attende veramente a perfezionarsi non ha rimorsi, che lacerano la vita; gode la pace del cuore, quae superat om- nem sensum; pax multa diligentibus legem tuam Domine. E lo vediamo in tante anime che si danno alla virtù; godono tanta pace e gioia da riversarsi sullo stesso volto e parteciparne anche agli altri. Del Ven. Cafasso il C. Nasi ed il Giordano dicevano che la sua presenza e poche sue parole tranquillavano l'anima loro. Così tanti altri. Beati qui sitiunt justitiam...

 

2. Dovete attendere alla perfezione subito qui: 1) perché se non lo fate qui, salvo miracolo, non lo farete più in missione. Dice il Dubois, che dei Chierici del Seminario, uscendo sacerdoti, i soli che vanno perfezionandosi coll'età, sono quelli che già da seminaristi erano in via di perfezione; non è raro il vedere cattivi seminaristi essere preti peggiori; tiepidi farsi cattivi; buoni diventar tiepidi, e fervorosi ancora scendere basso, e restarsene al grado di buoni (la Guida del Sem. pp. 15 e 429). - 2) Per la facilità che qui avete, essendo tutte le pratiche della casa in sé facili, e non difficili come talvolta s'immagina; - perché facili rende le regole l'amor di Dio, pel quale motivo devono osservarsi; - e perché Dio ci fornisce di molte e speciali grazie che non dà fuori di qui. - 3) Perché ne dovrete rendere strettissimo conto a Dio: cui multum datum est, multum quaeretur ab eo. Di Giuda sta scritto: melius si natus non fuisset homo ille; ed io dico piuttosto di vivere si negligente, sarebbe stato meglio non foste venuti nell'istituto.

 

  1. Ostacoli a perfezionarvi e farvi santi sono in comunità: 1) lo spirito del mondo, non lasciato, ma coltivato coi compagni ed in parlatorio... Diciamo quid ad me delle notizie del paese ecc., ed anche dei parenti... - 2) lo spirito di critica e di ridicolo riguardo alle prediche, letture ecc., invece di parlarne bene e volentieri in ricreazione. I di- scorsi di religiosi dovrebbero essere quasi sermones Dei; eppure quanta difficoltà a dire una parola di fede durante le ricreazioni! Tutti ne vorrebbero parlare, ma non c'è chi abbia il coraggio di fare il primo; e forse altri sentono con freddezza, e si lascia cadere facilmente l'utile- discorso. - 3) Lo spirito di partito per invidia, antipatie, diversità di carattere; come di simpatie che sono la peste delle comunità e generano le amicizie particolari. Siete tutti fratelli, che dovrete vivere insieme tutta la vita; quindi per virtù di carità fraterna non pretendere che gli altri non abbiano difetti, ma noi emendiamo i nostri, e sopportiamo gli altri: amorem fraternitatis habueritis ad invicem.

 

 

QUATTRO SORELLE

(Rivolgendosi alla postulante Edvige). Oggi è S. Edvige; era una Cistercense; poi è anche la festa della Beata Margherita. Il Signore le ha fatto varie rivelazioni. Raccomandatevi a lei che vi ottenga un poco di devozione al S. Cuore. Del resto, buona volontà, cominciando dalle professe.

Noi dobbiamo farci santi. Ci sono tre motivi: l° Perché il Signore vuole che ci facciamo santi. – 2° Perché le Costituzioni lo vogliono. – 3° Per il nostro benessere.

1° - Haec est voluntas Dei, sanctificatio vestra [questa è la volontà di Dio, la vostra sanfificazione]. Quando c'è la volontà di Dio, c'è tutto. Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli. Non arriveremo mai a quella perfezione. Notate, queste parole erano rivolte ai cristiani, ai fedeli, e se il Signore esige questo da loro, che cosa sarà per le religiose che hanno avuto più grazie, più preferenze dal Signore? Devono essere più sante, più perfette... Il Signore non può non volere che ci facciamo sante. Ripetetelo pure... lo sappiamo già; ma siamo fatti così, bisogna sempre ripetere le stesse cose. Tenetelo a mente.

