DEVOZIONE ALLO SPIRITO SANTO

23 maggio 1915

 

X. 27

Sulla novena dello Spirito Santo

Eccellenza. Si tratta di ricevere lo Spirito Santo in persona. San Massimo dice che la Festa di Pentecoste non è come quella di Natale, Pasqua ecc. nelle quali si rammenta un fatto antico, che però non si rinnova più; in questa ogni anno si rinnova la discesa dello Sp. S. se non visibilmente, invisibilmente in quanti sono ben disposti a riceverlo (V. P. Bruno p. 319).

E notate bene che lo Sp. S. non discende solamente co' suoi doni e frutti, ma personalmente Egli stesso. Come nella S. Comunione riceviamo Gesù colla sua divinità ed umanità, così riceveremo lo Spirito S., che essendo purissimo Spirito non sentiamo come la S. Ostia perché Gesù è anche uomo, ma è tutto Lui la terza Persona della SS. Trinità. Ed invece Gesù parlando della venuta dello Sp. S. dice sempre: Vi manderò lo Spirito S., riceverete lo Sp. S.: accipe Sp. S. ecc.

Necessità di prepararci: 1) pel comando di Gesù: praecepit eis... ne discederent. - 2) La ragione lo vuole. S. Tommaso dice: desiderium quodammodo luit desiderantem ad susceptionem desiderati aptum e paratum. - 3) Lo esige il nostro bisogno. S. Agostino: quod est anima corpori, est Spiritus Sanctus animae (V. Siniscalchi p. 22).

Mezzi: carità vicendevole: unanimiter; - orazione: pers. in orat.; Div. alla Madonna: cum Maria M.

 

X. 28

Pentecoste

Lo Spirito Santo venendo in noi in questo giorno, ci porta anche in proporzione delle nostre disposizioni i suoi sette doni, e ci nutrisce di dodici frutti. Lasciando di parlarvi dei doni che ben conoscete, tratteniamoci brevemente dei frutti dello Spirito Santo. S. Paolo scrivendo ai Galati dice: Fructus autem Spíritus Sancti est charitas, gaudium, pax, patientia, benignitas, longanimitas, mansuetudo, fides, modestia, continentia, castitas. - S. Tommaso: dicuntur fructus in quantum mentem sincera dilectione reficiunt: quia habent in se suavítatem et dulcedinem. E S. Anselmo: ex bona arbore sicut optimi fructus prodeunt ut refectionem perpetuae saturitatis praebeant electis. (V. Sini- scalchi).

 

 

SR. FERDINANDA GATTI

Quando si riceve lo Spirito Santo è come far la Comunione' cioè ricevere Lui in persona con i suoi doni ed i suoi frutti. Come si riceve

Gesù nella Comunione, così si riceve proprio la terza persona della SS. Trinità. Lo Spirito Santo entrando in un'aníma le porta i suoi doni e la rallegra coi suoi frutti. « I frutti dello Spirito Santo, dice S. Anselmo, sono come i frutti di un buon albero; gustandoli si rimane satollati ». Essi infatti contengono in sé la santità e la dolcezza e ci ristorano.

 

Noi se vogliamo fare un fioretto gradito al Signore, non dobbiamo parlare e pensare alla guerra. Che vale spaventarsi? Si prega, si fa quel che si può e poi ci si mette nelle mani di Dio. Che cosa ci importa pensare alla guerra? non possiamo togliere un briciolo ... ; certa gente piange, piange e non fa niente. Mosè per salvare gli Israeliti non si metteva mica a piangere e piangere, ma pregava.

Quando c'è più testa che cuore allora si prendono i mezzi opportuni, mentre se una persona nel dolore non sa rendersi forte, ragionare che le lacrime a poco servono, ma bisogna agire, si lascia abbattere e non è più capace a nulla.

 

Pregate e sacrificatevi per la guerra; vi raccomando principalmente il sacrificio della curiosità, di nulla voler sapere di quanto accade in questi tempi così infausti. Il Signore quanto vi ricompenserà per tale rinunzia! - Fate di tutto per non ostacolare la grazia della pace o della minor gravità della guerra.

giuseppeallamano.consolata.org