S.BERNARDO

20 agosto 1916

 

XII. 4

Oggi è la festa di S. Bernardo, dottore della S. Chiesa. Questo Santo (Chaígnon, esordio della medít.). Egli può essere nostro modello, perché uni in sé la vita interiore e l'esteriore, quindi fu un vero Apostolo. Monaco adempi tutte le parti della vita contemplativa; come ristoratore della Chiesa spiegò un'attivítà straordinaria pel bene della Cristianità. Consideriamo alcune delle virtù del Santo, in particolare l'unione con Dio, lo spirito di mortificazione e la sua umiltà.

1. Dice di lui il Breviario: Contemplationi sic addictus erat, ut vix sensibus, nisí ad officia pietatis, uteretur. E’ questa una solenne attestazione della Chiesa. Costretto ad uscire dall'eremo per ubbidienza al Papa esclamava: Tristis est anima mea usque dum redeam. E nel mondo: Ubique solus erat. Noi come per poco ci dissipiamo e ci lasciamo assorbire dalle cose esterne! Facciamo in noi l'abito del raccoglímento, per cui in ogni nostra opera ci sia Dio, facendola alla presenza di Dio e per Dio solo.

2. La mortificazione fu come la seconda vita del Santo. Di delicata costituzione, con forte volontà si adattò ai lavori manuali del Monastero, zappare, portar legna ecc. Nel riposo e nel cibo andò tanto oltre di mortificazione da averne guasta la sanità, e dolersi più tardi della indiscrezione avuta. Posto in cura d'un medico irragionevole, ne subì per un anno tutti i capricci con tranquillità. La Chiesa dice: quoties sumendus esset cibus, toties torinentum subire videretur (Brev.). Tutti sappiamo la sua indifferenza al cibo e bevanda, per cui bevette olio per acqua... E noi come stiamo in materia di mortificazione corporale?

3. L'umiltà di S. Bernardo fu tale da rifiutare tutti gli onori, gli Arcivescovadi di Milano e Genova, tante dimostrazioni che i popoli accorrevano a dargli. Dolente esclamava: Ego quadam chimaera mei saeculi... Non sum talis, qualis putor et dicor.

Ripieno di santa umiltà, desiderava: tam vilis et abiectus vir appaream, quatenus pudeat eos talem ita laudasse. Ciò che avvenne specialmente dopo l'esito infausto delle Crociate. (Storia). E quando un suo monaco da lui amato e confidente come segretario lo tradì, e ne sparse i segreti... Egli solo afflitto del male, stette in silenzio... (V. Vita Ratísbonne e Repertorio). Su questo fatto l'annualísta di Cistercio fa tre osservazioni che servono anche per noi (Ivi p. 200).5-6

 

QUATTRO SORELLE

Domani qualcuna andrà a Rivoli... Tutti vanno in campagna, e chi non può andare tiene le imposte chiuse per non essere disturbato... Là, in quella casa della Provvidenza farete vita santa. Suor Barberina la metto a capo e per otto giorni dovete rispettarla ed ubbidirla come vera Superiora.

Quali sono le qualità dell'ubbidienza? Anzitutto dev'essere universale. Ubbidire ai santoni è comodo, ma a chiunque sia messo lì... Si batte sempre lì: ubbidire a tutti quelli che hanno autorità di comandare; ubbidire prontamente, ciecamente, allegramente ecc. Adesso veniamo alla pratica... Se vi mettessi tutte a comandare, sì che in seguito sareste ubbidienti! Passerete là otto giorni.

 

Alle "Vedove e Nubili» sta scritto sulla porta: Ozio cristiano. Come può essere che ci sia un vizio così brutto chiamato cristiano? Vedete: in quel senso vuol dire riposo cristiano, non ozio vero... Anche voi farete così. Intanto domani mattina farete un pellegrinaggio alla Chantal (alla Visitazione)...

Ma oggi non è su questo che voglio intrattenervi, ma voglio parlarvi del grande S. Bernardo del quale celebriamo la festa. E’ nato nello stesso paese della Chantal; è questo un Santo che mi piace... Era un bel giovane, ricco e nobile... Per vincere una cattiva tentazione si era gettato in uno stagno di acqua gelata, e se non fossero andati a toglierlo, vi moriva... A ventun anni andò nel deserto dove vi erano i monaci di Cistercio e si fece religioso. Mentre andava via incontrò sulla porta un fratellino e gli disse: Io vado e lascio tutti i beni a te. Come?, rispose il piccolino, a te i beni del Paradiso ed a me solo quelli della terra? no no! e lo seguì. Là, come in tutte le comunità anche sante, dovette sopportare peripezie...

