ASSUNZIONE DI MARIA SS.

13 agosto 1916

 

XII. 4

S. Francesco di Sales ritornando dal fare la predica dell'Assunta scriveva: io vorrei bene aver parlato più santamente e affettuosamente della nostra santa e gloriosa Signora. Io la supplico a volermi perdonare (S. F. proposto 320). Che dovremo, che dovrò dire io? Parliamo sempre volentieri della cara Madre. La solennità dell'Assunzione è la prima... (v. anno 1915, quad. X). Per nostra maggior utilità consíderiamo quali cose rendettero così dolce e santa la morte della SS. Vergine (V. S. Alfonso GI. di Maria Disc. 7). Le tre cose che rendono amara la morte: 1) l'attacco alla terra, cioè ai parenti, alla roba ed agli onori; 2) il rimorso dei peccati ... ; 3) l'incertezza della salute. (Commento). Fatto di S. Stanislao (Ivi in fine). L Staccarsi dai parenti, quando vogliono impedirci la vocazione o la piena corrispondenza alla medesima. N.S.G.C. disse chiaro: chi ama ... , ed a colui che volendo seguirlo, domandò di andare prima a seppellire... Non tanta brama del parlatorio ... ; non troppa sensibilità. Amare i parenti in Dio, e pregare per loro ...

2. Dalla roba. Siete povere, eppure si può essere attaccati ad una penna...

3. Dagli onori...

 

anno 1915. quad. 10. [ = X. 33 - vedere al 15 agosto 1915 ]

 

 

QUATTRO SORELLE

(Una sorella in ricreazione aveva messo sotto il porticato, vicino alla statua della Madonna un quadretto del Cuor di Gesù che si era poi dimenticata di togliere. Il nostro Ven.mo Padre lo fece prendere e lo portò in laboratorio domandando di chi era e se era stato messo là con permesso. Saputo di no, cominciò:)

Non bisogna muovere un dito senza permesso; per qualunque minima cosa bisogna domandarlo. S. Francesco di Sales nella Visitazione ha prescritto un'obbedienza ed una dipendenza rigorosissima fin nelle cose più minute, tanto che una suora mi diceva: Non abbiamo penitenze, ma non possiamo muovere un dito e fare un passo senza permesso; ed è tutto detto.

Che poi la persona che comanda sia questa o quella non importa, purché sia superiora; dovete domandarli questi permessi. Sono cosette, ma c'è sempre bisogno di ricordarle e raccomandarle benché siano piccole... Io sono capo dell'Istituto come il Papa lo è della Chiesa, e non tutte potete rivolgervi a me come non tutti si rivolgono al Papa, ma si ubbidisce ai Vescovi, ai parroci ecc. Così noi; adesso manchiamo della Superiora (sr. Maria degli Angeli), della Vice Superiora (sr. Margherita al Kenya), dell'Assistente (sr. Chiara), e avanti: andiamo dall'Economa (sr. Luigia), e ad essa bisogna essere sottomesse in tutto.

C'è nello Scaramelli un fatto che impressiona. Non ve l'ho mai raccontato? Possibile?!... Ma forse l'ho detto di là (dai missionari).

 

Ebbene, sentite. In una comunità si doveva nominare la Superiora per voti (almeno voi da questo siete esenti; ci pensano i superiori maggiori). Ora, vi erano dei partiti: chi voleva una, chi un'altra, ed intanto un'buon numero decisero di dare il voto ad una cuoca pensando che se anche fosse riuscita, la votazione sarebbe stata nulla. Riuscì infatti la cuoca, ed avendo questa suora buon spirito, si è messa a comandare, ma nessuna voleva a lei ubbidire. Allora essa andò in coro dove una volta si seppellivano le suore e, fatta togliere la pietra del sepolcro, chiamò le suore che venissero ad ubbidirla ed a riconoscerla per Superiora, mentre le viventi non volevano saperne. E permettendolo Iddio, si alzarono quelle morte e la seguirono. Così vedendo, le religiose si piegarono e si sottomisero...

