MADONNA DELLA MERCEDE

24 settembre 1916

 

 

QUATTRO SORELLE

(Trae fuori un fascio di lettere e poi esclama:) Quando arrivano delle lettere sto settimane e settimane senza finir di leggerle! ... (Guarda una lettera contenente dei francobolli e, sorridendo, soggiunge: ) Mandano dei francobolli... credono farci ricchi con i francobolli! (Prende alcune lettere) Qui ve n'è una per te (si volge ad una suora che ha un fratello missionario); qui un'altra per voi (rivolgendosi a tutte): è di sr. Caterina; poi, eccone un'altra di sr. Lucia ed un'altra di sr. Paolina... Le leggerete, e così vi sarà dato di vivere un momento nell'Africa.

 

Un pensiero sulla festa di quest'oggi: è la Madonna della Mercede. Che cos'è questa festa? Sapete come nacque?... Poiché ci tocca da vicino qualche parola al riguardo bisogna dirla. Madonna della Mercede è il titolo di una Congregazione istituita da due Santi e da un re. Quando la Spagna era in mano ai Turchi, molti cristiani venivano messi in schiavitù. Poiché il dominio e la prepotenza di questi musulmani erano tanto grandi, un Santo, di nome Pietro Nolasco. pregò N. Signore e la Madonna affinché avessero pietà dei poveri cristiani caduti in potere dei Turchi ed in pericolo di perdere la fede. Dovete sapere che venivano ritenuti schiavi i cristiani che si mantenevano fedeli alla religione, altrimenti si lasciavano in libertà. Un giorno al nostro Santo apparve tutta allegra la Madonna e gli disse che avrebbe desiderato che egli istituisse una congregazione per la liberazione degli schiavi. S. Pietro, scomparsa la visione, andò a confessarsi e comunicò il fatto al confessore che era S. Raimondo; questi, stupito, disse come anch'egli aveva avuta la medesima visione. Stavano i due santi assieme, allorché arrivò il re Giacomo d'Aragona il quale, saputo il fatto, si pose a concertare per mettere in esecuzione il desiderio della Madonna. Così sorse la Congregazione di Nostra Signora della Mercede. In questa congregazione si faceva un quarto voto: di rimanere in schiavitù quando fosse necessario riscattare uno schiavo e non si avessero denari per far ciò.

 

Voi direte che adesso non c'è più questa schiavitù; purtroppo, si fa più nascostamente, ma c'è ancora. I maomettani hanno per norma di combattere i cristiani e, se li prendono, li sottopongono a schiavitù se non rinnegano la fede e, in caso di apostasia, li lasciano in libertà.

 

La Congregazione della Madonna della Mercede presentemente è quasi scomparsa; un po' di festa qui a Torino si fa alla Crocetta ove anticamente risiedevano tali frati.

 

Dunque, siamo sicuri che redimendo gli schiavi dalla cattività dell'uomo, ed aggiungiamo da quella del demonio, facciamo tanto piacere alla Madonna... Dovremmo avere per voto di servire alle Missioni anche a pena della morte. Dovremmo essere contente di morire sulla breccia... Quando farete i voti (si rivolge alle quattro novizie che stanno in questi giorni preparandosi per pronunciare i S. Voti) ricordatevi che in mezzo ai tre voti c'è pure questo quarto voto... Pregate la Madonna sotto il titolo della Mercede. Se qualcuno in Torino deve pensare alla Madonna della Mercede, siamo noi; e mi pare che la Madonna sia contenta che noi la festeggiamo sotto questo titolo. E col tempo ricorderemo poi di più questa festa... Guarderemo quindi di aver lo stesso spirito che possedevano i santi religiosi di Nostra Signora della Mercede.

 

A proposito di Africa, si aperse un quinto ospedale verso il Kilimangiaro, e per infermiere si scelsero sr. Cecilia e sr. Paolina. Pregate che cessi questa guerra, sì che il mare sia sicuro, perché se andate giù in mezzo ai pesci... e allora... la Missione? Non possiamo poi più redimere nessuno...

 

Aggiungo ancora una parola riguardo a quanto disse il Card. Cagliero nella sua visita. Lo vidi l'altro giorno in mezzo a tante figlie che faceva il cacciatore di vocazioni. Io però dirò qualche cosa ancora riguardo a quel suo benedetto fare, fare. S. Vincenzo de' Paolí proibì alle sue suore di far propaganda. La propaganda si fa coll'esempio: io voglio che la gente corra dietro all'odore delle vostre virtù. Se siete sciolte, svelte, state sicure che attirerete delle giovani a farsi suore. Se invece vi si vede solo così così, le persone dicono: Ma io non voglio andare nelle suore che sono sgnacà [impacciate].

Qualche volta è l'abito che attira, ma maggiormente il contegno, quel contegno che fa dalle giovani esclamare: Ma io voglio farmi suora di quelle là. Basta certe volte un segno, un modo di fare per alienare una persona dal venire a noi. Lo scopo vostro non è di chimare di qua e di là, come fanno i Salesiani; no, noi non andiamo a cercare le postulanti per Torino, ma le vocazioni le otterremo anzi- tutto colla preghiera e poi col buon esempio. In certi paesi non esce mai né un prete, né una suora; arriva poi un curato, un vice-curato di buona volontà e di buon spirito, ed ecco il paese diventa un semenzaio di religiosi. Al tempo che io ero chierico ero il solo proveniente da Castelnuovo, tanto ch'io dicevo: Ma nel paese del Ven. Don Bosco, di Don Cafasso, devo essere ora il solo chierico? Vedete, vi era un buon parroco, già vecchio il quale studiava solo sempre, non m'invitava mai in parrocchia come generalmente si fa coi chíerici, ed i ragazzi che frequentavano la parrocchia si trovavano in mano ai sacrestaní. Dopo di lui venne Mons. Rossi, ogni cosa cambiò; egli voleva sempre i chierici in parrocchia ecc. sì che, non molte, ma vocazioni ne sorsero alcune.

 

Concludiamo: io non voglio che crediate ed andiate a dire che solo qui, in questo Istituto, si può salvarsi. Quando sentite che qualcuna vuole andare, per esempio, nelle Suore di Carità, ditele: Bene, brava, va' pur là; senza aggiungere: Vieni qui. Non bisogna essere esclusivisti. Va bene aver stima del nostro Istituto, ma poi che crediamo di essere solo noi!!! E se venisse qualcuna a domandare sulla scelta della congregazione ove entrare, fatele vedere, non solo il nostro Istituto, ma pure altri posti, come le Carmelitane, le Cappuccíne, le Giuseppine ecc. Bisogna sempre pregare che vengano persone che si formino più di noi. Facciamo il nostro dovere bene, bene, e poi non abbiamo bisogno di girare

Torino. Un profumo fino fino si spande dappertutto... Ma adesso basta.

 

Ricordatevi della festa di quest'oggi, festa che col tempo ricorderemo poi di più. Pregate la Madonna della Mercede che ci aiuti, e come ha suscitato e dato tante grazie a quei religiosi, dia a noi le virtù necessarie per formarci sante missionarie.

 

SR. EMILIA TEMPO

(Nel tempo degli Esercizi per la nostra professione) Dovremmo aver per voto di servire alle missioni anche a pena della morte. Dovremmo essere contente di morire sulla breccia... Nel fare i voti (volgendosi a noi quattro), ricordatevi che in mezzo ai tre voti c'è pure questo quarto voto.

giuseppeallamano.consolata.org