 

Le virtù che noi dobbiamo imitare in questo Santo sono:

l° - Unione con Dio. Era così addetto alla contemplazione, che appena si serviva dei sensi per fare i suoi doveri... e aveva da fare, sapete! Diceva lui: Io sono come la chimera di questo secolo... Ma sebbene girasse il mondo per ubbidienza, pure in mezzo a tutti i rumori e le divagazioni della vita esterna era unito a Dio. Quando doveva uscire dal Monastero diceva: L'anima mia è triste finché non ritorni a questo luogo di pace. E così faceva molto bene perché aveva sempre Gesù con sé, era sempre unito a Dio.

2° - Mortificazione. Non sapeva che cosa mangiava o che cosa beveva e in punto di morte domandava perdono al suo corpo per averlo così maltrattato. Tutte le volte che doveva prendere cibo era per lui come subire un tormento. Una volta bevette dell'olio, credendo fosse acqua. Stette un anno ammalato e fu sotto un medico che lo curava male, ma non si lamentò mai.

3° - Ubbidienza; ne aveva molta e specialmente al Papa che era un antico suo discepolo.

4° - Umiltà. Rifiutò tutti gli onori. E diceva: Non sono tale quale mi vogliono fare e mi dicono... sono una maschera. E domandava al Signore che lo facesse apparire così vile e così abbietto agli occhi di tutti, che gli altri fossero vergognati d'averlo lodato. Quando mandato dal Papa andò ad eccitare il mondo ad una Crociata la quale andò male, dovette subire molte umiliazioni perché tutti andarono e si sollevarono contro di lui; ma egli se ne stava tranquillo perché aveva fatto l'ubbidienza. Dovette ancora soffrire per vari altri motivi e per causa del suo segretario...

L'autore della vita fa questa considerazione che va bene per noi: Una comunità santa non esime dalle tentazioni e dalle debolezze coloro che vi appartengono. La regolarità delle cose esteriori non prova sempre la conformità degli spiriti e l'accordo delle volontà. Il luogo santo non santifica l'uomo se questi non aspira egli stesso alla santità e non volge egli stesso tutte le sue azioni per acquistare questa santità. Era un gran santo, ma ebbe molto a soffrire internamente ed esternamente... Seppe unire in sé le due vite di Marta e di Maria come dovete e voglio facciate voi...

Vivete in Dio e niente vi potrà distrarre qualunque sia l'occupazione alla quale dovete attendere.

 

 

SR. EMILIA TEMPO

S. Bernardo. Le virtù caratteristiche di questo Santo erano:

1° - Unione con Dio - eppure dovette sempre essere fuori; girò mezzo mondo, sì che diceva: Mi son fatto monaco per stare in monastero, ma l’ubbídienza vuole così. Diceva che quando usciva l'anima sua si rattristava, finché rientrava. Eppure fuori faceva tutto bene ugualmente. Facciamoci anche noi una celletta portatile.

2° - Morfificazione - si gettò nell'acqua gelata per vincere una tentazione. Mangiava per necessità, e voi non imitatelo in questo, poiché in punto di morte ebbe a domandar perdono al suo corpo di averlo troppo imprudentemente maltrattato; ma non consiste nel mangiare o no, ma nel farlo con indifferenza. Egli non sapeva quel che mangiava o beveva e una volta che bevve dell'olio invece di acqua, non se ne accorse.

- Umiltà - poiché tutti lo lodavano egli diceva: Fa' o Signore che tutti mi conoscano come son vile e abbiano a vergognarsi di avermi lodato.

 

L'autore della sua vita poi scrive, perché benché la sua comunità fosse santa, vi furono anche dei cattivi:

1° - Nessuna comunità, anche santa, esime i membri dalle tentazioni se essi non le combattono.

2° - La regolarità delle pratiche esteriori non prova sempre la conformità degli spiriti e l'accordo delle volontà.

3° - I luoghi santi non santificano gli uomini se questi non desiderano la santità e non si mettono a fare il possibile per santificarsi.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org