COMBATTERE L'INVIDIA

18 aprile 1915

 

X. 23-24

L'invidia è un vizio comunissimo, eppure molti se ne stimano esenti. Come l'avaro che non si persuade di esserlo, mentre quanti lo circondano lo riconoscono per tale. Un predicatore annunziava l'argomento della predica; al nome di avarizia un tale disse a se stesso: la predica stassera non fa per me, si aggiusta il pastrano e si pone a dormire. Tutti in chiesa invece rivolgevano gli occhi a lui, che più ne abbisognava. Cosi dell'invidíoso.

L'invidia, dice S. Gregorio è seconda figlia della superbia: prima superbiae soboles inanis est gloria, quae mox invidia gignit (V. Cbai- gnon, Il Sac. Sant. vol. I).

 

Come della superbia tutti abbiamo col peccato originale contratto la concupiscenza dell'invidia, solo che non subito ed in tutti si fa sentire la tentazione. Da giovane questa si sente di più in chi primeggia per ingegno in rapporto ai compagni pure distinti, e non in chi si sente chiaro di non potere competere. Così più coi compagni di corso che coi più in avanti o indietro. Ma aspettate che i Superiori vi pongano in qualche ufflzio, e più aspettate in Missione, e vedrete come l'invidia si farà sentire, quando vi parrà, e sarà vero che taluni siano anteposti a voi, voi lasciati indietro o cambiati da un bel posto per cederlo ad altri, allora vedrete che anche voi, e tutti vi sentirete la tentazione di gelosia. Così succede purtroppo nelle parrocchie di questi paesi (V. Dubois: Guida del Sem.). Per prevenirci contro vizio così funesto a noi, alla carità fraterna ed al vero zelo, persuadiamoci fin d'ora di avere questa cattiva inclinazione e per tempo abboriamola e tronchiamola nelle sue radici.

L'invidia secondo S. Tommaso: est tristitia de bono proximi, prout malum aestimatur, et diminutivum proprii boni (Summa II-II, q. 36). Il desiderare il bene che hanno gli altri e noi non abbiamo, senza. voler toglierlo agli altri non è invidia, ma zelo, come dice San Tommaso, se si tratta di beni spirituali, e risponde all'aemulamini charismata meliora dell'Apostolo. Così faceva S. Antonio visitando i romiti del deserto; e lo dobbiamo fare noi nei nostri compagni, procurando di imitare le virtù che ammiriamo in essi: la modestia, la carità ecc.

 

L'invidia secondo i diversi oggetti, è di quattro specie: 1) bonorum exteriorum, puta corporis et fortunae; - 2) bonorum intellectus; - 3) bonorum virtutis; - 4) caritatis et gratiarum gratuitarum (V. Busaeo = Med.). Quest'ultima è peccato contro lo Spirito Santo perché, dice S. Tommaso, homo quodammodo Spiritui Sancto invidet, qui in suis operibus glorificatur.

Principalmente, soggiunge S. Tommaso, de illis homines invident, in quibus est gloria, et in quibus bomines amant bonorari et in opinione esse.

S. Tommaso: est invidia directe contra proximi ditectionem, et charítati proximi directe adversatur.

Vediamo la storia dell'invidia. Invidia diaboli mors intravit in mundum (Sap.). Abelem occidit invidia, fratres Joseph armavit, Daníelem in lacum leonis misit. Caput nostrum Cruci afflxit (Chaignon). I Faríseí: ecce totus mundus post eum abit; - E Pilato: sciebat quod per invidiam tradidissent eum. E così la storia della Chiesa da Ario a Lutero ecc.

 

Questo vizio non tocca solamente i cattivi, ma anche i buoni, enelle cose buone. Gli Apostoli alla vigilia della Passione: facta est contentio inter eos, quis eorum videretur esse major. E S. Paolo: quidam propter invidiam et contentionem Christum annuntiant; e già prima Core Datan et Abiron in riguardo a Mosè. Conchiude S. Ambrogío: si invidia etiam sanctos adussit, quanto magis cavendum est, ne inflammet peccatores, come siamo noi (De S. Joseph).

 

 

SR. FERDINANDA GATTI

Dirò che siete tutte invidiose, come un giorno vi ho detto che siete tutte superbe. Non è tanto facile persuaderci che siamo invidíose, ma se andiamo a vedere in fondo in fondo, la troviamo codesta pianta. Fin da piccoli, quando vedevamo una preferenza fatta ad un fratellino o ad una sorellina, che cosa ci faceva soffrire se non l'invidia? L'invidia è figlia della superbia. Non par che l'abbiamo, ma quando una compagna riesce bene in qualche cosa, l'invidia subito viene fuori e dice: Lo fa per farsi vedere, vedremo se sarà poi proprio come dimostra.

 

Vi parlo in modo particolare per l'avvenire, quando cioè sarete in Africa; qui non avete ancora molte occasioni, ma laggiù la mala pianta se non è stata sradicata, facilmente spunterà.

Poniamo il caso di due suore: una messa ad attendere alla cucina e l'altra impiegata in visite ai villaggi; la prima fa figura di essere contenta, ma poi in fondo, se è invidiosa, così dirà: Quella là è ai villaggi... '- frase che sottintende molte cose.

 

L'invidia è tristezza del bene degli altri in quanto ci pare diminuisca il nostro.

L'invidia avviene più particolarmente tra compagni e compagni. Se la Superiora per esempio fa un sorriso più ad una compagna che a noi, oh! si sente subito. Caino uccise Abele per invidia. Gli Apostoli alla vigilia della morte di N. S. Gesù disputavano per vedere chi dovesse essere il primo.

Quando c'è la superbia, c'è la gelosia e l'invidia. Voi l'avete tutte questa mala pianta: tagliatela.

Si invidiano i beni del corpo, della sanità, della fortuna, dell'intelletto, dello spirito e delle grazie straordinarie. Sì, perfino i doni spirituali sono oggetto di invidia. Però non è più invidia ma santa emulazione quando si desidererebbe avere quello che ha di bene una compagna; l'invidia avviene quando ci rattristiamo perché una persona ha un bene che non abbiamo e sembra oscuri quanto possediamo noi stesse. Possiamo essere tutti grandi santi senza togliere nulla alle altre. Quando non si gode del bene altrui, si soffre; e ci si compiace del suo male. Siamo egoisti e con un po' d'esame di coscienza la troveremo in tutta la nostra vita codesta invidia. Non mi pare di essere invidiosa - dirà qualcuna. State all'erta, che non tarderà a sopravvenirle la tentazione. L'invidioso non vuole convincersi di essere tale.

 

Voi che siete qui, preparandovi alla futura vita di missione state ben attente, ed allorché vedete una compagna più avanti di voi che fa bella figura, date subito caccia al sentimento d'invidia che sentite nascere nel cuore. Bisogna sentire degli altri come di noi medesimi.

giuseppeallamano.consolata.org