23 settembre 1915
X. 37
Fervorini soliti in principio e nel penultimo giorno degli Esercizi Sp.
QUATTRO SORELLE
Ebbene, come va? - Bene Padre, Deo gratias! - Bene, sedete. Oh siete troppo strette, stiamo al largo più che si può; in Paradiso poi staremo vicini, vicinissimo a Gesù, nevvero?!
Ebbene a che punto siete dei vostri Esercizi? (Abbiamo fatto la meditazione sul peccato mortale, Padre). Ah, sì che brutta cosa il peccato, nevvero? Nella Scrittura si legge: fuggi dal peccato come dalla faccia del serpente. - Ma sicuro! Se noi fuggissimo il peccato, quanti mali di meno avremmo in questo misero mondo! Ma almeno... e per venire a noi, non parliamo tanto del peccato mortale, che speriamo non vi sia tra noi, ma non è vero che se fuggíssimo di più il peccato veniale, potremmo farci sante più in fretta? Tuttavia però, in questi giorni di Esercizi per la vostra vestizione è bene pensare e meditare anche sul serio il peccato mortale perché lo sapete, ve l'ho già detto quello che disse il predicatore degli Esercizi di S. Ignazio: dal peccato veniale al mortale v'è solo lo spazio di un foglio di carta; quindi è così facile cadere nel peccato grave quando non ci si cura del veniale. Sapete... Martin Lutero era un frate disgraziato perché superbo, e s'era preso assieme una suora... che pena nevvero fanno queste cose! pure bisogna dirle per nostro ammaestramento. Ebbene, una sera quella sua compagna guardava il cielo; chi sa com'era bello! e volgendosi al suo Martino già s' ciamava Martin chiel là [si chiamava Martino quello là] gli disse: « Guarda, Martino, che bel cielo! ». - « Sì è bello, rispose lui, ma non è più per noi... ».
Ma lasciamo stare tutti i commenti, veniamo al nostro punto. Vi pare che quegli infelicí si fossero ridotti in quelle condizioni in pochi giorni? No no, essi avevano poco a poco dimenticato che erano religiosi, che dovevano essere tutti per Dio solo, e non fecero più caso dei piccoli mancamenti e intanto... lo sapete, basta un piccolo foro in una nave, perché si riempia d'acqua e affondí...
Avete mai osservato l'acacia, sapete che pianta è nevvero? Forse tu, Anna Maria, la chiami la gasìa. Bene, avete mai osservato? Mi dicono che se non si toglie la radice ben bene, rimette dei nuovi germogli, magari a tanti metri di distanza dal luogo ove stava la pianta grossa; ma perché? pure, ho tolto perfin la radice... Sì sì, hai tolta la radice madre, ma... hai lasciato un piccolo filo di questa che si nascondeva più profondo; hai scavato tanto, sì sì, per fare un lavoro ben fatto, ma intanto non hai guardato bene fino al termine dell'opera.
Ah, diciamo sovente al Signore: noverim me [fa' che io mi conosca], perché vedete, non siamo più avanti nella via della perfezione perché non guardiamo, o meglio, non vogliamo guardare. Bisogna vedere la cagione, la causa delle nostre mancanze. Non basta andarci a confessare e dire: io mancai di carità con una sorella. Bisogna vedere: perché con quella sorella e non con un'altra? - Ma non so... - Forse perché essa è di un altro carattere? dice il confessore. - Sì, anche quello, ma non so... - Ma come non sai, rípiglia lui, è perché quella riesce meglio di te, ti pare che i superiori la stimino più di te, ti pare che sia amata più di te; insomma la radice della tua mancanza di carità è la gelosia.
Non vi pare? Ebbene in questi giorni andate giù giù e guardate senza compassione il fondo del vostro cuore; andate spesso da Gesù e ditegli: noverim me, Gesù, noverim me. Non spaventatevi delle distrazioni perché, ve l'ho già detto, la nostra povera testa è un vulcano e bisogna aver pazienza colla nostra anima.
Pregate ed esaminatevi con calma. Viviamo del momento presente, ed anche facendo l'esame, fosse pure per quelle che desiderassero fare la confessione generale, se non l'avessero mai fatta, non bisogna inquietarsi; anzi se qualcuna l'avesse già fatta, riprenda a far l'esame solo da quel tempo in qua; e poi un consiglio che vi do è questo: che facendo l'esame della vita passata, vi esaminiate non coi lumi che avete adesso, ma coi lumi e le intenzioni che avevate quando avete commessa la colpa.
Domani poi, è giorno dedicato alla Madonna della Mercede; pregatela molto che vi dia lo spirito vero della vostra vocazione; anche voi dovrete andare a liberare tante povere anime dalla schiavitù del demonio. Pregate, confidate e son certo che farete bene e passerete santamente questi giorni. Ecco io vi do la mia benedizione.