DEDICAZIONE DELLE CHIESE

12 novembre 1916

 

XII. 20-22

Chi entra oggi nel nostro Santuario vede 12 candele accese nei pilastri sopra le 12 Croci di marmo sparse nella chiesa. Esse sígnificano i 12 Apostoli che predicando N.S. Gesù Cristo raccolsero come tante pietre i fedeli che costituiscono la Chiesa discente. Oggi la S. Chiesa ci fa solennemente con ottava l'anniversario della dedicazione delle chiese consecrate in tutta la Diocesi, eccetto la Metropolitana; che ha altro giorno proprio. Dei templí dedicati a Dio, altri sono chiese propriamente dette, che servono al pubblico; altre solamente cappelle ed oratorii pubblici, che non sono pel pubblico, ma per Istítuti, Ospedali ecc. Orbene mentre queste e quelle devono essere benedette per servire al Culto divino, varie più insigni, perché Santuarii o Parrocchie vengono solennemente consecrate dal Vescovo (V. A Carpo B. L. e De Herdt).

 

Il nostro Santuario da tanti secoli esistente fu consecrato solamente in occasione delle Feste Centenarie del 1904, dopo i grandiosi restauri. Era bello assistere alla solenne funzione che durò parecchie ore. Sin dalla vigilia digiunarono il Vescovo... (A Carpo l.c. p. 157- 165).

L'uso di consecrare i templi, gli altari, i vasi sacri ed ì Sacerdoti venne da Dio, il quale prescrisse a Mosè i riti tutti attorno al Tabernacolo. Salomone con solennità di 14 giorni celebrò la dedícazione del Tempio, e Dio vi discese a prenderne possesso ... La S. Chiesa non poté nei primi secoli per le persecuzioni costruire Chiese pubbliche; ma data la pace da Costantino, colla cooperazione di lui eresse le Basiliche del Salvatore e dei SS. Ap. Pietro e Paolo; e Papa Silvestro le consecrò solennemente. Volle poi la S. Chiesa, che come già presso gli Ebrei si ricordassero tali consecrazioni ogni anno con rito di 1°" classe con ottava. N.S.G.C. come si legge nel Vangelo intervenne alle Encaenia in Gerusalemme, cioè all'anníversario della dedicazione del tempio ricostruito da Zorobabele.

 

Parliamo dei motivi per cui si benedicono o consacrano le chiese e le cappelle. Il Durando (Rationale D. 0.) ne enumera cinque: 1) ut diabolus, ejusque potestas penitus expellatur; 2) Ut ad eas con- fugíentes salventur (asilo, rifugio); 3) Ut ibi orationes exaudiantur (più facilmente); 4) Ut ibi laudes solvantur; 5) Ut ibi Sacramenta administrentur.

 

Veniamo ai nostri doveri verso questi luoghi consecrati o benedetti. Li riduco a tre principali: 1) Tenerli in splendore od almeno con mondezza, sicché ogni sacerdote possa nel suo potere recitare con verità le parole del Lavabo: Dilexi decorem domus tuae, et locum habitationis gloriae tuae. Gli ori ed i marmi più preziosi dovrebbero impiegarsi nelle chiese, e imitano Giuda coloro che stimano spreco il lusso delle chiese, come del nostro santuario... Per noi poveri missionarii il Signore si contenta della mondezza ed ordine delle nostre cappelle: povero volontario con poveri. Ma facciamo di tenerlo meglio col 2° dovere; - 2) Divozione interna ed esterna, come dice la Secreta della S. Messa: Ut plena atque perfecta corporis et animae devotione placeamus.

Quanto si manca in ciò dai cristiani ed anche dai Sacerdoti e Religiosi. Come fa male vedere nelle nostre chiese entrare tanti, i quali senza riflettere alla santità del luogo, e per prima cosa cercare del SS. Sacramento, girare curiosi qua e là senza un sospiro a Gesù! - 3) Desiderio di accorrere alla Chiesa e trovare le nostre delizie nello starvi. Quam dilecta tabernacula tua... deficit anima mea in atriis tuis; questi sentimenti del salmista molto più convengono ai cristiani, pei quali nelle Chiese si trova vivo e vero N.S.G. Cristo...

Conchiudo: Gesù due volte parve dimenticare il suo spirito di mansuetudine, in principio ed in fine della Sua predicazione, e fu coi profanatori del tempio... Nolite facere... domum negotiationis. - Pavete ad Sanctuarium meum: Ego Dominus; - Locus iste sanctus in quo orat Sacerdos. Domus mea, domus orationis vocabitur...

 

 

QUATTRO SORELLE

(Dopo aver preso sul tavolo un quaderno e visto che vi erano sunti di nozioni varie:) State attente a non scrivere molto... perché quando io ero studente, scrivevo, scrivevo e poi tutti quei sunti non sono serviti che per dare l'esame, per altro niente. Più che scrivere, bisogna stare attente, perché scrivendo non si può afferrar bene tutta la spiegazione. Non bisogna, per esempio, scrivere tutta una predica, ma prendere qualche punto, quello che ci fa più impressione. In teologia io avevo un trattato... Il professore lo spiegava in altra maniera, il ripetitore ancora diverso, e così si doveva studiare in tre modi, ma alla fine non rimase che il trattato. Prendete dei buoni pensieri, ma poi non tutto, non tutto...

 

Bene, se oggi andaste alla Consolata, vedreste una cosa particolare, cioè dodici candele accese ai pilastri e sotto quelle candele c'è la croce di marmo Che è questo? E’ l'anniversario della consacrazione. Le chiese o si consacrano o si benedicono. Si consacrano quelle di prima classe, le altre si benedicono. Per essere chiamata chiesa bisogna che non dipenda da altra chiesa e sia pubblica; gli altri poi sono oratori pubblici o cappelle. Le chiese poi non sono tutte consacrate, ma solo qualcuna particolare. Il Duomo era consacrato e la Consolata lo fu solo nel 1904.