 

2° - Il fine del nostro Istituto. Che cosa dice?... Primo: la santificazione degli individui; secondo: l'evangelizzazione degli infedeli. Non bisogna sconvolgere le idee e porre prima l'evangelizzazione degli infedeli e secondo farci sante noi; no, no, no! L'Istituto vuole che ci facciamo sante per nostro interesse, per andare in Paradiso. Non andiamo a sofisticare... In Africa farò questo, farò quello... è inutile, perché se non conseguiremo il primo fine, non conseguiremo neppure il secondo. Qui non ardet, quomodo incendat... [ Chi non è acceso come potrà accendere? I. Nessuno dà ciò che non ha. Se uno vuol dare amor di Dio e non ne ha una provvista, come fa? Chi vuol dare lo spirito cristiano, bisogna che l'abbia. Guardiamo di farci sante noi, e poi faremo gli altri. Si può dare un battesimo anche senza essere in grazia di Dio: qui non si bada alle disposizioni di chi lo dà. Ma quando si ha da convertire, se non c'è la grazia di Dio che ci aiuta... se non è la parola di una santa, cade fredda. Certi santi con parole ordinarie muovevano i cuori, convertivano tutti; altri con tante belle parole lasciano i cuori come li trovano. Ci vuol santità; il Signore bene- dice quelle parole e si riesce.

 

3° - Il nostro benessere. Oh! possibile? Vedete come le anime sante sono sempre allegre... Non ne avete mai conosciute voi? Ebbene, sono sempre tranquille. Vincenzo è sempre Vincenzo; nessuna gioia lo faceva andare fuori dei gangheri, nessuna malinconia lo rendeva triste. Invece noi siamo come le lucciole che un po' compaiono ed un po' scompaiono. Vedete, i santi sono i più furbi. S. Basilio volevano perseguitarlo, ma i persecutori pensavano: « Se gli togliamo i denari, facciamo danno ai poveri ai quali li dà; se lo mandiamo in esilio, tutta la terra è sua patria; se gli togliamo la vita, è solo quello che desidera... ». Ai beni i santi non attaccano il cuore. Se il Signore vuole che si faccia del bene manda il necessario; se non ne manda, è segno che non lo vuole... E poi, che importa stare a Torino o in Africa... Nulla mi succede se non ciò che vuole il Signore. Bella è la preghiera della Regina di Francia: Non so che cosa mi accadrà, ecc.

Unione alla volontà di Dio. Nessuna paura, nessun desiderio, nessun interesse dai cup en giù [dai tetti in giù], poiché dai cup en su c'è l'interesse del Paradiso... Vedete, i santi sono i più furbi anche in questo mondo. Quando andarono a far la perquisizione in casa del Ven. Cafasso, il Venerabile era in confessionale, diede le chiavi continuò a confessare. Quand'ebbe finito, andò su. Qualcuno andò poi quasi a compatirlo per esserci andati gli sbirri, e lui: « Per tutto questo... Uno che va ad assistere i condannati a morte non si offende per questo ». Vedete com'era tranquillo?!

 

E’ nostro interesse di farci santi perché allora si gode. I santi dicono: non c'è niente di roba?... si fa un po' di penitenza: è quello che voglio. Hanno dei dispíaceri? non li turbano, perché hanno occasione di farsi dei meriti... Pestar lì, tirar dritto, tendere alla perfezione con tutta la volontà.