Qualunque sia il superiore, siamo tenuti ad obbedirlo, se no l'obbedienza si fa solo per capriccio, perché quella mi piace o è dotta... No, si deve ubbidire a chiunque sia. Ubbidite forse a me perché sono santo o birbante? Ch'io sia l'uno o l'altro non deve importare a voi, ma a me. Voi mi ascoltate perché son superiore. Non bisogna dire: Che cos'è prendere un ago, farsi imprestare una matita?... Ricordatevi che una comunità si tien su e in essa vi è buon spirito in quanto che non si muove un passo senza permesso. Vi ho detto queste cose perché ho ricevuto una lettera da S. Ignazio (non dalle suore) dove mi dicono: Va tutto bene, ma forse se ci fosse uno che comandasse meglio di me, andrebbero meglio. Ho detto a uno di fare una cosa e non l'ha fatta. Il Sig. Vice Rettore ha dato un ordine, ed uno ha risposto che aveva permesso da Padre di far diverso... - Ma come?! Se il Sig. Vice Rettore è là e dà un ordine, quelli di Padre che è qui non valgon niente! Conosco gli individui e so che sono atti primi primi, ma avrebbero dovuto subito chiedere scusa, e questo non mi dice che l'abbian fatto. Dico queste cose perché non voglio che in Paradiso diciate poi: Se mi avessero tenuta un po' di più, sarei stata più ubbidiente, sarei andata più su... e potrei essere più santa. Dunque adesso ubbidite a sr. Economa; è lei che ha da render conto al Signore se tollera che si faccia qualche cosa contro il suo permesso. Ma basta di questo...

Siamo alla festa dell'Assunta, grande festa che è l'incoronamento di tutte le feste della Madonna. Deve essere al nostro cuore festa di consolazione, di piacere; dobbiamo godere in questo giorno colla Chiesa. L'Ufficio del giorno parla tutto di allegrezza, tutto invita a godere.

 

S. Francesco di Sales ritornando da fare una predica scriveva: Sono dolente di non aver predicato più santamente e più affettuosamente nella festa della Madonna...

Come dobbiamo prepararci a questa festa? E’ una bella cosa godere, ma la nostra gioia non sia solo così, vuota... Come si è prepa- rata la Madonna alla morte? Bisogna prima sapere che tre cose rendono amaro questo passo: l° l'attacco alla terra; 2° il rimorso dei peccati; 3° l'incertezza di salvarsi. Noi abbiamo una pena e subito: Oh, Signore, fatemi morire, fatemi morire... - Fatemi morire? troppo comodo; è un po' d'egoismo quello! Ciò che rese così soave la morte alla Madonna fu il distacco dalla terra, l'innocenza della vita, la certezza di salvarsi. La Madonna aveva tanto desiderio di morire, però non morì finché non fu consumata d'amor di Dio. Così dicevo un giorno ad un religioso che desiderava morire: Si riempia d'amor di Dio come la Madonna e si prepari come Lei con quelle tre cose che ora vi ho dette e che ci rendono dolce la morte.

Quel che ce la rende amara è:

I. - L'attacco alla terra, cioè

1) attacco ai parenti. Direte: Io li ho lasciati; ma ciascuna si esamini un po'... I cattivi dicono che non c'è nessuno che sia più attaccato ai parenti che i religiosi e le religiose. Talune si immischiano nei contratti di matrimonio ecc. Credete che siano contenti? oh! mai più! Escono di parlatorio e ne ho sentiti io dire: Varda un po' che munia! Cosa ch'ai na fa a chila? [guarda un po' che suora! Che cosa gliene importa? ... E’ segno di distacco quando, ricevendo una lettera, col permesso dei superiori aspettiamo un giorno o due a leggerla ecc. Al Cottolengo c'è una Famiglia di religiose che non ha mai in nessun giorno dell'anno parlatorio. Io sono stato là due anni confessore ed ammiravo quelle anime. Abbiamo affetto ai parenti, ma non atttacco. non inquietarci per loro; lasciamo tutto nelle mani del Signore. Ci vuole una santa crudeltà; nel mondo non si capisce, ma dovete capirla voi. Si possono amare, e si debbono amare, ma in Dio. Ah! l'attacco ai parenti nel modo che ho detto io c'è un pochino. Via, via, lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti...

2) L'attacco alla roba. Per esempio, non chiedere i permessi è un attacco alla roba.

3) Attacco agli onori. Han bel dire: Per me qua o là fa lo stesso. Ma vorrei vedere se in pratica la mettessero sempre l'ultima... Oh, allora! Chi,sa perché mi han messa qui... oh, io saprei fare di più ecc. La Madonna non aveva attacchi, aveva le ali.

II. - Rimorso dei peccati. Un po' di pena in quel punto verrà certamente, ma se facciamo bene tutte le cose il Signore ci consolerà. S. Bernardo dice che il demonio viene a tormentarci ed a metterci davanti tutto il male che ci ha fatto commettere. Più si vive bene, più si ha la certezza che i nostri peccati sono perdonati; e per evitare questo rimorso bisogna essere fervorose.

III. - Per avere la certezza di salvarsi, bisogna avere i distacchi visti poco fa e vivere da santi, e così saremo coronati in Paradiso ed andremo ad essere le stelle della Madonna. Occhi e cuore in Paradiso non solo oggi e domani, ma tutta l'ottava...

giuseppeallamano.consolata.org