 

La Chiesa per questo fa delle funzioni solenni e straordinarie. Alla sera il Vescovo e quelli che domandano la consacrazione digiunano, poi si passa tutta la notte in preghiera dinanzi alle reliquie che si debbono poi mettere sull'Altare. Al mattino si chiude la porta, e il Vescovo col clero fa tre giri intorno alla chiesa e ogni volta batte alla porta dicendo: Attollite portas princípes vestras et elevamini portae aeternales [Alzate, o principi, le vostre porte, elevatevi porte secolari]; e il diacono di dentro risponde: Quis est iste [chi è costui]?... E’, una funzione bellissima in tutti i particolari, ma troppo lunga a raccontarvi. I tre giri sono in onore della SS. Trinità alla quale viene consacrata la chiesa. Entrando poi ci sono già le dodici candele accese che rappresentano gli Apostoli che colla loro predicazione hanno attirato i fedeli che sono raffigurati nelle pietre che compongono la chiesa.

 

Entrati, si prega e si canta, e vi è questo particolare: sul pavimento si mette della cenere e, col bastone, il Vescovo fa in forma di croce l'alfabeto greco e latino e quello vuol dire che la Chiesa è formata dai Giudei e dai Gentili che fanno una cosa sola. I Giudei sono rappresentati nel greco, i Gentili nel latino. Terminato questo si va a consacrare con crisma tutte quelle croci, ed è proprio il Vescovo che sale su una scaletta fin lassù. Poi consacra l'altare che non è solo una piccola pietra, ma la mensa intiera è tutta consacrata... Ma la- sciamo stare e veniamo a questo, che quando si fa una consacrazione si fa una funzione bellissima e tutti gli anni si fa l'anniversario, doppio di prima classe con ottava.

 

Perché tanta solennità per questa dedicazione?... E’ cominciato dall’Antico Testamento. Mosè ebbe da Dio tutto il disegno per il tabernacolo. Dopo, quando si fece il tempio, si fecero quattordici giorni di festa e sacrifici ed il Signore per far vedere quanto gradisse, fece scendere una nebbia, ed un fuoco venne dal cielo a consumare i sacrifici... Dopo, quando fu distrutto e riedificato, si faceva sempre questa commemorazione e nel Vangelo ancora si legge che N. Signore andava alla dedicazione del tempio.

Fra le prime chiese consacrate vi sono S. Giovanni in Laterano e S. Pietro e Paolo consacrate da Papa S. Silvestro.

 

Perché si consacrano o si benedicono le chiese e le cappelle? I motivi principali sono cinque: l' perché il diavolo ed il suo potere periscano: pereant; 2' perché quelli che vanno in chiesa salventur: siano salvi' (diritto di asilo anticamente); 3’ perché è il luogo dove più particolarmente sono ascoltate le nostre preghiere; 4° perché è il luogo dove si loda il Signore; 5' perché quivi si amministrano i principali sacramenti.

 

Per questi cinque motivi è casa di Dio. Locus iste sanctus est - Domum tuam decet sanctitudo, Domine... [questo luogo è santo - alla tua casa si addice la santità, o Signore].

Il nostro dovere qual è? lo Bisogna procurare che la casa di Dio sia pulita, splendente; si capisce, siete povere missionarie, naturalmente non potrete avere ricchezze, ma che sia pulita, roba anche tacunà [rattoppata], ma non stracciata. Per esempio, alla Consolata che si può, che i Torinesi pagano, si fa quanto si può; ci sono dei marmi fini e preziosi: marmo nero d'Africa e dove? sotto i piedi del sacerdote. Se potessimo anche tutto oro... Quelli che hanno paura di spendere troppo, sono come Giuda... Ah!... Consolata ce n'è una sola!... .e per N. Signore non si fa mai troppo. Gesù lo disse: I poveri li avrete sempre con voi... Dunque, tutto va relativo. Là ci sono i Torinesi che ci pensano; qui il Signore si è messo povero coi poveri... ma pulizia. Vedete, è vostro dovere che ciascuna sia interessata, che chiunque entrando là, resti ammirato per la lindezza.

Il 2' dovere lo ricaviamo dall'Oremus che dissi: procuriamo di piacere al Signore colla piena e perfetta devozione di corpo e di anima...

3’ Andare volentieri, andare presto in chiesa, e non trovare lungo il tempo, ma sospirare il momento e non dire: Oh, per andare lassù, ci son tutte quelle scale... Quam dilecta tabernacula tua, Domine... Deficit anima mea in atriis tuis! [Quanto mi sono care le tue tende, Signore! Anela l'anima mia verso la tua casa]. La chiesa si chiama: Domus orationis, Domus Dei et porta coeli [casa di preghiera, casa di Dio e porta del cielo]. N. Signore castiga molto la profanazione delle chiese... Lui, mite e paziente, due volte perdette, direi quasi, la pazienza; non la perdette, ma l'ha fatto apposta per farci vedere quanto lo disgusti la mancanza di rispetto in questo luogo...

 

La solennità di quest'oggi mi ha portato a parlare così... In chiesa dobbiamo investirci della presenza di Dio... Oh, come mi è rincresciuto di dover togliere la Consolatina! E non ho mai più avuto coraggio di passar di là. Bisogna far come si può... Purché quella benedizione continui a chi ha comperato... Ogni cappella è palazzo di Dio, del re. Locus iste sanctus est... Oh, Signore, ho amato il decoro della tua casa!

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org