Non sia mai che noi abbiamo la faccia così (scura); son quelli del mondo; noi i fastidi li mettiamo nel Cuore di Gesù. Farci sante sì, ma subito. Mi farò santa, sì sì, quando sarò vestita, quando farò professione ... No, chi non si fa santa subito, c'è pericolo che non si faccia più ... Oggi il Signore vi dà delle grazie che non vi darà domani. Hodie si vocem. ejus audieritis, nolite obdurare corda vestra: oggi, se sentite la voce di Dio, non vogliate indurire i vostri cuori. Il Signore ha seminato delle grazie in ciascun istante della vostra vita. Se una aspetta domani, quelle di quest'oggi che l'avrebbero aiutata a fare un passo, non ci sono più. S. Agostino aveva spavento di Gesù che passa, e va via. Il Bambino viene, suona il campanello, ci fa sentir la sua voce... se noi siamo pronti ad ascoltarla, ubbidienti, bene; se noi non ne approfittiamo, allora passa. Il Signore domanderà poi conto... ed a chi ha dato due talenti ne richiederà due; a chi cinque, cinque. C'è dunque questo di più: che oltre a ricevere le grazie dovremo renderne conto. La grazia corrisposta si moltiplica. Suor Ferdinanda e suor Giovannina che sapete fare le riduzioni, su, dite un po'... E’ come mettere i denari alla cassa di risparmio. Se non vado a prendere gli interessi, si capitalizzano; così le grazie di Dio che aumentano i capitali e gli interessi. Per carità, diceva Mons. Gastaldi, una piccola parte di un'opera non lasciatevela scappare, non lasciatela sfuggire! - Il Signore continua sempre a darci le grazie, anche con poca corrispondenza... Proprio che è pieno di misericordia... Ma può darsi che un giorno dica: « Non hai corrisposto e non te ne do più, ti do solo più il puro necessario ». Anche materialmente, quando si ha solo il necessario si vive lì così, si stenta...

 

Perché certe volte a fare quegli atti di umiliazione ci manca il coraggio? Perché manca la grazia, o meglio, l'abbíamo misurata. S. Teresa diceva: « 0 patire o morire! » perché il patire è la sete dell'amore. Essa in tutto il tempo della sua vita ebbe sempre una contentezza in sé, anche in mezzo alle malattie... ha sempre sofferto. Noi, un momento siamo allegre, un momento abbiamo il musu lung [broncio], ma perché? Non cade foglia che Dio non voglia!!! Un capello, diceva Padre Bruno, è ben poca cosa: ne abbiamo tanti... Ebbene, si tratta se un capello debba stare sulla testa o debba cadere. La SS. Trinità si raduna a concilio e tutto il Paradiso s'intende si raduna a pregare, ad adorare e sì che so io... perché si faccia la volontà di Dio... Ma, che cosa c'è? C'è da vedere se un capello del tale o della tale dobbiamo lasciarlo cadere. « Oh!, dice il Padre, quel tale è già vecchio... si potrebbe lasciarlo cadere ». Allora interviene il Figlio: « Sono io che ho redento il mondo e gli uomini sono soggetti anche a me... si rifletta un momentino... ». Poi parla lo Spirito Santo: « E’ vero che io santifico le anime, ma il corpo lo tocca anche, e poi è quello che tiene l'anima... Sono io, lo Spirito Santo, che mando la grazia all'anima per salvare anche il corpo, dunque anch'io devo decidere ». Allora, dopo una lunga discussione: Sì, si dice; oppure: No; oppure: teniamolo ancora un mese; e si fa un decreto e si delibera non solo il tempo, ma anche il modo ed il luogo nel quale debba cadere ecc. Tutto questo perché? Per un capello... tutto il Paradiso è in aria... Lo disse il Signore che un capello non cadrà senza che Egli lo voglia... e son tutti contati... Se vivessimo un poco di queste cose, di vita intima!!... Ora se il Signore si occupa di un capello che non parla e serve a poco... Capello più, capello meno, poco importa- se fosse ancora un dente, là..., ma i capelli...

 

Vedete il Signore come ci vuol bene, ci dà le grazie per le grandi cose, ma anche per le minime. In comunità, molti vogliono farsi santi, ma pochi si fanno... perché? In ricreazione quella sorella vorrebbe dire una parola di pietà, ma non osa, e nessuno esce fuori... Possibile che nessuno abbia il coraggio di dire una parola? Capisco che non sempre si può parlare di cose di Dio, ma si dicano almeno cose utili. 1 santi sapevano sempre mettere nei loro discorsi qualche parola di spirito. S. Francesco alla signora che gli diceva: E’ un vero santo!, rispose: Questa è la mia intenzione, pregate perché mi faccia più santo! - Quando una sa bene una cosa dica: E’, roba del Signore; poteva farmi scema... Tutto è dono di Dio... Bisogna vivere di fede...

Ma torniamo a noi. Obbligo di farci sante e subito. E’ in questa casa che bisogna formarsi; son qui gli Angeli che lavorano a spargere grazie... son qui le grazie della formazione a vita religiosa e missionaría... In Africa ce ne sono delle altre, ma queste non più... Approfittatene e dite a voi stesse: devo farmi santa, gran santa, subito santa.

 

SR. EMILIA TEMPO

Motivi per cui dobbiamo farci sante. Tre sono i motivi: 1°) ilSignore lo vuole - Siate perfetti come il Padre mio che è nei cieli; 2°) le Costituzioni lo vogliono: il fine primario del nostro Istituto; 3°) il benessere nostro anche in questo mondo.

Dunque, se Dio esige la perfezione dai semplici cristiani, che cosa sarà dei religiosi? Tenetelo a mente, lo sapete già che dovete farvi sante, ma bisogna sempre pestare, sempre le stesse cose; non è necessario saperne tante cose, ma praticare quel che si sa.

Il fine primo dell'Istituto è la santificazione propria, poi quella degli infedeli. Non dobbiamo invertire: noi prima, gli altri poi. Non andiamo a sofisticare cosa faremo in Africa... ma adesso, cosa faccio?... mi faccio santa?... e prima di andare in Africa, mi farò santa... Chi non ha non può dare. E’ inutile che andiamo cercando, ma se non ci facciamo sante... Certo, quando saremo in Africa, il dare un battesimo, per questo basta l'intenzione ed è valido, ma quando si tratta di conversione... ci vuole santità.

Il nostro benessere: perché i santi erano i più furbi, essi erano sempre contenti; nessuna paura, nessun desiderio; che importa per oggi o per domani... E’ nostro interesse di farci sante ... non c'è il necessario? ebbene, un po' di penitenza; non c'è roba? ... quel che voglio?... Chi è santo è sempre contento. Vincenzo è sempre Vincenzo, lo sapete?... non un momento allegre, e un altro coi musu lungh. S. Teresa aveva poca salute eppure era sempre contenta. I santi lasciavano tutti i fastidi nel Cuore di Gesù.

 

Dobbiamo dunque farci sante, ma subito, subito... Vedete: chi non si fa santa subito, c'è pericolo che non si faccia più. La grazia di oggi non ci sarà più domani. Temo Gesù che passa (S. Agostino). E’ necessario per la nostra santificazione incominciare subito, scuoterci... 1') perché il Signore dà la grazia a chi la prende; 2') perché si dovrà rendere conto... Ma queste grazie si moltiplicano, ma di quelle moltipliche, neh... come i denari all'interesse che aumentano sempre il capitale...

 

Se lasciamo sfuggire la grazia, nostro Signore ce la darà, sì, ma alquanto più limitata. Perché qualche volta non abbiamo il coraggio per una .umiliazione, per compiere un atto di virtù, ecc.?... perché abbiamo una grazia limitata. Vedete che cosa vuol dire non lasciar sfuggire niente, nemmeno la minima parte?... Quando la SS. Trinità si raduna a consiglio, sapete, anche per un solo capello che debba cadere dal nostro capo, in Paradiso tutti si radunano a pregare, adorare e sì che' so.:. perché si faccia la volontà di Dio. E se il Signore si occupa di un capello, che cosa sarà di tutto il resto?... Dell'anima?...

In comunità tutti vogliono farsi santi, ma non tutti si fanno. Vedete, così bisogna vivere: vivere di fede... Dunque dobbiamo farci sante, e subito, e qui... qui abbiamo la grazia della formazione; è in questa casa che gli Angeli

lavorano a spargere grazie; in Africa ce ne saranno altre, ma queste non più.

Vedremo altre volte come si fa per tendere a questa santificazione; questi sono i motivi, vedremo poi i mezzi.

 

giuseppeallamano.consolata.org